Cinque euro e in città vai (quasi) ovunque, ma di avere la ricevuta non c’è verso. E se per caso il servizio non è stato soddisfacente, non ci sono sigle radio o nomi da annotare. Perché se il risparmio c’è, ed è cospicuo, viaggiare con un taxi abusivo è un po’ come spostarsi su un’auto fantasma: nulla rimarrà scritto e bisogna prendere quello che viene, rischi compresi. Eppure, vuoi per la crisi, vuoi per un’ondata di facce nuove d’importazione, il fenomeno sta crescendo anche a Genova. Proprio come una cooperativa parallela, i tassisti low-cost hanno i loro orari, le zone preferite, un nucleo di clienti abituali e passeggeri occasionali. Un sistema, insomma, capeggiato da una ventina di abusivi piazzati fuori dai locali notturni, contro cui sta montando la rivolta dei “regolari”.
fonte: ilsecoloxix.it 19/03/2011
Un commento
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Ecco! E poi quando succede qualcosa tipo si viene rapinati o violentati o altro da questi onesti signori che neppure pagano le tasse subito i titoli sui giornali sono “TASSISTA rapinatore e violentatore”… NON TASSISTA, prego: ABUSIVO E BASTA!!
Per risparmiare non vado a mettere la mia vita in mano ad uno sconosciuto che non ha nessun titolo per esercitare la professione ed è impossibile da rintracciare. Un tassista ha dei requisiti BEN PRECISI per esercitare, è un MEZZO PUBBLICO, quindi SEMPRE rintracciabile e sorvegliato dalle pubbliche autorità. Certo, è più caro dell’ abusivo PERCHE’ PAGA LE TASSE come è giusto che sia. Io preferisco risparmiare meno ma viaggiare sicura