Posteggio taxi o … qualcosa d’altro?

Ieri sera, quasi a fine turno, decidevo di fermarmi al parcheggio di via Parini angolo Repubblica. Difficile trovare tutta l’area di parcheggio libera in via Parini: ci sono quasi sempre tre o quattro auto, comodamente parcheggiate davanti agli ingressi della palestra. I loro proprietari a quanto pare rinunciano più che volentieri a fare un poco di movimento in più cercandosi un parcheggio più lontano. Pigrizia o forse risparmio del gratta e sosta? Il parcheggio dei taxi è gratis e i tassisti sono sempre così indulgenti che… perchè non provarci?

Ieri sera però nel bel mezzo del posteggio troneggiava, una nuovissima Fiat 500. E  noi li a girarleintorno, a scartarla, con le assurde gimkane a cui siamo spesso abituati. Ho appena superato questo grazioso quanto scomodo ostacolo, che sopraggiunge una signora, mi si affianca al finestrino e mi dice :

"Oh mi scusi tanto sa! Non avevo proprio idea che questo fosse un posteggio taxi, altrimenti non avrei mai parcheggiato qui!"
"Lo vedo!" aggiungo rassegnato senza infierire.
"Ma dove è la scritta taxi per terra?"
"Non c’è per terra, però in coda al posteggio c’un cartello arancione con la scritta taxi" aggiungo io.

La signora, a patto che non fosse un brava attrice, sembrava davvero sincera. Si è scusata, è andata a vedere il cartello "TAXI" in coda al posteggio e ha tolto il distrubo. In effetti guardandomi attorno, notavo che sul lato opposte ci sono delle aree delimitate in giallo dove è consentita la sosta con permesso e contrassegno. In coda al nostro posteggio taxi ancora strisce gialle per  sosta con permesso. Il nostro stesso posteggio taxi, con strisce gialle, senza la scritta taxi sull’asfalto.

Non sarebbe il caso di mettere un po’ d’ordine adeguando la segnaletica o meglio ancora creare un differenziazione netta in termine di colore delle aree delimitate? Ciò non toglierebbe sicuramente  di torno i furbi o i distratti, ma aiuterebbe i pochi conducenti coscienziosi a non cadere in errore. E i tassisti sarebbero più contenti.

[La vignetta, per concessione di Adriano Carnevali www.adrianocarnevali.it ]