Metti un sabato qualunque. Metti che quel sabato ti viene in mente che devi andare dal parrucchiere. Metti che ci vai in taxi. Metti che quel taxi sia guidato da una donna. Un’amica, direi. Sì, una cara amica e collega di Cira Sommella che, tra una parola e l’altra, ti fa scoprire che la sua amica, anche lei tassista, ha scritto un libro. E l’ha pure pubblicato!
Incuriosita più che mai, chiedo il titolo. Ma questo è un sabato speciale. Non solo ho il titolo, “Corsia preferenziale” (Echo Communication), ma il libro stesso, che la fedele amica teneva sul sedile di fronte “per ogni evenienza”. Eccomi qua, sono l’evenienza. Lo divoro.
Perché Cira parla di storie vere, di vita vera, di gente che come me prende il taxi, per un motivo o per l’altro.
Sono vent’anni che faccio la taxista, l’ho proprio scelto io questo lavoro, sono nata con il motore nel sangue
(…)
A trent’anni ero proprio stufa di lavorare dentro ad una fabbrica, sempre al chiuso, con i capi e i colleghi sempre depressi e io con loro. Basta mi lancio… Succede tutto una sera a cena con amici.
Chicco mi dice:
“Perché non fai la taxista, così potrai gestire figlio, marito, il tuo tempo e quant’altro”
“Figurati Chicco, non ricordo cosa ho mangiato ieri sera… Come faccio a ricordare una Milano intera?
(…)
Il 17 settembre 1990 finalmente ho il mio taxi giallo, bello come il sole: timida, timida esco dall’officina S.A.M.A.K. Servizio Tassametri di via Messina
(…)
Coraggio Cira finalmente guidi un taxi!
Nel suo libro, i primi clienti, quelli strani, ma anche no; incontri ravvicinati con i poliziotti; Renzo e la bomba – per amore; quello che vuole portare i trulli sotto al Duomo; il giapponesino dimenticato in albergo e riconsegnato all’autogrill; Annalisa, vicina di casa inaspettata; la madre, turista per caso a Milano; il piede dimenticato al Galeazzi; quella volta che ha avuto paura; il trio litigioso che esce dal tribunale, ovvero l’uomo in fuga… E tante altre storie. Che si fanno leggere per la loro semplicità, perché incuriosiscono, perché sono scorrevoli.
Non ho ancora avuto la fortuna di fare una corsa con Cira, ma sentirla al telefono, con la sua voce squillante, è un toccasana per iniziare la giornata.
1) Perché hai deciso di scrivere questo libro? Troppi tesori da tenere dentro?
La decisione di scrivere questo libro è stata presa perchè non aveva senso scrivere solo per me, e tenere tutto nel cassetto pensando di rileggere il tutto una volta in pensione. Perchè non far sapere alla gente quello che a volte succede sui taxi? Ogni personaggio menzionato in questo libro è un tesoro conservato nella mia testa perchè comunque mi ha lasciato un qualcosa che non potevo dimenticare, bello o brutto che sia stato.
2) Come è andata con la sua pubblicazione?
Ho avuto fortuna ad aver incontrato Sonja (Sonja Radaelli) che mi ha aiutato nel confezionare questo libro. Il bello è stato l’aver fatto tutto noi, dalla correzione all’impaginazione. Per la presentazione ho scelto la biblioteca di una chiesa antica, Santa Maria del Suffragio.
3) È meglio lavorare di giorno o di notte?
Lavorare di giorno ovviamente è diverso. La gente è diversa. Fino alla una si lavora con clienti che tornano a casa o negli alberghi dopo il teatro o il ristorante. Il più delle volte capisco cosa hanno mangiato, se carne o pesce dall’odore che si portano addosso. Poi Milano si trasforma… Il tassista che lavora di notte è sicuramente più esperto nel conoscere le persone ambigue. Diciamo che io ho trovato il giusto compromesso e lavoro pomeriggio-prima serata.
4) È più divertente lavorare di giorno o di notte?
Con il mio turno la clientela è o più stanca e quindi non ha voglia di parlare oppure ti racconta la propria vita. Come è cambiata la gente… Tanti anni fa il nuovo sindaco oppure le elezioni erano argomenti scontati, così come era scontato che noi tassisti dovessimo sapere tutti gli sviluppi del caso. Oggi la gente sente invece il bisogno di spensieratezza e quindi si parla di cinema e altro.
5) La lettera del Sindaco di Milano, la Moratti. Proforma o stima sincera?
Mi ha fatto molto piacere che il sindaco Moratti abbia risposto, non so se a libro letto però. Cosa certa è che avrei voluto un contatto diretto con lei, giusto per parlare anche delle nostre problematiche. Certo bisogna darle merito per le periferie con le violette nei giardinetti, oppure per le corsie ciclabili. Per chi le usa… Ma chi le usa queste piste ciclabili poi? Ne hanno giusto creata una in via Francesco Sforza, restringendo la strada tanto che il ciclista lo trovi sulla corsia degli autobus, sebbene sussista il cartello di DIVIETO. E allora, dico io, non è possibile che l’autobus con a bordo 50/60 persone dirette al lavoro debba strare dietro ad una bicicletta, e il vigile che fa? Ma soprattutto dov’è? Vogliamo poi parlare delle nostre corsie? Bene, ormai a distanza di 3/4 anni noi tassisti non abbiamo ancora una corsia preferenziale per Rho-Fiera. Risultato: code, smog, code e ancora smog. Questo avrei voluto dire al nostro Sindaco. Noi esistiamo come categoria, prendeteci allora in considerazione perché i tassisti, i tranvieri e i vigili vivono in strada 24 ore al giorno e chi, meglio di noi, può dare dei consigli ? O siamo SOLO dei tassisti? Da spennare con multe salate e punti sulla patente, quando ci scappa la pipì?
6) Ti è capitato di riprendere clienti citati nel libro? Lo hanno letto? L’hanno saputo?
Alcuni clienti sono diventati miei amici a cui io ho dovuto dire che scrivevo anche del nostro incontro.
7) A cosa non rinunceresti mai?
Non rinuncerei mai a sognare ad occhi aperti!
Grande Cira.
fonte: blog.panorama.it 28/02/2011