EcoPass o EcoTass?

Da una parte ci sono i 14mila veicoli Euro 4 senza filtro antiparticolato, quelli che finora entravano gratis in area Ecopass, che devono pagare il filtro antismog. Dall’altra ci sono i 30.850 Ecopass-esenti che, al di là del grado di inquinamento prodotto, sono autorizzati a passare i varchi senza pagare il pedaggio. Erano 20.645 nel 2008, primo anno di sperimentazione del ticket: sono cresciuti del 50 per cento in poco più di due anni, con una proliferazione che fa pensare a maglie sempre più larghe nei criteri di concessione delle ambite esenzioni, soprattutto per i veicoli commerciali che — almeno in teoria — trasportano merce deperibile, passati da 3.559 a 7.815.

Auto blu, mezzi delle forze dell’ordine e di polizia, articolati oltre i 7 metri, pass temporanei per invalidi. Un esercito di macchine che si muovono tranquillamente nella piccola area in cui vige Ecopass, libere — in definitiva — di inquinare. Il dato è contenuto nei molti documenti che il Comune ha dovuto mettere a disposizione dell’associazione Genitori antismog in vista dell’udienza di martedì, quando davanti ai giudici del Tar si discuterà nel merito il ricorso contro Palazzo Marino sui criteri di tariffazione di Ecopass e sulla sottovalutazione della pericolosità del particolato secondario, l’ossido di azoto, dopo che una recentissima manovra correttiva del Comune ha parato un altro dei motivi del ricorso, quell’esenzione dal pagamento per gli Euro 4 senza fap.

Fra i tanti dati raccolti, appunto, anche quelli che raccontano il gran numero di esenzioni: alcune sacrosante — le ambulanze, gli autobus pubblici, le auto modificate per il trasporto specifico di invalidi, tutte categorie però i cui numeri sono rimasti costanti —  e altre forse meno.  Tra i più esentati ci sono i veicoli della categoria “temporanei invalidi modello b”, ovvero quelli titolari di un pass invalidi che solo occasionalmente entrano nella ztl e che — tassativamente — dovrebbero avere a bordo il disabile per essere in regola: da 1.639 del 2008 sono passati a 3mila 102 l’anno scorso per arrivare ai 3mila 343 di oggi.

Robusti aumenti, poi, anche per le esenzioni temporanee per le forze dell’ordine e per le forze di polizia (un aumento difficilmente giustificabile solo con le pattuglie miste dei militari). A tutti questi numeri, poi, vanno aggiunti ancora i taxi e le auto a noleggio con conducente (5.198) e le auto con pass invalidi con permesso permanente, altre 28.730 su cui già due anni fa il Comune aveva promesso controlli più severi. Tante, tantissime vetture che quindi attraversano ogni giorno i varchi senza pagare: ma, quel che è più grave, producendo fumi a tutto spiano.

I Genitori antismog portano avanti la loro battaglia proprio sui numeri delle auto inquinanti che circolano a Milano, scagliandosi contro la decisione del Comune di inserire le auto che montano successivamente all’acquisto il filtro antiparticolato (il retrofit) a quelle prodotte di serie con il filtro. «Molti di questi congegni bloccano in realtà percentuali molto più basse di particolato, eppure chi li monta è inserito nelle stesse classi di inquinamento degli altri. E non incidono affatto sugli ossidi d’azoto che, secondo l’ultimo rapporto Ispra, fanno più morti delle polveri sottili», spiega Anna Gerometta, portavoce dell’associazione. Ora bisognerà aspettare martedì: soltanto allora si saprà se la formula del ticket d’ingresso in centro, dopo essere stata sostanzialmente affossata dai partiti, lo sarà anche dai giudici.

fonte: repubblica.it 02/06/2010

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