Rivedendo l’emendamento con occhi più "obbiettivi" ci si accorge che in definitiva il Campidoglio ha votato un papocchio o, se volete, una "specie" di ricevuta automatica, ma che non è fiscale, non riporta necessariamente l’importo, la distanza percorsa, il tempo impiegato… anzi no! No, volevamo dire… insomma è automatica sì però nel senso che la diamo ai clienti in modo automatico… cioè, mi spiego… BOH? Come faranno i clienti a chiederci: "scusi potrebbe darmene un paio in bianco? Sa, stamattina ho preso due taxi e mi sono dimenticato la ricevuta, cioè, la mia segretaria ha perso le ricevute di ieri, cioè… insomma…" E il pedaggio autostradale come lo si aggiunge alla ricevuta? Lo paghiamo di tasca nostra? Non credo proprio! E l’eventuale mancia? Mica tutti sono taccagni. Qualcuno la mancia la dà ed è uso riportarla nella ricevuta. Diamo l’addio anche alla mancia? Su siamo seri, non siamo scimmiette ammaestrate, abbiamo un cervello e anche qualcosa di appeso che altri non hanno più.
Uno scontrino automatico per ogni corsa in taxi? È un errore. Anzi no. Va benissimo. Anche perché, non solo non è uno scontrino fiscale – la legge non lo consentirebbe – bensì una semplice ricevuta. Ma neppure è più "automatico", se non in quanto "verrà rilasciato automaticamente". Cittadinanzattiva non fa in tempo ad esultare per la novità annunciata ("Cominciamo ad essere una città civile") che la maggioranza capitolina trova il modo di rialzarsi dallo scivolone notturno sull’emendamento che ha introdotto la "ricevuta automatica" per le auto bianche della capitale. Non prima però che il sindaco si renda protagonista di un paio di clamorose inversioni di marcia.
In mattinata, pressato dalla furia dei tassisti e da Storace che parla di "un pasticcio" opera di "vampiri capitolini degni dell’ex ministro Visco", Alemanno dichiara che l’emendamento "va contro le normative nazionali", e che serve "una soluzione per uscire da questo errore notturno". La ricevuta, spiega, sarebbe solo "un fastidio per i tassisti, senza dare nulla di più ai consumatori". Quanto basta per far infuriare il capogruppo Udc Onorato: "Il sindaco deve capire che il Consiglio comunale è sovrano, i regolamenti non sono carta straccia. Non si può far finta che il voto non ci sia stato". Tanto più che "nessuna legge vieta di emettere ricevute automatiche come nella maggior parte delle città straniere". "Non accetteremo colpi di mano", avvertono pure i consiglieri Pd Marroni e Panecaldo, spiegando al sindaco che "non c’è stato nessun errore notturno: l’aula non è frequentata da sprovveduti".
Attorno alle 17 però Alemanno ha in mano la soluzione: "Dopo un’attenta verifica – spiega – posso dire che l’emendamento è equilibrato nel difendere tassisti e utenti: non prevede l’introduzione di un dispositivo elettronico per il rilascio di uno scontrino", ma solo "l’obbligo di sostituire i vecchi biglietti anonimi con apposite ricevute". Che riporteranno il logo del Comune oltre "al luogo di partenza e arrivo, il costo e la lunghezza della tratta percorsa". Falso allarme, insomma. Di più: ritirare la delibera "è impensabile". La via d’uscita scelta è quella delineata già venerdì da Pietro Marinelli: se l’emendamento parla di ricevute "automatiche", aveva spiegato il leader di Ugl taxi, "vorrà dire che le daremo automaticamente. Ma a mano". Finalmente anche il consigliere-tassista Maurizio Berruti può tirare un sospiro di sollievo: l’intervento del sindaco, spiega, ha diradato "le nebbie dell’incomprensione". Anche lui parla di "ricevuta automaticamente preintestata", un "elemento di trasparenza senza gli oneri legati all’emissione di uno scontrino meccanizzato".
Intanto però la categoria resta sul piede di guerra. Per Nicola Di Giacobbe, segretario generale di Unica, il problema "non è certo la ricevuta, già obbligatoria se il cliente la chiede. È che siamo stufi di essere dipinti come delinquenti". La delibera? "Va ritirata, per ripartire da un tavolo coi sindacati. Se ci verranno incontro con sgravi fiscali e una riduzione dei costi di gestione – convenzioni assicurative, carburante a prezzi più accessibili – potremo parlare di rimodulare le tariffe". Altrimenti? "Sarà sciopero generale".
fonte: roma.repubblica.it 11/07/2010
Le denunce aumentano ogni giorno,siamo sotto tiro. e’ vero,alcune persone parlano chiaramente di truffe sia per i percorsi che per le tariffe.Quindi le amm.ni comunali devono inventantare deterrenti per frenare questo fenomeno…..chi vuole intendere,intenda!
Se ci sono delle denunce ci penseranno gli organi competenti. Non vedo perchè devono rimetterci tutti per quattro scalzacani. E’ ora che pensiamo anche noi a denunciare i disonesti, altrimenti saremo ingabbiati in regole sempre più strette. Allora meglio andare col carretto a vendere i gelati e magari con la conurbazione globale con la licenza di Roccacannuccia vado a Venezia che lì si fanno i soldi!