Roma: come ti frego la licenza taxi

Il diploma di scuola superiore, all’epoca del bando per le duemila nuove licenze rilasciate nel 2007 dall’allora sindaco Walter Veltroni, faceva gola a molti. Attribuiva un punteggio molto alto, che consentiva di scalare posti in graduatoria, aumentando le chance di rientrare tra i vincitori. Peccato che molti tra gli aspiranti «tassinari» si fossero fermati alla terza media, se non alle elementari. Niente paura. Entrò in funzione una specie di tipografia clandestina. Una fabbrica di diplomi falsi di liceo o di altri istituti (ragioneria, commerciale, professionale), grazie alla quale alcuni concorrenti ottennero l’agognata concessione. Con un errore fatale, però: la data apposta con un timbro stampigliato a regola d’arte sugli attestati corrispondeva a una domenica o a un giorno di vacanza – maledizione, insegnanti scansafatiche! – e quindi le segreterie scolastiche non potevano essere aperte.

C’è anche questo, tra i retroscena dell’inchiesta della Procura che ha indotto il Comune a una stretta senza precedenti: per 23 licenze è scattata la revoca, un’altra trentina di posizioni è ancora al vaglio dei magistrati e il Campidoglio si è già costituito parte civile nei 12 procedimenti penali, avviati contro altrettanti tassisti «virtuali». Molti degli accusati, infatti, non sono mai saliti su un’auto bianca. Perché, oltre allo scandalo dei diplomi di liceo «taroccati», l’indagine ha accertato casi di doppio lavoro: impiegati, vigili urbani e anche alcuni avvocati che, omettendo di dichiarare la professione (causa di incompatibilità), erano riusciti a ottenere la licenza. Un bel business: i tassisti «per sbaglio» non facevano altro che affittarla un minuto dopo a terze persone, a «canoni» mensili di 1.000-1.200 euro, stando a quanto raccontano alcune «gole profonde» al parcheggio taxi di piazza Venezia, in cambio di un rigido anonimato.

Ma il giro di vite voluto dall’assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma, ha riguardato anche altre zone d’ombra: 11 licenze sono state revocate per irregolarità contributive e per altre 78 è in corso l’istruttoria. Un’operazione-pulizia apprezzata dai rappresentanti degli utenti. «L’azione combinata tra Procura e Comune sembra dare i primi frutti – ha commentato in una nota la Federconsumatori – Ci vuole rigore ed equità per salvaguardare i diritti delle migliaia di utenti dei taxi, che vanno trattati con serietà e cortesia».

Maurizio Berruti, oggi delegato del sindaco all’Emergenza abitativa, consigliere comunale ed ex tassista, nonché ispiratore della delibera sulla stangata-tariffe di recente bocciata dal Tar, la vede invece da un altro punto di vista. E attacca la precedente amministrazione: «Le indagini risalgono a qualche anno fa – premette Berruti – e stanno evidenziando come i criteri contenuti nel bando effettuato dall’ex sindaco permettessero l’inserimento di elementi che poi hanno prodotto l’inchiesta che oggi ha deciso per il ritiro di alcune licenze taxi. Chi utilizza un cattivo senso del liberismo economico – sostiene più avanti il tassista-consigliere-delegato alla Casa – lo fa esclusivamente per inserire degli elementi “deregolamentanti”, che vanno a beneficio soltanto dei più forti e non a tutela degli operatori onesti e dell’utenza».

Il ragionamento, non privo di allusioni, risulta di non agevole comprensione. Vale la pena tradurlo dal politichese: il bando Veltroni aveva «maglie larghe» – dice in sostanza Berruti – che hanno consentito ai disonesti di infilarsi nella categoria, e quindi la liberalizzazione delle licenze non è vero che fu fatta per andare incontro alle esigenze della città. Veltroni aveva altri scopi? C’era un patto inconfessabile per favorire non meglio precisati poteri «forti»? A chi si riferisce Berruti? Nel non limpidissimo mondo dei taxi romani, sono domande destinate a provocare scompiglio.

fonte: roma.corriere.it Fabrizio Peronaci 5/03/2011

4 commenti

  1. Qualcuno riesce ancora a stupirsi davanti a queste notizie ???
    Sensazionale sarebbe la notizia: “verificato il bando di concorso per l’attribuzione delle licenza taxi, NON sono state riscontrate irregolarità”

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