Mettere mano al salotto buono per riportarlo al suo antico splendore. «Cominciando proprio da via Orefici — spiega Roberto Libretti, il padre dell’idea — perché questo è il vero centro, la prima arteria della Milano che vive». Promosso dai commercianti di zona e approvato da alcuni settori del Comune, il progetto esiste già: allargare il marciapiede sud fino a coprire una delle due corsie, lasciando un corridoio soltanto per taxi e tram. L’allargamento partirebbe da via Meravigli — subito dopo l’angolo perché lì adesso ci passano le rotaie — per arrivare diretto fino a via Torino. In via Orefici le dimensioni del marciapiede verrebbero così raddoppiate, raggiungendo la banchina del salvagente che attualmente funziona da spartitraffico tra le due corsie.
Il sogno di Roberto Libretti — commerciante di scarpe, milanese da sempre e da sempre innamorato della sua città — in realtà è molto più ambizioso ed è di quelli che riempiono gli occhi di immagini. «Pensi che bello un unico viale pedonale che collega il Castello al Duomo in una lunga passeggiata per famiglie e turisti — si frega le mani, si emoziona — sarebbe il modo per mostrare a tutti che siamo vivi e che Milano ha voglia di riprendersi». Si sporge davanti al suo negozio e indica i tetti degli edifici. «Guardi là, l’altezza dei palazzi di via Dante e di via Orefici è la stessa, la struttura delle strade è identica. Si tratta di un caso che ha pochissimi eguali in Europa, se fosse valorizzato…». Poi si calma e torna con i piedi per terra. «Adesso però facciamo questo primo passo, trasformare via Orefici in una strada semi pedonale sarebbe già un grande successo».
Il progetto, affidato a uno studio di architettura, sarà presentato entro breve al sindaco, anche se ha già incassato un’approvazione di massima da parte del vicesindaco Riccardo De Corato e del settore Decoro urbano del Comune. Poi dovrà passare in consiglio comunale per un’eventuale approvazione definitiva. «Sono circa quaranta le adesioni raccolte tra i negozi che danno sulla via — ha spiegato Giorgio Montingelli, dell’Unione del commercio — presenteremo il progetto alla Moratti entro un mese per avere un primo via libera».
Libretti ci crede. Per convincere tutti i colleghi e raccogliere le firme ci ha messo quasi un anno e oggi tutti i commercianti della via («tranne due che non mi hanno mai risposto») sono diventati un fronte unico. Dopo tanta fatica, il suo sogno è arrivato a una svolta: «È per il bene di questa città, pensi a quanto sarebbe più bella e vivibile. Sarebbe un modo per tornare a quel sapore antico e quasi domestico di una Milano che non c’è più». Gli si illuminano gli occhi. «Poi certo, ci sarà anche un beneficio economico per noi commercianti, ma le assicuro che non ho brigato tanto solo per questo».
fonte: milano.repubblica.it 26/09/2010
P.S. Lo smiley impazzito non è un’ironia critica, solo che il leggere notizie così intelligenti mi provoca un po’ di inquietitudine. Sicuramente è un’idea buona, solo un pochino da aggiustare perchè i taxi in coda dietro il tram (e lì di tram ne passano parecchi) senza la possibilità di sorpassarlo provocherebbero intasamenti tra un semaforo e l’altro… Comunque non mi sembra male muovere un primo passo per allontanare il marasma di auto dal centro storico. Certo che se qualcuno chiedesse un parere anche ai tassisti!
Diverrebbe una strada impraticabile per noi, troppi tram per passare occorrerebbero almeno 3,4 semafori.E se il tram si ferma e ne hai uno dietro? Aspetti finchè non lo rimuovono?
Non chiuderanno mai il centro,(almeno per i prossimi 20 anni) provate a pensare a cosa avrebbero fatto a fare il parcheggio in piazza Meda, per permettere a nessuno di raggiungerlo? Sempre che piazza Meda non venga considerata periferia!