I taxi a Milano sono troppi
Lo dicono gli stessi milanesi. Una nostra indagine svela una volta per tutte i motivi del malcontento dei cittadini. Le associazioni dei consumatori già sul piede di guerra.
MILANO – Piazza Firenze e via Caracciolo, tutto il giorno il posteggio taxi pieno di auto bianche. Ci spostiamo nella centralissima via Manzoni e la situazione è identica. Andiamo verso piazzale di Porta Ludovica e le due file del posteggio taxi sono piene, a qualsiasi ora del giorno. Contrariamente a quanto viene ripetuto da anni, per la prima volta i cittadini milanesi ammettono che il numero di taxi in città è esagerato e che tale esubero sta creando disagio fra i consumatori. Contrariamente al passato e in tutte le zone della città le auto bianche, quelle che un tempo erano perennemente introvabili, ora sono ovunque, le trovi sempre in tutti i posteggi e in quei posteggi trovi sempre e solo loro, poi se ne hai bisogno e le chiami, nessun problema: arrivano immediatamente senza dover sopportare estenuanti attese al telefono.
Per cercare di comprendere i motivi di questo disagio abbiamo fatto un giro per alcune ore, alla ricerca di cittadini da intervistare. Siamo al posteggio di Porta Lodovica, da una Smart segregata in un angusto spazio esce Chiara, 22 anni , studentessa e le chiediamo se anche lei fa parte dei cittadini insoddisfatti: “Certo che tutti questi taxi mi creano disagi: ogni mattina prima di andare in Bocconi, passo a far colazione da Canullo (il bar all’angolo-n.d.r.), ma da tempo non ci riesco più perché non so più dove mettere la mia auto. Prima il posteggio taxi era spesso semivuoto e potevo parcheggiare la mia auto e fare colazione con comodo. Ho un’auto piccolina, i tassisti non mi hanno mai detto niente, ma ora non c’è più nemmeno un piccolo posticino. Guardi dove sono costretta a posteggiare”. Davanti alla porta del bar il gestore si avvicina a noi e ci dice a bassa voce “Parlo piano sennò i tassisti si arrabbiano, ma da quando riempiono sempre il loro posteggio lavoriamo meno perché la gente non sa più dove mettere la macchina”.
Siamo ora in piazza della Repubblica angolo via Parini e anche qui il posteggio taxi è colmo di auto bianche. Vediamo uscire dalla palestra un giovanotto dall’aspetto esuberante. Si tratta di Gianluca, ha 32 anni lavora come consulente finanziario per una nota banca in piazza della Repubblica. Gli chiediamo se è arrivato in auto e dove l’ ha parcheggiata: “Non me ne parli! Non so da quanto tempo non riesco più a parcheggiare davanti alla palestra. Ci sono sempre loro a tutte le ore del giorno. Prima qualche spazio nel loro posteggio lo trovavo, ora è un’ impresa quasi impossibile. Provo davanti al Palace o al Principe di Savoia, ma li trovo anche lì. Sono diventati un incubo!” A Gianluca chiediamo allora dove è riuscito finalmente a parcheggiare: “al posteggio a pagamento di viale Tunisia. Mi costa una fortuna!”
Infine ci spostiamo davanti ad un ospedale, l’istituto dei tumori di via Venezian. Il capiente posteggio taxi è per metà occupato da macchine private che a quanto pare hanno avuto molta fortuna e per il resto da taxi. Dalla parte opposta in seconda fila, altri taxi in attesa. Ecco che dall’ ospedale esce una persona che si avvia per prendere un taxi, sale e l’auto bianca parte lasciando lo spazio libero. Immediatamente un taxi fermo in seconda fila dalla parte opposta, si sposta come un fulmine e và a occupare il posto lasciato libero. La Yaris che sopraggiunge e che molto timidamente tenta di occupare quello spazio, molto a malincuore deve rinunciare e proseguire la sua marcia alla ricerca di altri spazi. Seguiamo la Yaris con la nostra macchina di servizio e finalmente dopo tre o quattro giri, la fortuna viene in suo aiuto regalandole uno spazio su misura. Con aria nervosa scende un signore sulla settantina che vedendoci arrivare con il microfono, ci guarda con aria sospettosa. Dopo aver spiegato chi siamo ed il motivo della nostra intervista, il signor Gianni ,69 anni pensionato, con aria un po’ più tranquilla ci dice:”Da quando quelli sono sempre lì, devo sempre andare a parcheggiare da qualche altra parte e sono obbligato a comprare il gratta e parcheggia. Io sono pensionato e la pensione è quello che è! Si fa presto a spendere un sacco di danè (denaro in milanese – n.d.r.)” . Al signor Gianni facciamo osservare che comunque il parcheggio taxi è riservato ai taxi e non alle vetture private. Gianni ha sbuffato e con una scrollata di spalle si è congedato da noi brontolando.
Il disagio per le troppe auto bianche ferme ai posteggi è stato raccolto anche dalle associazioni dei consumatori che senza indugiare sono già sul piede di guerra: “E’ inammissibile – tuona Pienzi del Coticons – concedere spazi in eccesso alla potente lobby dei tassisti”. Mastrandrei dell’ Abuc minaccia: “Ricorreremo al prefetto. Le loro occupazioni ad oltranza del suolo pubblico, minacciano le attività commerciali contigue.” Trenodini di Fedeconsumazione chiosa “i tassisti concedano alcuni metri dei loro posteggi per le fasce più deboli”.
Dai conducenti delle auto pubbliche, solo un laconico commento: “noi non c’entriamo! (nei posteggi)”
Pepito Sbazzeguti
(2 giugno 2010)
OVVERO: QUELLO CHE NON LEGGEREMO MAI SUI QUOTIDIANI !
[Racconto semi-serio di Leonardo]
vedi note : http://www.taxistory.it/wordpress/?p=4778