Corse in manetta (vedi in fondo)

Da tassista a portiere d’albergo Spettabile redazione del Messaggero.it, sono un tassista romano, conducente del taxi licenza ****, e vi scrivo per rispondere al signor L. G. Portiere d’Albergo il quale, il giorno domenica 1 Agosto 2010, lamentava la latitanza dei taxi definendoci "taxi fantasma". Desidero informare sia il signor L. G. e tutti i restanti portieri d’albergo, che io sottoscritto ** **** Giampiero in arte tassista, quando mi trovo ad espletare il turno di notte con la mia autovettura, dalle ore 4:00 in poi della mattina fino a fine turno sono il primo a girare alla larga dagli alberghi romani, e volete sapere il perchè? Perchè dalle ore 4:00 del mattino in poi cominciano le partenze per gli aereoporti, e come ormai tutti sanno la tratta Roma Fiumicino per noi è tra le più redditizie. Peccato che per averne una noi tassisti dobbiamo pagare Il pizzo ai portieri d’albergo. Tutto ciò è stato dimostrato dai vari servizi televisivi effettuati da "Striscia la notizia" e da "Le Iene". Nel totale disinteresse delle istituzioni impegnate a risolvere i problemi sui crocefissi all’interno delle aule delle scuole. Ebbene sì, l’albergo chiama, e inspiegabilmente tutte le volte che arriviamo di fronte agli alberghi invece che i clienti tutte le volte ci troviamo i portieri ad attenderci. Bè i signori sono ben furbi, quindi per evitare di far sentire quello che il tassista e il portiere si dicono meglio che i clienti attendano dentro, specialmente quando i portieri ci dicono: "A tassinà ce voi anna all’aeroporto? C’ho due polli per Fiumicino, ma c’è da pagà il caffè!" Il caffè si aggira tra i 15/20 euro. Pensate una volta ho provato a lasciare due euro di mancia, e lor signori mi hanno risposto "gli spiccetti te li poi tenè, chiamamo er noleggio (NCC)". Bene detto ciò, colgo l’occasione per informare il signor Leonardo e tutti i lor signori Albergatori di tutta Roma, che per quanto mi riguarda potete rimanere incollati dalle 4:00 del mattino fino alle 7:00 ai centralini dei radiotaxi, ma io le venti euro di Pizzo non ve le pago! Preferisco riportare due ubriachi a casa o meglio restare fermo al posteggio a prendere l’aria fresca, ma con la coscienza a posto. Mi dispiace solamente che alla fine di ognuna di queste tristi storie ci rimette sempre l’immagine della mia città che amo Roma, ma purtroppo come al solito mi vien da dire l’ennesima retorica frase: "Siamo in Italia dove succede questo ed altro". Aspettiamo con ansia il sig. sindaco di Roma Gianni Alemanno che in campagna elettorale aveva dichiarato di mettere fine a questo fenomeno. A oggi siamo a risultati zero. Lascio alla fantasia di tutti i lettori la situazione in cui noi tassisti Romani siamo costretti a lavorare. Pensate addirittura anche un portacarrozzelle del policlinico Gemelli è riuscito a chiedermi una percentuale sulla corsa per una signora che si presentava per il 90% della testa fasciata, che non si reggeva in piedi, ma che però andava a Tivoli, quindi era giusto dare la mancetta al portantino! Sensa pietà per nessuno! Comunque… Auguro a tutta la redazione del Messaggero e a tutti i lettori che lavorano onestamente delle fantastiche vacanze, ma quando da un albergo vi serve un taxi meglio che ve lo chiamate da soli, eviterete di pagare il surplus del portiere. A presto **** ** (5 agosto 2010)

tratto da ilmessaggero.it 14/08/2010

La corsa in manetta, in puro stile vecchio tassista di Milano,  è detta così quando è stata ceduta da un portiere d’albergo al tassista il quale (preavvisato o pescato nel mucchio) sgancia la prebenda per accaparrarsela. Sanzionata più o meno gravemente dalle forze dell’ordine, è un’usanza dura a morire che qualcuno ama e che la maggior parte dei tassisti aborrisce.