Anche se l’industria balneare niente ha a che vedere col nostro settore, è interessante scoprire che la famigerata direttiva Bolkestein sta mietendo vittime in molti settori. Anche se (a quanto pare) la direttiva esclude il settore taxi, è sempre da tenere presente che si tratta solo di una "direttiva" alla quale i Governi possono aderire come gli pare e piace. In questo caso i lavoratori (e relative famiglie, senza contare l’indotto) che potrebbero essere messi in ginocchio sono decine di migliaia. Da immaginare gli investimenti in ballo e la paura dei concessionari delle licenze. Pubblico solo due estratti interessanti e vi rimando al link dell’articolo: La Versilia dice no all’asta per la concessione degli stabilimenti balneari.
L’intervento di una senatrice presente all’incontro:
(estratto) Il balneare non ha mai chiesto niente al governo e non mi sembra giusto ammazzare questo settore. Ci sono dei sindacati che stanno vicini alla categoria e altri che sarebbe meglio se stessero in silenzio. L’importante è rimanere uniti e far capire ai sindacati che sbagliano di grosso. Il problema è l’ignoranza politica e civile sulla materia. Le vostre concessioni vi sono state date con evidenza pubblica. Non riesco a capacitarmi come mai questo Governo non abbia risposto forte e deciso. Nella Bolkestein sono stati esclusi i notai, i tassisti e molte altre categorie. I balneari non sono solo 30.000 lavoratori, ma dietro il balneare c’è un indotto immenso rappresentato dai fornitori. La strada da seguire ha un doppio binario : legge quadro e uscita dalla Bolkestein. Bisogna percorrerli tutti e due, se i sindacati non vi intendono spaccategli la testa per farvi capire!
Questo il comunicato stampa del Comitato:
Vi è anche da dire che il problema delle Aste non riguarda soltanto le imprese balneari; stessa sorte tocca a tanti altri soggetti, tra gli altri gli ambulanti dei mercati, banchine portuali e da diporto, cantieri e chioschi. Quindi si può dire tranquillamente milioni di cittadini che si vedono mettere in discussione il lavoro ed il sacrificio di una vita. A questo punto, quindi, la pazienza ha superato ogni limite. E’ ora di dire basta ! E’ ora di passare alla protesta. Per questo si è costituito il comitato, aperto a tutti i soggetti, colpiti dalla “mannaia” delle Aste.
Un commento
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Sembra che ai grandi ed anche ai piccoli della polita piaccia accanirsi contro le imprese che lavorano, magari si fanno pure in quattro per salvare un lavoro che è stato creato in generazioni di sacrifici.
Si dimenticano in compenso delle vere lobby, e non stà a me fare presente quali sono, tanto lo sappiamo.
E’ ora di svegliarsi!!