Abbiamo parlato in precedenza di spray antiaggressione in termini favorevoli per chi volesse adottarne l’uso, tuttavia le amare sorprese sono sempre dietro l’angolo. I rapinatori non stanno certamente a guardare e molti di loro si muniscono di queste micidiali bombolette. A loro favore gioca purtroppo l’effetto sorpresa: è quasi impossibile che la vittima abbia una prontezza di riflessi tale, da anticipare o contrastare le azioni degli aggressori così – quasi sempre – questi ultimi hanno la meglio sui loro bersagli. Riportiamo per vostra conoscenza l’articolo di un anno fa del Corriere della Sera. Questo post non desidera dissuadervi da una vostra eventuale decisione all’uso di tali bombolette, ma farvi riflettere sul cosiddetto "rovescio della medaglia" e valutare con ponderatezza l’opportunità o meno di munirsi di tali prodotti.
Spray al peperoncino, la nuova arma
Da difesa per le donne a strumento per i rapinatori I funzionari di polizia: è un favore alla criminalità.
Milano, 11 marzo 2009: un uomo in scooter avvicina una ragazza, le spruzza sul volto spray urticante e le strappa la borsetta.
Sampierdarena, 22 febbraio 2009: un uomo della Repubblica Ceca di 35 anni viene denunciato dai carabinieri con l’accusa di avere spruzzato con una bomboletta una sostanza urticante nel condotto dell’aria condizionata della discoteca Virgo.
Roma, 10 febbraio 2009: dopo la partita Roma- Genoa, due giovani tifosi rossoblù che viaggiavano su un treno in direzione Civitavecchia sono stati feriti da un gruppetto di teppisti armati di coltelli e spray urticanti.
Modena, 16 maggio 2008: un cittadino marocchino di 19 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e rapina in danno di una donna di 40 anni. L’uomo le si è parato davanti e l’ha tramortita con uno spray urticante.
Treviso, 9 luglio 2007: Fabio Benotto, 42 anni, è stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione per aver sequestrato e violentato la sua ex fidanzata. Una perizia ha stabilito che soffre di un vizio parziale di mente. L’uomo si era recato a casa di lei con la scusa di prendere dei libri e l’aveva aggredita con uno spray urticante, prima di ammanettarla e stuprarla.
Doveva essere l’arma di difesa per donne e soggetti deboli. E invece quanto avvenuto negli ultimi mesi dimostra che lo spray urticante, più conosciuto come «spray al peperoncino», viene usato sempre più spesso da chi non è riuscito a procurarsi un’arma vera e lo usa per compiere furti, rapine, stupri. In commercio ne esistono attualmente due modelli autorizzati dal Viminale nel 1998 e nel 2008, il key defender e il palm defender. Ma entro breve «molti altri modelli potrebbero entrare in commercio ed essere venduti liberamente». A lanciare l’allarme è il segretario dell’Associazione funzionari di polizia, Enzo Letizia, che ha già consegnato un dossier al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per chiedere di modificare un articolo contenuto nel disegno di legge sulla sicurezza che da oggi è all’esame della Camera…. […] (leggi l’articolo completo)
[riferimento: Corriere della Sera – Fiorenza Sarzanini – 5/5/2009]