Tariffe, ricatti, minacce, piagnistei

Il paese dei piagnistei e delle lamentele, dei ricatti e delle minacce, dove tutti pretendono e nessuno si accontenta. Dove ogni problema è condizionato dall’intervento finanziario degli enti locali. Dove se non si ottiene quel che si vuole si sciopera creando infiniti problemi solo alle categorie più indifese quelle dei cittadini-consumatori. L’associazione Primo Consumo intende, per l’ennesima volta, evidenziare una cattiva abitudine, davvero difficile da estirpare. Una vertenza che continua a non trovare soluzioni equilibrate come quella dei tassisti, in rivolta nella Capitale per ottenere aumenti e incentivi, come d’obbligo nel sistema paese, condizionata soltanto all’elargizione di benefit alla categoria da parte dell’amministrazione comunale. In una città dove la manutenzione stradale latita, mettendo a rischio l’incolumità quotidiana di pedoni ed automobilisti, i conducenti delle auto bianche a tassametro minacciano scioperi selvaggi pretendendo aumenti delle tariffe, già piuttosto salate rispetto ad altre capitali europee. Nonostante il recente verdetto negativo, pronunciato dal Tar, in merito alla delibera comunale che prevedeva aumenti tariffari, la categoria non pare intenzionata a mollare la vertenza chiamando in soccorso le asfittiche casse del Campidoglio e chiedendo incentivi adeguati a contenere i costi di gestione per mostrarsi tolleranti su un rincaro minimo delle corse. Un pacchetto forfettario di circa sei milioncini di euro, suddivisi tra le varie voci di spesa del bilancio con un surplus di sostegno, intorno ai settemila euro, per “valorizzare” il numero telefonico 060609. Incentivi che saranno “spalmati” tra l’acquisto di vetture ecologiche, a basso impatto ambientale e risparmio su carburanti grazie ad accordi dell’assessorato alla Mobilità con le compagnie petrolifere. Ulteriore servizio sarà quello di mettere a disposizione dei tassisti aree attrezzate per il lavaggio e manutenzione delle auto. Cosa ne guadagneranno i cittadini da tutto questo? Aumenti tariffari del 10-12%, (corsa minima 6 euro, sconti del 10% per donne sole la sera o clienti diretti negli ospedali, possibilità di scegliere tra corsa a tassametro o fissa per alcuni percorsi da Termini (9 euro per piazza Venezia, 10 per piazza di Spagna, 11 per piazza del Popolo, 12 per San Giovanni e 15 per il Vaticano), 48 euro di tariffa fissa per l’aeroporto Leonardo da Vinci. In cambio degli aumenti come potranno garantire i tassisti un servizio migliore in una città sempre più preda del caos e della scadente manutenzione stradale?

Fonte: Corriere Informazione.it – M.Minnicino – 11/4/2011

2 commenti

  1. Vuoi vedere che il tassista non è un consumatore? Oppure consuma così poco che è del tutto inutile dagli qualcosa in più… Mah! Vorrei includere tra i piagnoni anche queste benedette associazioni. Dovranno pur (soprav)vivere anche loro, o no?

  2. I tassinari hanno le palle, i tassisti le hanno lasciate sul sedile della macchina.

I commenti sono chiusi.