Sì, alla festa sono arrivata in Jaguar». «Ti ha portato un nuovo fidanzato?». «No, il 5737». Un simile botta e risposta può accadere soltanto sotto la Mole. Da quindici giorni circa infatti, a Torino, circola un taxista davvero originale. Un signore che offre ai propri clienti la possibilità di salire su un’auto di lusso, di quelle che già raramente s’incrociano guidate da eleganti signori. Figuriamoci immaginarsele in versione candida con la scritta «taxi» illuminata sul tettuccio. Eppure è così, e Davide Pasquale, 37 anni ad aprile (ex venditore di auto di giorno e barman di sera) si stupisce dello stupore: «Era la mia auto prima che cominciassi a fare il taxista – spiega con semplicità – e questo può anche notarlo dal particolare della portiera: l’auto era blu, quando ho deciso di fare il taxista l’ho fatta verniciare di bianco». Il motivo per cui ha deciso di cambiare lavoro è semplice: «Gli affari non andavano benissimo, alla mia concessionaria non si vendeva più di tanto e così…». Eppure Davide Pasquale dice che i clienti, spesso non vanno oltre una bella faccia soddisfatta: «Sarà perché faccio questo mestiere soltanto da 15 giorni, ma il mio tassametro di comportamenti originali ne ha scanditi pochi». Poi però racconta di quella signora che è salita e per prima cosa si è raccomandata con lui per la pulizia dei sedili: «Una macchina come questa ha bisogno come minimo delle foderine, non può lasciare che si rovini così». Poi racconta di chi si è complimentato per la silenziosità del motore e il comfort dei sedili, senza neppure sapere che era a bordo di una Jaguar. (…)
Fonte: La Stampa – Emanuela Minucci – 28-2-2010 (sintesi)