Tra i settori professionali che si trovano nei pasticci a seguito della libera circolazione delle persone c’è anche quello dei taxisti. A segnalarlo è la neonata Associazione dei tassametristi del Canton Ticino la quale, come prima presa di posizione “politica”, ha inviato una lettera all’autorità cantonale, federale e al Municipio di Lugano. I tassametri lamentano la presenza abusiva su territorio ticinese dei concorrenti italiani, i quali effettuano pure dei trasporti su tratte completamente all’interno del territorio elvetico. “Mentre – precisano nel loro scritto i taxisti – due nostri colleghi sono stati denunciati all’autorità italiana con l’accusa di aver raccolto clienti alla Malpensa, quando invece si trattava semplicemente di clienti svizzeri che avevano portato all’aeroporto milanese e che erano d’accordo di andare a riprendere”. I taxisti italiani effettuano tratte anche lunghe su territorio svizzero ad esempio portando passeggeri da Lugano a Ginevra o Zurigo, togliendo così opportunità lavorative importanti ai tassametristi residenti. E la situazione, per questi ultimi, si fa sempre più pesante.
Come spiega il presidente dell’Associazione dei tassametristi del Canton Ticino, Kareem Ziwamil, i taxisti italiani si fanno propaganda soprattutto tramite internet “ma c’è da chiedersi di quale autorizzazione dispongano per lavorare in Svizzera, ammesso che ne abbiano una. Inoltre, cosa immediatamente verificabile, sono fuori legge su un punto essenziale per lo svolgimento di un’attività di professionisti del volante. Le loro vetture sono infatti sprovviste dell’odocronografo, ossia dell’apparecchio, previsto dall’”Ordinanza federale sulla durata del lavoro e del riposo dei conducenti professionali di veicoli a motore”, senza il quale non è possibile stabilire se i tempi di riposo sono stati rispettati. Si tratta dunque di una concorrenza sleale, che danneggia gli operatori presenti sul territorio cantonale. Il danno per noi non è da poco perché questa concorrenza in arrivo dalla vicina Penisola si fa sempre più numerosa ed organizzata. Col risultato che ai taxisti che risiedono in Ticino, e che lavorano nel rispetto delle regole, rischia di mancare una sufficiente clientela per arrivare a fine mese”. Da qui la richiesta di intervento alle autorità, sottoscritta da una settantina di tassametristi. “Altrimenti, se le cose vanno avanti di questo passo – conclude il nostro interlocutore – il rischio di disoccupazione per molti di noi è dietro l’angolo”. fonte: mattinonline.ch 04/07/2010
Clanda: "tassista abusivo" nel dialetto milanese dei vecchi tassisti
I tassisti da loro sarebbero tassametristi? Bella parola d’altri tempi! Sapete per loro cosa è il NATEL?
Natel è un termine usato pressoché esclusivamente in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein per definire il telefono cellulare! Gente originale, vero? Era mitico il Fausto Terenzi su RADIO 101 quando imitava lo svizzerotto Amos di Ascona
Singolare davvero… Secondo i colleghi ticinesi noi non potremmo lavorare in Svizzera perché privi dell'”odo-coso”: comodo, eh, pappare il cliente a Brogeda… Mentre i due Cittadini della Confederazione caricavano a Malpensa “perché si erano messi d’accordo”. E che cos’è, mettersi d’accordo per il ritorno, se non procurarsi lavoro all’Aereoporto? Alla faccia del relativismo… Ebbene, oltre alle nostre Polizie, mi sa che a Malpensa (e non solo) bisognerà mettere anche HU…t… E dire che a Tombstone bastava solo uno sceriffo!
Fammi capire Lucone: ti riferisci al film “Sfida infernale” oppure a “Sfida all’OK Corral”? Mi ricorda qualcosa la tua citazione
Oh, nulla, Marco: solo che in una cittadina del West niente affatto tranquilla, bastava uno sceriffo. Invece, a Malpensa, oltre a Polizia, Polizia Stradale, Polizie locali, CC, GdF, purtroppo non bastano: ora servirebbe anche la Polizia Cantonale: a fare i furbi non bastano i nostrani, ci vogliono anche gli Svizzeri… — Comunque, al di là delle battute, resta allucinante il loro considerare differentemente le cose (cosa sia procurarsi illecitamente la corsa) a seconda della convenienza… Buona notte.