«Su che treni viaggia Moretti solo lui lo sa. Certamente non in treni sporchi e freddi su cui, ogni giorno, viaggiano in piedi e ammassati i pendolari per andare a lavoro. Comico poi il fatto che con l’appannaggio stratosferico di cui gode, si lamenti di aver pagato troppo per la corsa di un taxi che il lavoratore tassista ha percepito in base al tassametro, che tra l’altro a Roma segna una tariffa vecchia di 4 anni. I problemi seri del nostro Paese non sono il costo dei taxi, ma quello degli emolumenti milionari di certi manager pari a quanto un lavoratore e, per quanto ci riguarda, un tassista, non riesce a guadagnare neanche in sette vite».
fonte: ilmessaggero.it 20/01/2011