Lacrime italiane

SEA chiede un adeguamento delle tariffe al Governo Italiano. Bene, sicuramente gli è dovuto e, conti alla mano, anche meritato. Vorremmo che nell’eventualità venisse riconosciuto l’adeguamento tariffario si iscrivesse a bilancio una briciolina di quel enorme vortice di euro per la PULIZIA DEI BAGNI TAXI di Linate che fanno schifo!

Un nuovo modello industriale basato sulla libera concorrenza di vettori tradizionali e low cost e un progetto di integrazione con altri aeroporti del nord Italia. Così Sea, la società che gestisce gli scali di Malpensa e Linate, continua il suo piano di sviluppo in barba a chi qualche anno fa «preconizzava morte certa per Malpensa» come afferma il presidente di Sea Giuseppe Bonomi all’incontro di apertura della 20esima conferenza annuale di Aci Europe, l’associazione che rappresenta oltre 400 gestori aeroportuali europei.
«Abbiamo dovuto affrontare due momenti difficili nel corso di questi ultimi anni – aggiunge Bonomi –: il de-hubbing di Alitalia e la crisi economica. Ma Sea ha adottato contromisure che si sono dimostrate vincenti, come dimostrano i risultati: +9,3% di passeggeri a Malpensa da gennaio a marzo e un +40% di cargo e se non avessimo avuto la nube vulcanica ad aprile la crescita dei passeggeri sarebbe stata del 10%. E le prime due settimane di giugno stanno registrando un progresso del 13%».
Uno sviluppo che sta avvenendo nella piena concorrenza fra vettori: dal de-hubbing (nel 2007) sono arrivate a Malpensa 21 nuove compagnie, sono state introdotte 26 nuove destinazioni e 570 frequenze settimanali aggiuntive.
Cresce il traffico di passeggeri a Malpensa, ma anche a livello europeo: si prevede che raddoppi entro il 2030, sebbene nel 2009 sono stati persi 100 milioni di passeggeri e nel 2010, dopo una prima parte positiva, il traffico sia sceso del 14% a causa del vulcano islandese, come spiega il direttore generale di Aci Europe,Oliver Jankovec: «Per questo motivo le stime per il 2010 sono state riviste al ribasso e ora si prevede un progresso del 3% del numero dei passeggeri e del 30% nel cargo».
Sea si sta preparando alla sfida del 2030. Malpensa crescerà di un terzo rispetto alle dimensioni attuali, entro l’anno sarà inaugurata una struttura alberghiera e congressuale proprio davanti all’aeroporto.
«Gli investimenti sono il tema centrale per affrontare la questione della capacità aeroportuale – spiega Bonomi –, ma non possiamo aspettarci aiuti pubblici».
E conferma il piano di 1,6 miliardi di investimenti entro il 2020 «ricorrendo a soli capitali di mercato. Non chiediamo aiuti al governo, ma un contratto di programma pluriennale che stabilisca regole certe e un adeguamento dei livelli tariffari per le società aeroportuali fermi da 10 anni e del 40% inferiori alla media europea. Altrimenti gli aeroporti italiani non riusciranno a trovare i fondi necessari per recuperare il gap infrastrutturale rispetto ai concorrenti europei livello globale».

fonte: ilsole24ore.com 17/06/2010   link a Cara toilette di Linate cesso di usarti

3 commenti

  1. Dobbiamo aspettarci ora gli strali di Codacons & Co. o quelli sono riservati solo ai tassisti quando chiedono l’adeguamento tariffe?

  2. Sono pronto a scommettere il dito indice del piede sinistro che codacons e affini non aprirà bocca sulla questione

  3. Beh, è ovvio: chi sta dietro le associazioni di consumatori (i soliti noti che vogliono ottenere monopoli travestiti da finte liberalizzazioni: non me l’invento, basta leggere i bilanci) non ha interesse…

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