Questa storia l’ha inviata Stefano Magatti. La pubblichiamo volentieri
Milano in una notte di pioggia, i fanali delle auto che brillano di una luce impropria, il rumore frusciante delle gomme sull’asfalto bagnato, l’eterna attesa nel mio taxi in un posteggio di periferia.
Tutto all’improvviso si anima, sale sul mio taxi trafelata, bagnata, impaurita , mi urla. " Vai, vai, Presto" mi viene da chiederle :" Dove"?, mi viene da dirle "mi bagni tutto il sedile", ma capisco che non è il caso e taccio, accendo e parto a razzo, imbocco un paio di stradine, cerco di seminare eventuali inseguitori, anche se non noto nessuno. Quando penso di averla portata al sicuro, fermo la macchina e mi giro, guardo il sedile, una pozzanghera, la guardo in faccia, il trucco le cola dagli occhi, i capelli bagnati, un visino tutto sommato carino, mi guarda sorniona e sorride.
Mi dice: " Non ho i soldi" "Bene", le dico io , "E allora come si fa?"
Sorride di nuovo: "Andiamo a fare l’amore!" Non mi stupisco , dopo diciotto anni di turno notturno sono abituato a tutto di più, " Non ti offendere, ma non mi interessa", " Ma io come faccio a tornare a casa, ho paura, mi inseguiva uno straniero, voleva violentarmi, mi toccava, voleva baciarmi , puzzava, per riuscire a scappare ho perso tutto, la borsa, l’ombrello, tutto.."
Per fortuna non abita lontato, mentre l’accompagno a casa, mi confessa che è una studentessa, lavora ogni tanto per strada perchè altrimenti non riuscirebbe a pagare l’affito, i suoi genitori non sono ricchi e lei gli ha raccontato delle bugie sul costo dell’affitto.
Vorrei dirle tante cose, vorrei farle la morale come un padre burbero ma tutto sommato buono, ma mi blocco.
Chi sono io per giudicare?
Poi sarà tutto vero?
Arriviamo sotto casa sua, insiste per avere il mio numero di cellulare, dicendo che mi chiamerà per pagarmi, alla fine cedo, le do il numero, raccomandandomi: " Ho famiglia, amo mia moglie, non farmi dei problemi per nulla"
Scende, guardo il sedile fradicio e decido per l’unica decisione possibile: vado verso casa, domani l’asciugherò con il phon, non posso lavorare con il sedile bagnato.
E’ passato un mese, nemmeno un grazie.
In questi casi faccio fatica a capire bene la differenza tra troppo buono e scemo!
Ottimo racconto. Bravo Stefano, hai un’ottima penna e sai far stare col fiato sospeso. Attendiamo la risposta di qualche altro scrittore. Fatevi sotto!
Io non sono un critico per giudicare la forma come Marco ma mi piace che anche in questa categoria ci siano degli scemi come me ………