ZTL in centro: un flop

Il Comando dei vigili aveva già scelto gli agenti e preparato i turni, è stato avvisato solo all’ultimo, fermi tutti: «La sperimentazione è terminata». Il test sulla Ztl nelle vie Lanzone, Caminadella, Cappuccio e nel dedalo di stradine della Milano romana è finito con un giorno d’anticipo, bersagliato dalle proteste degli automobilisti e dei negozianti, giudicato «un fallimento» dagli stessi sindacati dei vigili urbani: «Il traffico nell’area è rimasto sempre intenso, consistente, ingestibile. I tempi di spostamento sono raddoppiati, se non triplicati. I furgoni non riuscivano a rifornire le attività commerciali». Un agente, al presidio di piazzetta Escrivà, si affida all’ingegneria idraulica: «È come un circuito ad acqua. Il flusso, costante, deve poter defluire: se trova dei varchi chiusi non scompare, cambia percorso, si riversa altrove». E se non trova uno sfogo: sfonda.

Il Comune l’ha ribattezzata «Zona a traffico limitato Milano romana», la chiusura al traffico non residente nel cuore della città imperiale, tra corso Magenta e via Correnti, un’isola semi-pedonale sui resti del Circo, del Foro e delle dimore patrizie. Ipotesi di realizzazione: primo trimestre 2011. «Mi dispiace e mi scuso con i cittadini per i temporanei disagi alla circolazione», spiega, e un po’ si giustifica, il vicesindaco Riccardo De Corato: «Ma era necessario fare una prova sul campo in una situazione reale per capire gli effetti di una possibile chiusura della zona». Gli effetti: circolazione paralizzata a partire dalle 7.15, lunedì e martedì; ingorghi e code appena dopo, dalle 9.30, il terzo e il quarto giorno di test. Il quinto, e ultimo, è stato cancellato.

Barricate garibaldine, a sorpresa, sette-nove vigili su due turni, divieti improvvisati tra 7.30 e le 13, e dalle 14 alle 17: «È la prima volta dal dopoguerra – sottolinea De Corato – che la possibile istituzione di un’isola pedonale viene preceduta da una simulazione sul campo e non solo da studi viabilistici sulla carta». La simulazione, per i vigili, ha dato esito negativo: «Sarebbe meglio evitare l’istituzione della Ztl». I dati saranno analizzati adesso dal settore Traffico di Palazzo Marino con l’Agenzia Mobilità Ambiente e il comando di Zona Duomo. Conclude il vicesindaco: «La zona ha sicuramente una forte vocazione pedonale. I risultati del monitoraggio serviranno ai tecnici per redarre il progetto di pedonalizzazione». Tra l’8 e il 12 novembre sarà eseguito un secondo test sul traffico di attraversamento tra la Cerchia dei Navigli e i Bastioni. «L’obiettivo è importante», commenta il consigliere verde Enrico Fedrighini: «Ma le soluzioni vanno studiate con sistemi non improvvisati».

Gregorio Praderio abita nel distretto culturale della Milano romana: «Sono favorevole a un riordino della circolazione, introdotto gradualmente e informando correttamente la cittadinanza, che possa ridurre (o meglio eliminare) il traffico di attraversamento». È tecnicamente fattibile e nell’interesse di tutti, sostiene Praderio: «Residenti, commercianti e cittadini potrebbero avere il piacere di riscoprire con tranquillità una bellissima zona del centro, senza doversi bloccare nell’ingorgo permanente di via Meravigli, Santa Maria alla Porta e corso Magenta, o dover saltellare sui marciapiedi strettissimi di via Cappuccio e di via Borromei, cercando di evitare il flusso ininterrotto di auto a tutta velocità».

fonte: milano.corriere.it Armando Stella 22/10/2010

5 commenti

  1. Ma mi domando, sono scelte fatte a capocchia? Magari fatte da persone che si beccano fior di stipendi? O si tratta di un ulteriore test per sondare il grado di sopportazione dei milanesi? Se si usa ancora dire “braccia rubate all’agricoltura” meglio ricredersi: l’agricoltore ormai oltre che le braccia usa sempre di più la testa

  2. la consueta malafede. l’attuale amministrazione non ha alcuna intenzione di chiudere il centro al traffico privato, malgrado da più parti – Lega inclusa – si invochi questa misura come soluzione per un problema sempre più esplosivo. chiaro che il tema sarà tra i più discussi della campagna elettorale e non sarà facile sottrarsi a critiche. ecco quindi l’esperimento dei giorni scorsi. chiudi qualche via e ovviamente il traffico impazzisce. gli automobilisti protestano e tu lo sai. sarà quindi facile rispondere a chi pretende la chiusura del centro: ci abbiamo provato, diranno, ma avete visto i risultati. raggiro, truffa, disonestà intellettuale. il loro pensiero grossolano li spinge a comportamenti ridicoli. la chiusura non può riguardare qualche via, ma dev’essere un provvedimento complessivo e organico. se ti lascio entrare nella cerchia dei bastioni e poi ti chiudo una via qua e una là e chiaro che genero solo confusione. se invece il centro è completamente interdetto alla circolazione i flussi di traffico non avranno modo di congestionarsi. ma dove sono i cervelloni del politecnico, gli studiosi della materia? indecente.

  3. I cervelloni del politecnico fanno melina con quegli altri della Bocconi, gli uni impestando di cemento e caos la città, gli altri gabbando la finanza con le scatole cinesi.
    Manca la sanità da citare e abbiamo fatto l’itaglia.
    itaglia, non Italia!

  4. Voti. Voti e ancora voti. Niente dietrologie, il problema si conta solo sui voti. Ci fu un referendum sulla chiusura del centro. Stravinsero i sì. Ma i centro non si chiuse. Perché? Non è difficile, a mio avviso. Perché chi è favorevole alla chiusura non cambia idea e ti vota perché l’hai fatto. Ma chi è contrario, non ti vota più. Col risultato che due minuti dopo che hai perso, gli “altri” lo riaprono. Tutto (tristemente) qui.

  5. dopo i parcheggi che hanno fatto e tenendo conto di quello che rendono sono sicuro che non chiuderanno mai e poi mai il centro alle auto.
    che poi sarebbe da chiudere dalla cerchia filoviaria, altro che centro storico!

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