Il Sole24ORE e il complesso di Calimero

(aggiornamento a fine articolo: commento di un rappresentante sindacale)

I taxi delle grandi città si rifanno il look, ma senza rinunciare alla tradizione. Da New York a Londra è tempo di svolta all’insegna del contrasto alle emissioni inquinanti, mentre in Italia il vento del cambiamento stenta ad affermarsi.

Dal 2014 i film ambientati a New York dovranno dire addio ai Crown Victoria della Ford entrati nell’immaginario collettivo. Macchine dalle grandi dimensioni e da altrettanti consumi. La flotta da circa 13mila unità circolante nella Grande Mela sarà sostituita da veicoli ecologici. La gara indetta dall’amministrazione comunale per un parco-mezzi raddoppiato rispetto a oggi vede tre concorrenti: ancora la Ford, che tuttavia non appare favorita, Nissan e l’outsider Karsan, piccola casa automobilistica turca che non ha finora mai prodotto una vettura ma solo assemblato modelli altrui, della Renault e della Citroen. Ma è proprio quest’ultima ad aver ottenuto i maggiori consensi tra i cittadini newyorkesi in un recente sondaggio per la sua capacità di combinare design innovativo (come il tetto di vetro panoramico per ammirare i grattacieli di Manhattan) e i tratti ecologici (previste anche versioni a gas ed elettriche).

Auto a idrogeno nella capitale inglese
Altrettanto famosi sono i taxi neri di Londra, che secondo diversi sondaggi sono anche i più efficienti al mondo. Nei mesi scorsi la casa produttrice degli autoveicoli – la Manganese Bronze – è passata sotto il controllo del gruppo privato cinese Geely, quotato a Hong Kong, che sposterà gran parte della produzione dei Tx da Coventry, nel centro dell’Inghilterra, a Shanghai. I nuovi modelli dovranno avere un’impronta ecologica: in linea con quanto disposto dall’Amministrazione comunale della capitale inglese, nei primi mesi del 2012 debutterà una prima flotta di taxi a idrogeno, con l’obiettivo di arrivare alla sostituzione completa nel giro di pochi anni. A differenza degli antenati altamente inquinanti, i nuovi taxi emetteranno solo vapore acqueo dal tubo di scappamento contribuendo a costruire l’immagine di una città sostenibile ai turisti che arriveranno in estate per seguire le Olimpiadi.

A Milano tassisti rimandati in inglese
Restando in tema di immagine e grandi eventi, colpisce una ricerca realizzata nei giorni dai funzionari della regione Lombardia sui tassisti locali, che si inquadra nelle iniziative per rendere più ospitale l’immagine della città in vista dell’Expo 2015. Se uno su due aveva attestato una buona conoscenza della lingua inglese, i controlli a campione hanno ridotto drasticamente la quota all’8%. Non solo: gli accordi tra Pirellone e categoria prevedevano che a questo punto il 43% delle auto circolanti fosse di impronta eco, ma la rilevazione della regione ha evidenziato un valore intorno al 38%. Né sono stati mantenuti i patti che prevedevano l’adozione di un lettore bancomat nei mezzi in circolazione. Di conseguenza, gli aumenti tariffari previsti per i prossimi mesi sono stati congelati. Intanto, il comune di Milano – nelle scorse settimane al centro di una querelle con i tassisti che lamentavano la mancata corresponsione degli incentivi previsti negli anni passati per l’ammodernamento della flotta – ha siglato un accordo con le associazioni del settore per la sostituzione dei veicoli con modelli a basso impatto inquinante (metano o gpl, doppia alimentazione benzina/metano o benzina/gpl), mettendo sul piatto 1,5 milioni di euro, che saranno suddivisi in parti uguali tra richiedenti, fino a un massimo di mille euro a testa. Nel capoluogo lombardo, come nelle altre città italiane, non esiste l’esclusiva sui modelli di taxi circolanti, ma già da tempo sono in circolazione modelli ibridi come la Toyota Prius e la Honda Insight. Entro due anni è atteso il debutto di Milano Taxi della Volkswagen, oggi a livello di prototipo.

fonte: ilsole24ore.com 4/03/2011

segnalo questo commento a fine articolo:

    Come rappresentante sindacale, vorrei fare delle precisazioni sull’annuale adeguamento tariffario a Milano.
    Le cifre fornite, di cui non si cita la fonte, sono errate.
    Per la conoscenza dell’inglese le verifiche a campione sono tuttora in corso. Delle 96 risposte giunte, solo 26 non sono state ritenute valide. I controlli sono partiti in ritardo e non per colpa dei tassisti. Le risposte non ancora pervenute a nostro parere non possono essere viste come fallimenti.
    Per l’ecologia, ricordando che la flotta a Milano è già fra le più pulite in Europa, l’incertezza sul dato deriva solo dallo spostamento dell’obbligo su Euro 5.
    Per i pagamenti, i clienti, soprattutto le aziende preferiscono l’abbonamento con dilazioni di pagamento o le chipcard prepagate. Questi mezzi pensiamo debbano essere riconosciuti come validi.
    Ma la Regione non può pretendere di attuare dell’accordo solo ciò che vuole. Siamo ancora in attesa che l’assessore Cattaneo ci spieghi le mancanze da parte della Regione.

maggioloFiltCgil 7 marzo 2011 13.47.02 CET