Caro TaxiStory, mi è stato chiesto se volevo aderire al servizio di traduzione simultanea multilingue organizzato dal Comune di Milano. Ho accettato un po’ perplesso, ho fornito il mio numero di cellulare, il mio numero civico, ho ritirato due fogli con elenco lingue e numero verde, mi è stato detto, in attesa di uno bello plastificato che dovrò esporre nel mio taxi. Quindi il turista o uomo d’affari, insomma lo straniero, mi farà dei gesti, emetterà dei suoni e mi farà capire che vuole usufruire del servizio. Io chiamerò per lui, o gli passerò il mio telefono e lui dialogherà con l’interprete. Cosa si diranno non lo so, ma poi l’operatrice magari mi dirà cosa vuole il cliente da me. Sul mio taxi, con il mio telefono che avrò cura di tenere ben carico, poi me lo disinfetto pronto per il prossimo uso. Cari colleghi, istintivamente adesso telefonerei per ritirare la mia adesione, ma aspetto qualche vostro parere prima di farlo. Hanno pensato bene di utilizzarci come tramite, e con il nostro apparecchio, per dare un servizio al forestiero. Encomiabile, ma perché allora non superare loro stessi e dotarci anche di apparecchio apposito saldamente legato all’ auto tipo citofono per parlare con questo benedetto numero verde? Neanche così mi piacerebbe!!!!! Che vadano a…farsi un bicchiere, alla Santoro. Ciao, Vittorio.
Nota di TaxiStory: ne ho sentito parlare giorni fa e sinceramente pensavo fosse un classico scherzetto di carnevale, una “boutade” per strappare un mezzo sorriso, ma ahimè i nostri amministratori sono ben capaci di stupirci con effetti speciali: Il traduttore che sta pubblicizzando il Comune, è un servizio di traduzione al telefono fornito da un call center (inizialmente pensato per ospedali e questure). E’ un’operazione promossa da Giovanni Terzi, l’assessore – per chi l’avesse scordato – che aveva proposto le divise per i tassisti. Grazie a Gianni per l’informazione.
Basterebbe un plasma sul sedile posteriore ,come a New York . Collegato a Internet , connesso su Google traduttore . Il cliente scrive , la traduzione si puo’ ascoltare in voce .
Open your mind !
Apri la tua mente !
ps : costa meno del traduttore del call center . Provate a verificare in quanti al Comune e Regione parlano Inglese ,o quanto pagano queste istituzioni per farsi tradurre le normative europee .
ma a che gli serve un traduttore al cliente che sale sul taxi eventualmente l’indirizzo lo scrivono su un bigliettino o sul loro telefonino e poi caso mai avessero bisogno di un taxista parlante inglese
possono chiedere come fanno abitualmente…….ha carta di credito o aria condizionata parla inglese???????
Circa tre settimane fa dal sito della mia radio avevo stampato la paginetta col n. verde da chiamare e le varie bandierine abbinate ad un numero da digitare per selezionare la lingua ma credevo fosse un servizio in cui il cliente COL SUO CELLULARE chiama e fa tutto da solo. Sinceramente non ho ancora avuto occasione di testare questo traduttore ma se devo fornire il mio n. di telefono, il mio civico e soprattutto far usare il mio cellulare ad un’ altra persona (l’ ultima volta che per eccesso di zelo l’ ho prestato ad un cliente costui ha chiamato un centro prenotazione aerei a un n. strano tipo 848… o roba del genere e mi ha fatto fuori un bel 10 euro di ricarica in pochi minuti, a fine corsa naturalmente i miei soldini non sono tornati indietro) no grazie. Parlo e scrivo correttamente l’ inglese, mi arrabatto rusticamente con lo spagnolo e il mio francese è più che altro un barese gesticolato ma tanto basti, ci siamo sempre capiti io e i clienti. Il servizio è pubblico ma il MIO telefonino è privato!
Dove, come, quando????? Voglio iscrivermi immediatamente, mi divertirò come un matto a passargli tutti quegli stranieri ubriachi che alle 5 del mattino mi biasicano che vogliono andare a z…EHm, scusate a sfogare i loro istinti sessuali…HAHAHA!!!
Caro Stefano, il call center non è attivo all’ora degli ubriachi e/o assatanati di sesso. Ma perchè dovremmo avere un interlocutore in auto che media tra cliente e noi? Ammesso che il traduttore poi capisca bene le richieste del cliente e che poi dovremmo soddisfare noi.
Come quando escono dagli hotel e il portiere ha detto al nostro cliente che dal Principe al ristorante Aimo e Nadia sono 5 minuti. Poi ce ne metti 20 e fai tu la figura del ladro.
Caro Vittorio, il servizio è attivo h24/24, 365/365. A tutela del servizio di traduzione (e delle conseguenze da errori) i colloqui sono registrati (okkio anche a cosa diciamo noi, quindi!). — Il mio cell è mio e me lo gestisco io: chiamo io e metto il viva voce, il cliente non lo tocca. — Secondo me è un servizio molto utile alla nostra immagine (cosa richiesta a gran voce da tutti, mi sembra), utile a noi direttamente quando il cliente che sale parla “ostrogoto” e ti trovi un po’ nei guai e (a tassametro acceso, a questo punto, perché si va un po’ oltre la mera destinazione) ti devi districare; succede non frequentemente, ma succede. — Quanto al display, sarbbe uno strumento molto utile, c’è chi ci pensa, ma questo servizio lo passa (gratis) il convento-Comune, l’altra cosa ce la dovremmo pagare, al momento (ma non siamo proprio mai contenti?).
HA!HA!HA! Ragazzi che barzellette che si leggono nei commenti! O sei serio, Lucone? Mi viene il dubbio…
Caro Lucone, ma fino ad ora come li hai gestiti i tuoi clienti a bordo? Io in trenta anni di servizio me la sono sempre cavata bene e non sono poliglotta. Non voglio diventare l’ufficio informazioni ambulante. Io ho in mano l’avviso provvisorio e parla di orario 8-24. Questo solo per cla precisione.
Vittorio
@Vittorio, ho controllato ed ho letto male il comunicato. Il volantino dice quel che dici tu. Mi scuso per l’errore e grazie per la correzione. — Con ciò ribadisco che secondo me il maggior valore di questo servizio (che non deve diventare un ufficio informazioni ambulante) è, a parer mio, di immagine: dimenticandomi delle lingue che parlo o comprendo, i casi in cui mi sarebbe servito davvero negli ultimi tre anni sono effettivamente pochi (tre). Ma in tutti e tre i casi ho fatto settimana. Ma non è questo quello che conta, secondo me. Conta il poter mettere sul tavolo uno strumento (in più, a costo zero). Poi se nulla deve andare bene per forza, mi unisco anch’io: trovare una ragione per criticare qualunque cosa, è il mestiere più facile del mondo. Lo dico da sempre e lo ripeto, quando tutti quelli che protestano (a torto o a ragione) faranno qualcosa, invece di criticare anche e spesso con intenti distruttivi (non ce l’ho con te, Vittorio, parlo in generale), forse qualcosa comincerà a funzionare. Pensiamoci.
Hai ragione Lucone. Io sono poco sereno in questo periodo quindi negativo verso ogni cosa che il Comune ci offre dimenticando quanto primariamente ci serve come autisti. Quante volte chiediamo intervento della vigilanza e siamo messi in coda con tutti gli altri cittadini? Però se un vigile si trva in difficoltà di pattuglie ne saltano fuori a decine. E come lavoriamo nella viabilità e sui posteggi? Anche una maggior considerazione di un servizio come il nostro è “immagine”.
Ottime idea per Carnevale: ci vestiamo da citofono e andiamo ad intervistare le straniere.
Solo quelle carine, però 😉