(questo racconto è stato recuperato da un vecchio giornalino di categoria – "In Piazza" – che da tempo non viene più pubblicato. Sergio Montagnini è stato un collaboratore molto attivo; ha continuato poi a scrivere i suoi inconfondibili racconti anche su "Il Pappagallo". Il racconto che vi proponiamo – dove si parla ancora delle lire – risale all’ edizione di marzo 1995 di " In Piazza", anno 1 numero 2. Il tema trattato – valuta a parte – è più che mai attuale)
di Sergio Montagnini
Questo è un appello alla categoria: aiutatemi a trovare un collega che è un concentrato di perfezione.
Voglio chiedergli tante cose: come fa, ad esempio, a portare un cliente dalla Centrale a Rogoredo in 10 minuti, naturalmente nell’ora di punta, come possibile che il suo tassametro segni 13.000 e a distanza di pochi giorni il mio riporti 18.400?
Da notare che il suo percorso (a detta sempre del cliente) era più lungo di quello che ho fatto io. E’ UN MISTERO!
Ormai ne sono certo, è sempre lo stesso, ‘Lui’ fa i percorsi più lunghi, impiega meno tempo, il costo risulta inferiore e perdipiù la sua macchina non produce la benché minima vibrazione percorrendo Via Manzoni e similari.
E’ veramente un fenomeno, pensate che dal posteggio Piemonte a Piazza Po impiega 1 minuto: o con 3 semafori di mezzo ne impiego 3 e quando arrivo la cliente mi chiede dove sono stato, ma non è finita, il suo tassametro segnava pochissimo. Per ‘Lui’ i sensi unici non esistono.
Cliente. ‘Perchè non gira a sinistra?’
Tassista. ‘Signora non posso c’è il divieto’
C. ‘…ma il suo collega l’ha sempre fatto’
C. ‘Ma dove va??… giri a sinistra, A SINISTRA!!!’
T. ‘Signora non si può è senso unico!!!’
C. ‘Quante storie, il suo collega gira tranquillamente’
Sempre ‘Lui’ onnipotente, perfetto, rapido, economico, comincia ad irritarmi, bisogna assolutamente scovarlo, strappargli il suo segreto, con le buone o con le cattive.
Non ne posso più di fare figuracce, il primo della classe è sempre ‘Lui’!
L’altro giorno dopo una serie di paragoni umilianti tra me e ‘Lui’ da parte di una non più giovane signora impellicciata, all’arrivo scendo a razzo dal taxi, apro la portiera e dopo essermi tolto II cappello sussurro un ‘prego signora’.
Lei scende e con tono altezzoso e mi sibila: ‘Come chauffeur non vale granché’.
Niente da fare, ‘Lui’ deve essere un gran conquistatore di tardone inacidite!
Per non parlare dei fuori Milano a costi incredibili.
C. ‘Scusi a Paderno ci arriviamo con 25.000 Lire?’
T. ‘No signora non bastano’
C. ‘Strano, l’altra volta il suo collega mi ci ha portato’ ‘
"Lui" colpisce sempre: Malpensa a 90.000 [1] , Monza 35.000, sembra d’essere al paghi 2 prendi 3.
Non se ne può più, urge neutralizzarlo al più presto. Non vorrei che i ‘Lui’ si moltiplicassero, con grave danno per i principianti che con solo 20/30 anni di piazza non sono in grado di svolgere un servizio alla ‘Sua’ altezza.
La caccia è cominciata.
[1] In quel periodo una corsa per Malpensa costava tipicamente 120-130.000 lire, compreso il ritorno contemplato dal sistema tariffario dell’epoca.
Nella foto, Peter Sellers che interpreta l’ Ispettore Clouseau nella serie di film "La Pantera Rosa"
bellissimo, come le cose in italia non cambiano mai, è ancora attuale!
Sottoscrivo: è bellissimo. E, purtroppo, attuale.