Come se non bastassero i rincari di mercato, quelli per la guerra e i ritocchi alle accise imposti dal governo, la distributore bisogna anche controllare che la benzina pagata finisca veramente tutta nel serbatoio. Si, perché un’ inchiesta sul nuovo numero di Quattroruote ha scoperto che il 25% degli erogatore milanesi è taroccato, manomesso, malfunzionante. Complice la carenza di addetti all’ufficio di metrologia legale della Camera di Commercio, i controlli a sorpresa ai distributori nel 2010 sono stati solo 12: nonostante l’esiguità, ben tre stazioni di servizio presentavano irregolarità tali da doverne chiedere il sequestro, in pratica una su quattro. La rimozione dei sigilli può anche non indicare una truffa e anche la manomissione del totalizzatore non corrisponde necessariamente a un danno per l’utente, bensì a una evasione fiscale, ma il dubbio è lecito. E poi ci sono i furbetti: i benzinai che non azzerano il contatore (basta mettere uno straccio sul gancio della pistola) o chi non fa attendere almeno mezz’ora dopo il rifornimento dell’impianto con l’autobotte. In questo caso, oltre a rischiare di fare il pieno con dei sedimenti, la benzina è più volatile, il volume effettivo è minore di quello che si paga (metromilano 25/3/2011)
5 commenti
I commenti sono chiusi.
Non ci posso credere!
perchè non crederci? E’ già successo anni fa.
Succede ancora di continuo, lo so benissimo. Quello che mi stupisce è come dopo tanti anni di truffe ci siano ancora gli strumenti taroccabili. Alla faccia della tecnologia!
Mio zio gestiva uno dei benzinai sulla tangenziale milanese che fù coinvolto nello scandalo di ” Striscia la notizia”, siccome erano alcuni suoi dipendenti che facevano i furbi, li licenziò immediatamente.
I dipendenti in questione gli fecero causa e la vinsero, motivazione: mio zio non aveva scritto da nessuna parte che ai dipendenti era vietato manomettere le funzioni dei distributori di carburante….
ogni commento è superfluo……