Tariffe taxi Roma, +10% e “corsa minima”

Se mai qualcuno deciderà di scrivere la storia delle vertenze «tassinare» all’ombra del Cupolone, a partire dalla protesta anti-licenze che nel 2007 costrinse il sindaco Walter Veltroni a fronteggiare veri e propri tumulti metropolitani, quella di ieri è una data da ricordare. La giornata della pacificazione. Della stretta di mano tra due ex acerrimi avversari, il «falco» delle auto bianche e l’«arruffapopolo» dei consumatori. L’accordo tra Loreno Bittarelli, leader del «3570» e di un fronte sindacale composto da 10 sigle, e Carlo Rienzi, presidente del Codacons (e firmatario anche a nome di altre due associazioni), è stato siglato a metà mattinata: il «verbale d’incontro» (leggi il testo) sarà portato al tavolo dell’assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma, per accelerare la trattativa sul nuovo piano tariffario, dopo che il vecchio, la famigerata stangata-taxi, è stato bocciato dal Tar.

I criteri di base
I due ex nemici ieri hanno messo per iscritto 5 condizioni preliminari: miglioramento della mobilità romana, eliminazione di «balzelli» e supplementi, possibilità per il cliente di scegliere tra tariffe a tassametro e fisse, sconti alla clientela e individuazione «oggettiva» degli aumenti di costo.
Un punto, quest’ultimo, che si pone dichiaratamente in polemica con il «sì» dei 4 «saggi» (tre funzionari dell’amministrazione e un magistrato contabile) alla vecchia delibera-stangata. «Dal loro parere non si evincono criteri comprensibili e/o adeguati ai reali aumenti dei costi», dice la nota congiunta di Bittarelli e Rienzi.

Arriva la «corsa minima»
La parte più interessante dell’accordo, tuttavia, è quella ancora non scritta. Suscettibile di qualche ritocco, ma sancita dalla stretta di mano. E riguarda l’entità degli aumenti. L’obiettivo è alzare il costo chilometro delle corse brevi da 0,92 euro a 1-1,05 euro: più 10-12%. Un bel vantaggio per gli utenti, visto che il precedente provvedimento, fortemente voluto dal sindaco Gianni Alemanno, prevedeva un prezzo di 1,42 euro (più 54%). In cambio i tassisti otterrebbero l’introduzione di una «corsa minima» a 6 euro e una crescita maggiore sui tragitti lunghi. Altra novità, le corse da e per l’aeroporto Leonardo da Vinci: tariffa fissa a 48 euro ed eliminazione dell’assurdo «doppio regime» (oggi i tassisti con licenza romana chiedono 40 euro e quelli di Fiumicino 60).
La parola ora passa all’assessore Aurigemma. «Siamo ottimisti, entro la prossima settimana si potrebbe chiudere», si è sbilanciato il duo Rienzi-Bittarelli. Appena sono emerse le prime indiscrezioni sulla «bozza d’intesa», però, non sono mancati distinguo e repliche piccate. L’altro fronte dei tassisti, quello ribattezzato dei «volenterosi» e guidato dall’Ugl di Pietro Marinelli, è stato molto netto: «Diciamo no a tavoli segreti di trattativa, sì a compensazioni e incentivi e, dopo, a nuove tariffe più contenute». Anche l’Adoc, sigla dei consumatori non presente ieri nella sede del Codacons di viale Mazzini, si è mostrata seccata: «Vogliamo soluzioni dal tavolo istituzionale. In ogni caso, tra i punti imprescindibili, devono esserci la ricevuta obbligatoria e l’esposizione della licenza con foto all’interno della vettura».

Il nodo degli incentivi
L’Unica-Cgil di Nicola Di Giacobbe, dopo un incontro con il gruppo Pd in Campidoglio, ha puntualizzato: «Se ci saranno incentivi tali da garantire al tassista entrate pari agli aumenti previsti dalla vecchia delibera, a noi sta bene. Siamo contenti che non paghi la clientela. Ma, sotto, non scendiamo». La partita dunque dipenderà dalle risorse che il Comune potrà stanziare. «Le nostre proposte – spiega Bittarelli – vanno in direzione di un sostegno alla categoria e anche a favore dell’ambiente». Eccole, in sintesi: incentivi per l’acquisto di auto ecologiche; rimborso delle spese per le visite mediche annuali; esenzione del costo per il rinnovo quinquennale della licenza; e, infine, allestimento di un impianto di alimentazione a metano ed elettrica nel parcheggio-polmone di Fiumicino, che «oltre ad abbattere le spese di carburante del 50% darebbe il via a una rapida riconversione del parco-auto».

Fonte: Corriere della Sera – F.Peronaci – 26/3/2011

6 commenti

  1. Finalmente una cosa intelligente che ricorda le tariffe di tanti anni fa: La corsa minima.
    Ecco che i 6 euro romani di “minimo accettabile” per muovere auto e autista porta una luce nuova di speranza anche ai tassisti milanesi.

  2. Chi vive sperando… per dirla alla “mediterraneo” muore cag(censura). Noi le corse da 6 euro le facciamo già, per la corsa minima ci vorrebbe almeno un euro in più, ma su questa cosa sono duri come il marmo, quasi come il divieto di andare in Tommaso Grossi verso Cordusio. “Sò de coccio”, per dirla alla romana

  3. Le decisioni in questo paese vedo che si prendono molto rapidamente… e queste sono quisquiglie. Per le cose più serie temo che non basti una vita. Che tristezza.

  4. Abbiamo bisogno di ALMENO un euro di scatto alla partenza, altrimenti rischiamo di imbarbonirci e qualcuno potrebbe incominciare a dare i numeri!!!

  5. Qualcuno ha novità per quanto riguarda le prospettive del nostro lauto aumento “milanese”?

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