Nonostante l’ecopass troppe auto circolano nel centro di Milano, una metropoli con un vecchio cuore fatto di "budelli stretti e lunghi, non strutturati per accogliere 800 mila macchine al giorno". Si rischia l’effetto ‘camera a gas’. "Sarebbe meglio chiudere l’accesso alle auto e lavorare per una città a misura di pedone", potenziando mezzi pubblici e piste ciclabili. Parola di pneumologi.
Gli esperti, che da oggi a sabato si riuniscono a Milano per l’undicesimo Congresso nazionale della pneumologia-Uip (Unione italiana per la pneumologia) 2010, lanciano l’allarme: lo smog ha un potere ‘logorante’ sui polmoni dei cittadini, soprattutto in zone climaticamente svantaggiate come Milano e la Lombardia. Da qui l’appello: "Le metropoli italiane si adoperino per garantire aria pulita ai loro cittadini". Il messaggio per le istituzioni è: "Riduciamo il traffico, rinnoviamo il parco macchine con veicoli meno inquinanti, prestiamo attenzione all’impatto dei riscaldamenti e impegnamoci per cambiare gli stili di vita delle nuove generazioni", elencano Stefano Centanni, presidente della Società italiana di medicina respiratoria (Simer), Franco Falcone, presidente dell’Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo) e Francesco Blasi, vice presidente Ers (European Respiratory Society).
Le malattie respiratorie – spiega Falcone – sono il frutto di un insieme di fattori di rischio. Ed è ormai comprovato che uno di questi è proprio l’inquinamento atmosferico". Lo smog, prosegue lo specialista, è drammaticamente aumentato e la relazione con le malattie respiratorie è stata descritta in termini di sviluppo di patologia dovuto a esposizioni a lungo termine a diversi inquinanti, come polveri, ossidi d’azoto, ozono. Per ogni incremento di 10 microgrammi per metro cubo di Pm2,5 nell’aria urbana si registra un aumento di circa il 6% del rischio di mortalità per cause cardiorespiratorie. I bimbi sono i primi a risentire della qualità dell’aria.
fonte: adnkronos.com 20/10/2010