O’ tassista

Napoli 1976, 20 settembre, angolo vico Acitillo incrocio con via Caldieri per chi non è napoletano all’angolo della strada che porta al vecchio stadio Arturo Collana al Vomero (la zona collinare della città).
Tutte le mattine alle 8 il telefono della colonnina dei taxi squillava, Franco rispondeva al telefono: “va bene…lo sapete dipende dal traffico". Scendeva dalla collina del Vomero prendendo la strada che va da dietro la collina,ospedale Cardarelli, colli Aminei, via Capodimonte, Pontirossi,  corso Garibaldi angolo piazza S.Maria della Fede.
Lui era là, come tutte le mattine,con il suo mazzo di fiori. Il ritorno allo stadio Collana un calvario. Per sua richiesta doveva passare per il centro e con il traffico a volte ci impiegavano più di due ore.
A Franco questo avrebbe dovuto fargli piacere,ma quel vecchietto gli faceva tanta tenerezza;gli ricordava suo nonno..e tutti quei soldi di taxi? A volte senza farsene accorgere bloccava il tassametro.
Come ogni mattina da …quanto tempo? aveva perso il conto lo lasciava davanti allo stadio e si salutavano.
Dopo un ora come d’accordo l’andava a riprendere per riportarlo indietro facendo un itinerario ancora più contorto: Liceo San Nazzaro al Vomero, ponte della Sanità, Santa Brigida, Foria… di nuovo all’angolo di dove l’aveva prelevato.

Quella fu l’ultima mattina che vide quel vecchio signore

Napoli 20 settembre 1977,il telefono della colonnina del taxi squillava: “pronto Franco …dove ? davanti lo stadio Collana …a non potete muovervi… è dietro… va bene arrivo“
Lo vide con un mazzo di fiori. un ragazzo con calzoncini corti con le bretelle: “mi portate a Poggioreale al cimitero, vado da mio nonno lui è venuto sempre da me… veniva tutti i giorni, ve lo ricordate è morto l’anno scorso…stava al Corso Garibaldi… stà al Nuovo?”
“Quel signore… come non me lo ricordo… però me l’ero immaginato che era morto… che buon uomo! “
Durante la corsa si scambiarono solo poche parole-
Un bel ragazzo, un poco più di un bambino, doveva essere figlio di qualche persona nobile; a Napoli a quella età nessuno porta da tempo i calzoni corti con le bretelle.
Lo lasciò davanti al cimitero..

Napoli 2002, Franco come tutti gli anni il giorno dei morti si recò ad onorare e a far visita ai suoi genitori. Loro, un’antica famiglia napoletana avevano un piccolo monumento agli inizi del cimitero “La Pietà” quello vecchio agli inizi di una collina che dalla via vecchia di Poggioreale porta nei pressi delle uscite tangenziali e autostrade: la “Doganella”.
Per motivi di traffico non fece il solito itinerario, ma scese dal di sopra proprio alla “ruanella!” La parte nuova del cimitero di Napoli. Cominciò a scendere incuriosito da quei palazzoni, che pensò di sacro avessero ben poco: ”sono i tempi…moderni!”
Poi d’improvviso si fermò davanti una lapide, (quelle esterne…quelle più vecchie, le prime fatte in quel luogo subito dopo, o durante il fascismo)

“era il suo cliente…si proprio lui”
Antonio…… morto il 20 settembre 1976
Sopra un’altra lapide: Antonio… morto il 20 settembre 1943 stadio Collana stroncato da un fucile nemico, mentre combatteva per la resistenza: il nonno pose.
“Dio…mio…il ragazzino con i calzoni corti!“

tratto da: napolibolognacosecosi.myblog.it