Mentre a Sanremo l’ultima sfida del festival è cantare in dialetto lumbard, i tassisti milanesi litigano con Regione e sindacati sulla lingua inglese. Che dovrebbero saper parlare correttamente per poter usufruire di premi e possibilità di incrementare il prezzo delle corse. All’esame di lingue, il Pirellone li ha bocciati, negando loro quanto previsto dagli accordi. Scontata la reazione della categoria, che accusa la controparte e i suoi stessi rappresentanti: nelle auto bianche, dicono, non si sale per fare salotto. Di più: i clienti neppure parlano col tassista. E c’è chi giura, tra chi fa il mestiere da trent’anni, che ce la si può cavare benissimo senza studiare Shakespeare. Nel duello coi tassisti, l’assessore regionale Cattaneo replica rimandando a quanto stabilito, già più di due anni fa, negli accordi sottoscritti. Che se la prendessero, dunque, con chi li ha firmati senza avanzare prima queste riserve.
Certo, in una città che si scopre turistica e proietta le sue ambizioni nel traguardo dell’Expo 2015, è singolare che chi coi turisti e i viaggiatori lavora non conosca l’inglese. Ma, a noi che dei tassisti siamo clienti, suona strano apprendere che gli aumenti delle tariffe possano dipendere dal grado di cultura di chi ci scarrozza. Dovessero imitarci all’estero, noi italiani – che con l’inglese abbiamo problemi – finiremmo spennati.
Pubblicato su Il Giorno – S.Neri – 02/3/2011
Leggendo bene l’articolo mi sono accorto che dovremmo “usufruire di premi e possibilità di incrementare il prezzo delle corse”.
Premi, quali premi? E perchè l’adeguamento del prezzo delle corse non deve seguire l’andamento dell’inflazione con un parametro in più per il costo del carburante, che a noi incide così tanto? Perchè un accordo fatto così alla leggera?
Democraticamente gli ACCORDI si possono sempre RIVEDERE basta VOLERLO ciao Gianni
E allora vediamo di rivederli. Penso che sia il momento di mettere in discussione un accordo che definire “sbagliato” è assolutamente riduttivo. Taxistory è qui, se qualcuno ha delle idee ce le mandi che le pubblichiamo volentieri.
ma allora negli accordi non si parlava anche di un aumento del 30% di corsie preferenziali… magari ricordo male.
è assolutamente vero che un minimo di inglese non guasterebbe, siamo sinceri. Ed è ovvio che ci sarebbero state le verifiche. Ma se l’accordo è questo, è pure giusto che siano analitiche, e a chi dimostra di masticare un minimo la lingua, vengano concessi individualmente gli aumenti
Anonimo, hai detto cose ragionevoli è solo per questo che ti abbiamo pubblicato, ma i commenti anonimi, come diciamo da tempo, ci fanno arrabbiare.
Il minimo di inglese non guasterebbe, come non guasterebbe un minimo di cinese e un minimo di hindi che sono in assoluto le lingue più parlate al mondo, segue l’inglese e lo spagnolo.
E adessso come la mettiamo?