E’ inevitabile considerare che durante le ferie le abbiano studiate proprio tutte e alla ripresa abbiano per giunta messo nero su bianco…! Di fronte a ripetute notizie allarmistiche la categoria è in evidente stato di fibrillazione e attende azioni e riposte autorevoli da chi è sempre più pasciuto e dormiente: parlo apertamente della Categoria Unita, forte del numero dei suoi tesserati, ma debole di udito, tanto che sembra proprio non percepire i messaggi pericolosi che lancia la stampa e il web. Colleghi, tempestate di telefonate e di email i vostri referenti sindacali e obbligateli ad ascoltarvi!
E’ un vostro diritto.
"Novanta taxi-risciò pronti a invadere la città"
II Comune per ora frena, ma la Provincia è pronta a dar battaglia. Anche Milano, sostiene Palazzo Isimbardi, è pronta per i risciò, mezzo di trasporto orientale reinterpretato per l’occidente e diventato una specie di taxi a pedali per circolare nella metropoli. Perché se ne comincino a vedere in strada, d’altra parte non c’è più alcun impedimento, visto che, come spiegato dall’assessore provinciale Giovanni De Nicola, «il nuovo codice della strada prevede che si utilizzino questi mezzi per il trasporto di persone ed esiste una società con già novanta mezzi pronti per essere messi in strada». L’unico ostacolo, quindi, riguarda il regolamento comunale che ha vietato questo tipo di attività.
In altre città, infatti, la Veloleo, questo il nome della società di cui parla De Nicola, già opera da tempo. E stando a quanto spiegato da Roberto Peia, una delle anime dei pony express su bici della Ubm, sono più di seicento ragazzi giài n lista d’attesa per mettersi alla guida di un risciò. I mezzi in questione, per altro, sono stati modernizzati e sono meno faticosi dei loro parenti orientali. Sono dotati di batterie elettriche e hanno un raggio d’azione di 4-5 chilometri.
Fonte: Libero – F.Cambria – 17/9/2010
Allora le mie non erano solo fantasie da tassita!
Ma questi qui, bollettone e licenza niente?
Per i nostri passeggeri esiste la tutela garantita dalla nostra figura professionale che deve per forza sottostare a precise regole per svolgere il servizio in piena regola. Chi sarà alla guida di quei trabiccoli dovrà pure fornire qualche garanzia che non sia solo “aria fritta”:
Andrea, non preoccuparti di essere stato troppo fantasioso: in un recente post ho ipotizzato che a Malpensa ci si potranno portare clienti anche in triciclo e monopattino. Un giorno potrei anche avere ragione.
No, caro Andrea, le tue non sono affatto fantasie. Come si dice ci ha preso in pieno. C’è molto da fare, dobbiamo organizzarci, e non parlo di sindacati. Intendo organizzarci commercialmente. Altrimenti…
Io credo che chi voglia prendere i taxi li possa prendere anche se ci sono i risciò. Inoltre Milano ha necessità di diffondere la cultura della bicicletta e credo i risciò siano un ottimo modo per dare visibilità quotidiana alla cosa. Sulla distanza dei 5 km la bici è il mezzo più veloce; è chiaro che a malpensa la gente ci andrà in taxi, se vorrà.