AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO BOLLETTINO N. 21 DEL 11 GIUGNO 2012 31 AS942 – COMUNE DI ROMA – TURNAZIONI PER IL SERVIZO DI TAXI Roma, 25 maggio 2012 Sindaco di Roma Capitale
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in data 3 febbraio 2012, ha ricevuto una segnalazione, integrata in data 2 marzo e 23 aprile 2012, in relazione all’attuale disciplina delle turnazioni per il servizio di taxi, disposta, da ultimo, con ordinanza di Roma Capitale n. 4/2012. Nella sua adunanza del 22 maggio 2012, l’Autorità ha svolto le seguenti considerazioni ai sensi dell’art. 21 della legge n. 287/90. Le recenti misure di liberalizzazione adottate dal Governo hanno inteso rimuovere, in linea di principio, tutte le indebite restrizioni all’accesso e all’esercizio delle professioni e delle altre attività economiche.
In particolare, il trasporto mediante taxi è stato recentemente regolato dall’art. 37 del D.L. 201/11 che affida all’istituenda Autorità dei Trasporti, il compito di “monitorare e verificare la corrispondenza dei livelli di offerta del servizio taxi, delle tariffe e della qualità delle prestazioni alle esigenze dei diversi contesti urbani, secondo i criteri di ragionevolezza e proporzionalità, allo scopo di garantire il diritto di mobilità degli utenti” (art. 37, comma 2, lett. m). In tale contesto, i comuni e le regioni, nell’ambito delle proprie competenze, provvedono, previa acquisizione di preventivo parere da parte dell’Autorità, ad adeguare il servizio dei taxi, favorendo l’incremento del numero delle licenze, una maggiore libertà nella fissazione delle tariffe, il miglioramento della qualità di offerta del servizio e, con particolare riferimento al profilo segnalato garantendo una “maggiore libertà nell’organizzazione del servizio sia per fronteggiare particolari eventi straordinari o periodi di prevedibile incremento della domanda e in numero proporzionato alle esigenze dell’utenza, sia per sviluppare nuovi servizi integrativi come il taxi ad uso collettivo o altre forme” (art. 37, comma 2, lett. m) sub 2).
Il maggior livello di “flessibilità” auspicato dal Legislatore dovrebbe garantire, in un’ottica virtuosa, un netto miglioramento della qualità/quantità dei servizi e una possibile riduzione delle tariffe, salvi gli obblighi di servizio pubblico.
In quest’ottica, una regolamentazione troppo rigida delle turnazioni dei taxi potrebbe essere di ostacolo all’instaurazione di un efficace confronto concorrenziale impedendo agli operatori di competere sul prezzo o sulla qualità del servizio reso. Nei limiti in cui sia ragionevolmente possibile, dunque, tenendo conto del necessario assolvimento degli obblighi di servizio pubblico, sarebbe opportuna l’adozione di misure che consentano una maggiore flessibilità degli operatori economici nella scelta dei turni di servizio.
BOLLETTINO N. 21 DEL 1 1 G I U G N O 2 0 1 2
L’Autorità auspica che l’Ente in indirizzo tenga nel dovuto conto le considerazioni espresse procedendo a liberalizzare, conformemente al dato normativo, le attività in oggetto.
IL PRESIDENTE
Giovanni Pitruzzella
attenti che questa volta ci arrabbiamo per davvero
Ma solo per Roma?
Se va bene siamo rovinati
A Roma hanno 6 turni, noi a Milano 45 (totali compresi integrativi e quant’altro con almeno una macchina operativa – dati Uff. Auto Pubbliche).
Mi sembra che in quanto a flessibilità, i turni milanesi non facciano una grinza.
Dopo di che, insieme al resto delle notizie, possiamo anche leggere tra le righe………..
A me sembra che questa sia (come gli orrori del DL Monti) una decisione derivata da pensare che Roma sia l’Italia.
roba da chiodi e …..ignoranti in materia.
SCELTE E CONSEGUENZE – Già a gennaio l’allora relatrice Simona Vicari, ammettendo l’emendamento Bubbico relativamente al decreto liberalizzazioni, anticipava ”pubblicamente” la rivoluzione dei turni dichiarando che la mancata emissione di licenze part time, avrebbe avuto come contropartita un bel H24 per tutti gli artigiani taxisti.( dibattito reperibile su you tube relativo al suo intervento a …rai 1 un pao d’ore prima dell’approvazione del decreto ) Tutto ciò , a mio avviso, porterà un radicale cambiamento nell’offerta del nostro servizio, azzererà i privilegi di alcuni, ma sarà una magra consolazione, visto che se tutti potremo lavorare h24, avremo non pochi problemi di gestione e di copertura del territorio, poichè è supponibile con una certa approssimazione al vero, che gli artigiani usciranno nelle fasce orarie in cui sanno esserci maggiore domanda, spezzettando il servizio in inesplicabili segmenti di lavoro difficili da controllare o gestire. ..anche se molti si sperticheranno a negare l’ipotesi seguente e l’evidente coseguenza, il maggior effetto collaterale a cui pochi sembrano riservare la dovuta attenzione, potrebbe verosimilmente risultare una massiccia defezione dalle cooperative radio da parte delgi artigiani, che vistisi in condizioni di poter espletare il servizio nell’intero arco delle 24 ore, potrebbero salutare un ritorno al ”taxismo tradizionale” come un’opportunità per risparmiare denari guadagnando le stesse cifre e la conseguenza più che probabile sarebbe l’implosione di realtà che vivono da più di mezzo secolo e danno lavoro a decine di migliaiia di persone. Posso comprendere come qualcuno storcerà il naso nel leggere e sconsidererà questa mia breve dissertazione, ma per una volta, probabilmente l’ultima, sarebbe bene non voltare la faccia dall’altra parte facendo finta il problema non esista o che si possa ancora una volta ”svangare” aggirandolo in qualche modo, ma guardare dritta in faccia la realtà affrontandola (magari come facciamo noi da sempre in modo ”unitario e compatto” ) in modo che questo subdolo mezzo che la neonata autorità nazionale dei trasporti porrà verosimilmente in essere a breve, teso a scardinare l’ordinamento della ns attività non sia la ”chiave” d’entrata nell’ingresso di casa nostra per arrivare a fare la pipì nei nostri bagni!! una domanda per tutti noi. (cosa centra tutto ciò con il titolo di questo mio post??centra, colleghi, centra eccome …)
Io credo che il tuo discorso non faccia una grinza Federico,in più se ci aggiungiamo questa notizia il quadro è completo
http://www.noitassisti.com/node/5090
Prima o poi arriverà anche da noi(e qualche collega tempo fa ne parlava su questo forum).Quindi turni liberi 24h e app per smartphone al posto delle radio.Io non se il nostro lavoro andrà a pu***ne o se semplicemente cambierà il modo di lavorare,certamente questi due apparentemente piccoli cambiamenti (uno per adesso) creeranno una jungla…tutti contro tutti,e addio categoria unita…
purtroppo in un mondo che va avanti a tutta birra , noi siamo stati assenti guardandoci all’interno e non aprendo le finestre verso l’esterno,la logistica,studio che ottimizza percorsi,orari è a noi sconosciuta,ma affidata a colleghi delle commissioni consultive e a assessori o dirigenti comunali assolutamente non in grado di gestire la domanda e offerta del nostro servizio ,che si differenzia da città a città.Non avere turni sarebbe un disastro ed è la soluzione a cui aspirano i nostri politici”avere il taxi sotto casa e a costi pari allo zero”.uesto desiderio deve rimanere tale ,la categoria deve appellarsi a ciò a cui ci hanno destinato e cioè impresa artigiana o cooperative o consorzi di imprese artigiane che per diritto costituzionale devono per il loro lavoro garanzia di reddito tale per pagare i costi d’impresa ,rischi compresi,il costo del dipendente di pari attività,pensione adeguata e utile d’impresa.Tutto il resto è aria fritta ,siamo nel trasporto pubblico gli unici non sovvenzionati ,sarebbe ora che se ne rendessero conto.
Un grazie ancora a Martano che ci fa la lista delle opzioni che abbiamo davanti. La più interessante secondo me è il CONSORZIO di imprese artigiane che andrebbe a fagiolo a tutti coloro che non sono già tesserati, non sono soci di cooperativa insomma credo una gran bella fetta delle 5000 imprese artigiane. Ed ecco fatto il Consorzione che non vrebbe nessun legaccio politico e capobastone a cui “obbedire” e nessun vincolo di interesse “collaterale” come RTX, dove ci potrebbe entrare benissimo Taxistoey e il Pappagallo.
Di nuovo che ne dite?
Io sono tesserato ma aderirei volentieri ad un consorzio di categoria pagando relativa quota purché tale consorzio abbia come principale obiettivo la difesa della categoria attraverso media, legali e ufficio stampa ribattendo colpo su colpo ai continui attacchi che sembrano non aver mai fine…praticamente tutto ciò che le associazioni hanno dimostrato chiaramente di non voler fare, neanche proponendo per fare questo magari un ipotetico aumento della quota associativa al quale avrei aderito se in contropartita avessi ricevuto quanto di cui sopra.
Sierra 96: lanciai la tua idea in contemporanea su Blogtassista e Taxistory, quantificando i costi di un ufficio stampa + legale per controbattere. Chiesi: chi era disposto a pagare? DESERTO.
Non l’avrai visto tu, mi dirai. Ma nessuno s’è fatto avanti.
Quindi chi lo propone, se nessuno tra quelli che l’invoca dice, non dico SI’ con entusiasmo, ma “potrebbe essere una idea decente”?
anni fà feci un’articolo con il proposito di costituire un “Fondo a favore della categoria”a scopo di aiuto nelle situazioni di bisogno(morte,lesioni,ecc,)mettemmo a disposizione come redazione del “pappagallo”200.ooo lire:Le stesse furono ritirate perche’ nessuno si fece avanti a sottoiscrivere:Ora c’è a detta di Raffaele Grassi e di Pisapia,sindaco di Milano ,un fondo di categoria di 100.000 al Comune di Milano,ma è come l’oggetto misterioso ,tutti ne parlano,ma nessuno lo ha visto,sarei grato che ufficialmente la categoria venisse a conoscenza se c’è o è la solita favola.
Come rileva anche l’esperto Martano, quando c’è da dire bisogna fare qualcosa, tutti d’accordo. Poi si chiede che sia gratis. Ma gratis non si ha nulla di qualità. Né si va lontano. E chi lo promette, vende fumo o ha secondi fini. Se non si chiede soldi, va detto da dove arriva il denaro.
Insomma, purtroppo dalla piazza arriva sempre un “armiamoci e partite” e paghino altri.
Dimenticavo di aggiungere che l’atteggiamento descritto nel post precedente ci porterà a finire in bocca al padrone. Senza bisogno di liberalizzazioni, vedrete che lo faremo volontariamente, perché suicidarsi, sarà GRATIS.
Oh, la nota dell’antitrust parla di turni liberi 24/24 o parla di norme “nei limiti” etc.?
Si potrebbe dire che si parla, tra le righe (o nel caso loro, senza saperlo) del tassametro e del turno alla Parigina? Che magari, riveduto e corretto in un dettaglio o due, andrebbe benissimo anche qui.
“…sarebbe opportuna l’adozione di misure che consentano una maggiore flessibilità degli operatori economici nella scelta dei turni di servizio”.
Questo significa tutto e niente (ma va’?)
Cosa si intende per flessibilità?
Se prendessimo in esame ogni città italiana con più di, diciamo, 50 licenze in servizio, scommetto che non ne troveremmo due con la stessa organizzazione dei turni di servizio (e dei riposi).
Si va da un estremo all’altro:
città che assegnano il turno al taxista a vita, 8 ore e non di più!, e città dove ti danno la licenza e tu fai del tutto come ti pare, h24-365/365 se vuoi.
E’ ovvio (dovrebbe…) che ogni sistema è pensato per adattarsi alle esigenze locali: se UN sistema non funziona come dovrebbe occorrerà fare un ragionamento LOCALE su come migliorarlo… onde evitare che TUTTI ci si rimetta (al solito…).