La scomparsa di Luca, giovedì 11 novembre 2010, ci ha fatto preferire il silenzio. Una scelta dettata da un profondo rispetto per il dolore, un sentimento che può essere compreso nella sua essenza solo nel momento in cui si manifesta nella maniera più dirompente. Non conoscevo Luca, ma non è passato giorno che non si parlasse di lui fra i colleghi, gli amici, in famiglia e talvolta con qualche cliente. Riconobbi subito il papà nelle prime immagini apparse in tv e ora noto con tristezza come in questo tempo sia rapidamente invecchiato. Il silenzio ci ha aiutato a essere maggiormente lucidi nelle nostre riflessioni, a frenare la rabbia, a non farci vincere dallo sconforto.
Che lo si voglia o no, oggi occorre voltare pagina perché la vita ci impone di continuare, riprendendo il corso della cosiddetta “normalità”. Sulla vicenda di Luca, per quanto ci riguarda, rimarrà sempre una pagina aperta, per non dimenticare mai la sua assurda scomparsa e per rammentare che la cattiveria e la crudeltà – non necessariamente solo in forma fisica – saranno sempre pronte a fare capolino da qualche parte, a scegliere prima o poi un’altra vittima da sacrificare, per soddisfare chissà quale incomprensibile istinto.
2 commenti
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Anche io conoscevo Luca solo di vista, qualche parola scambiata durente una sosta…mi è sembrato doveroso esserci, essere uno tra tanti a dire addio a chi ha scelto la via della parola e della mitezza ed è stato ricompensato con la violenza.
Pur avendoci lasciato così tragicamnete sono convinto che la sua scelta sia stata quella giusta.
Attilio
Condivido pienamente la vostra scelta e oggi più che mai volevo ringraziarvi, Leonardo e Marco, per il lavoro che fate tenendoci sempre informati tramite questo blog…. Personalmente è già da diverso tempo un punto di riferimento…. Grazie, Grazie….