Taxi del futuro

Qualcuno sembra che riesca veramente a guardare oltre. Visto che da loro i taxi elettrici sono una realtà si sta studiando un modo per il cambio rapido delle batterie al posto della ricarica che porta via tempo ai tassisti. Sembra che qui in Italia si sia distanti anni luce dalla inventiva che hanno i loro ingegneri e dalla avvedutezza delle loro Amministrazioni Pubbliche. Qui, noi metanisti, dobbiamo fare attese anche di 20 minuti per un pieno perché i distributori sono pochi.

In Giappone invece…

 

 Better Place, società di servizi per auto elettriche, ha installato a Tokyo una stazione di scambio sperimentale per la sostituzione rapida delle batterie dei taxi elettrici.

Il test tende a dimostrare che la sostituzione delle batterie può essere una strada più efficace rispetto alla ricarica rapida utilizzata attualmente.

L’esperimento riguarderà, in un arco di tempo di 90 giorni, tre taxi crossover che sono stati convertiti per l’utilizzo elettrico con batterie tipo A123 Systems.

La sostituzione avviene, come in un normale rifornimento di carburante, all’interno di una stazione di scambio completamente automatizzata che la Better Place ha presentato l’anno scorso a Yokohama, in Giappone.

La particolare struttura della stazione consente, dopo aver posizionato l’auto presso un’apposita rampa sopraelevata, di effettuare la sostituzione delle batterie scariche con altre cariche in meno di 5 minuti.

Better Place sostiene che questo metodo è migliore rispetto alla ricarica rapida, in quanto proprio la rapidità della ricarica tende a deteriorare le batterie, danneggiandole. L’articolo prosegue dopo il filmato.

Al contrario, la sostituzione consente alle batterie scariche in deposito presso la stazione di essere ricaricate nei giusti tempi; inoltre garantisce agli autisti il risparmio del tempo che altrimenti perderebbero in attese inutili, stimando che un ciclo di ricarica rapida varii almeno tra i 20 e i 30 minuti, troppi per un servizio taxi.

Prima di riuscire ad avviare il test c’è stata qualche difficoltà: l’esperimento, inizialmente pianificato per gestire quattro auto, ne gestirà solo tre, e bisogna anche tenere conto che è stato accumulato un certo ritardo rispetto al programma ipotizzato inizialmente.

L’intera operazione si svolgerà in collaborazione con la linea di taxi dell’operatore Nihon Kotsu, il quale renderà le autovetture fruibili al pubblico nel normale traffico urbano.

Kiyotake Fujii, presidente della Better Place Japan, ha affermato in un comunicato che altre città hanno espresso un forte interesse per questo genere di taxi elettrici in quanto riducono l’inquinamento atmosferico e le emissioni di anidride carbonica.

Fujii ha dichiarato che solamente a Tokyo sono attivi circa 60.000 taxi, che rappresentano un potenziale mercato per i veicoli elettrici.

In gennaio la Better Place, con un investimento di 350 milioni di dollari in sviluppo e messa a punto delle proprie stazioni di ricarica, ha voluto dare un messaggio forte che culminerà nella costruzione di queste ultime in Paesi quali Israele e Danimarca entro la fine del 2011.

Ferma restando l’ipotesi del 2011 come data per la realizzazione su larga scala di queste stazioni di scambio, è interessante notare l’impegno che la Better Place mette nel settore.

Ciò indica come, qualora si volesse sviluppare la tecnologia delle auto elettriche (di ciò i governi si dovrebbero fare promotori, e non di futili incentivi sull’acquisto), di certo potremmo assistere ad una vera rivoluzione tecnologica in un settore che da più di cento anni è pressoché immobile per quanto riguarda il principio stesso di funzionamento dell’auto.

Non tutti sanno infatti che l’auto elettrica, vista spesso come innovazione, comparve nello stesso periodo del motore a scoppio; tuttavia ebbe meno fortuna, in quanto incanalò meno interessi rispetto a quest’ultimo.

fonte dell’articolo: www.zeusnews.it  S.Amato aprile 2010

3 commenti

  1. Hai mai sentito parlare del motore Wankel ?
    Inventato nel 1950, fu montato la prima volta sulle vetture NSU.

  2. Per quello che ne so io (leggendo il libro “Motori Endotermici” di Dante Giacosa) il motore Wankel è quanto peggio si possa immaginare in fatto di emissioni inquinanti. Se non sbaglio ce l’aveva la NSU Prinz, però non ci scommetto.

  3. Il motore wankel “rotatorio” e’ utililizzato tutt’oggi su alcune mazda

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