Un chiaro caso di mucca pazza fuori stagione allo IULM. I geniacci sfornati dalla prestigiosa università hanno fatto i conti: 80 milioni all’anno piovono nelle tasche dei tassisti milanesi solamente dai turisti (!!!), quindi (calcolatrice alla mano) sono un bel 16.000 euro a testa. MUUUH!!!
Tedeschi, spagnoli, svedesi: sono loro i protagonisti della tenuta del turismo milanese anche in periodo di crisi. Un popolo di 500 turisti al giorno, alcuni al loro ottavo viaggio a Milano, che salgono in taxi e chiedono di essere portati nei punti più caratteristici della città. Prima meta il Duomo, poi via Torino e corso Buenos Aires scelte da un turista su sette. Un indotto per il settore del trasporto su taxi di 80 milioni all’anno. Sono dati che emergono da un’indagine Camera di commercio-Iulm sul turismo nel 2009.
Da qui la decisione di inserire sul sito internet della Camera di commercio, all’indirizzo «www.mi.camcom.it», una guida dedicata ai taxisti, possibili ciceroni sulle bellezze cittadine, in italiano e in inglese. Un vero e proprio corso di inglese con le situazioni più comuni, ma anche di emergenza, in cui si possono trovare coinvolti. Con domande e risposte tra clienti e taxisti, seguendo un percorso che attraversa le mete principali di Milano. Palazzi, monumenti, chiese, storie della città raccontate e da raccontare, che illustrano i monumenti meneghini con poche e chiare parole.
«Una guida rapida per una città più accessibile – spiega Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio – per offrire ai turisti la possibilità di apprezzare Milano, che non è solo città del business, ma anche centro d’arte per i monumenti e le sue bellezze artistiche. Una storia ricca di interesse che si può raccontare al turista d’affari e a quello vacanziero semplicemente passando davanti a un museo, a una piazza o a un monumento. Con l’aiuto importante dei taxisti e con una maggiore conoscenza dell’inglese. Anche in vista di Expo. Con la prospettiva, grazie alle nuove tecnologie multimediali, di renderli sempre più possibili punti di riferimento sulle bellezze della città»
fonte: ilgiorno.it. 09/08/2010
Qui scarichi la brochure direttamente dal sito della Camera di Commercio:
Qualcosa in comune con le mucche c’ è:
LE CORNA!
io sono laureato iulm (scritto apposta minuscolo). è meglio che non mi esprima perchè se no mi arrestano…dico solo che vorrei tanto vedere la pioggia di milioni di euro che si intascano i soliti noti che da 15 anni a questa parte continuano a costruire palazzi su palazzi vendendo aria fritta ed illusioni a ragazzi creduloni che magari hanno dietro famiglie che fanno pure i sacrifici per aiutarli. mi facessero vedere i loro bilanci, poi, FORSE, non gli sputerò in faccia.
siete una categoria viziata e piangete sempre avete in mano un pezzo di carta da 200mila euro e piangete sempre sembra che il lavoro pesante lo fate solo voi bello cosi speriamo che qualcuno di sano nella politica vi tartassa di tasse e fatevi na iornata da muratore poi vidimmo che fate mannaja a ……. licenze libere subito e va piddiate in to u culu
Nessuno ti vieta di fare il tassista. Fai il CAP, l’iscrizione a ruolo e vai in banca a farti dare i soldini e quando andrai in pensione vendi la licenza come fanno tutti gli altri per integrare la pensione da 700€. Perchè non lo fai, chi te lo vieta? Vista la tua eloquenza ti daremo un posticino in taxistory.
ecco sopra il tipico esempio di aspirante dirigente iulm; un mix tra dell’utri e vito catozzo.
Nonostante tutto, l’anonimo di cui al punto 3, ha avuto una risposta educata e un posticino d’onore.
La classe, non è acqua. Di questo ne siamo fieri.
bisognerebbe informare il gentil signore del punto 3 che bisogna guardare nn solo il …prodotto finito 1 esempio su tutti,lui sa cos’è il rischio ….di impresa:incidente malattie annessi e connessi e poi…provare x credere
A conti fatti (suppergiú) sono 54 euri al giorno e SOLO con i turisti !!!! MUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU mi trasferisco da voi !!!! =)
MUUUUH!!! Vieni, vieni, qui c’è posto per tutti. Aveva ragione l’Albertina a dire che siamo ricchi. Peccato che non lo sappiamo. SCUSATE L’IGNORANZA!