Ecco come si presentava oggi alle 14 il posteggio di piazza Emilia: un serpentone di taxi in attesa del passeggero. Era un momento così morto che i taxi vuoti provenienti da Linate (eh sì, è diventato un mortorio anche lì) non riuscendo a sostare (io ero sulle strisce pedonali e un altro collega dietro di me nello spartitraffico di viale Piceno) proseguivano sconsolati in direzione centro città alla ricerca di maggior fortuna.
Certo che non c’è da stare tranquilli, è in arrivo il referendum (link del Comune di Milano) sulla doppia guida, il governatore della Banca d’Italia raccomanda che bisogna liberalizzare i trasporti e a lato della strada nel cartellone di una aspirante sindaco si legge “più trasporto pubblico e più isole pedonali”.
Serve spingere l’acceleratore sulla liberalizzazione e la concorrenza nel settore dei trasporti. A sostenerlo il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, secondo il quale “vanno favoriti e gestiti i processi di apertura dei mercati ai nuovi entranti”. “Un’accelerazione nelle politiche di liberalizzazione e per la concorrenza – ha sottolineato il governatore nell’intervento di apertura del Convegno “Le infrastrutture in Italia: dotazione, programmazione, realizzazione”, svoltosi oggi a Palazzo Koch – appare in grado di assicurare nel settore dei trasporti significativi guadagni di produttività”. fonte: dailyblog.it 28/04/2011
Bisogna stare attenti ad accelerare, si rischia di andare a sbattere, anche stando FERMI in piazza Emilia alle 14, come da foto. Se fanno i posteggi taxi grandi come lo stadio di San Siro avremo in futuro buone possiblità di starci tutti senza stare in seconda fila (a prendersi le multe a strascico magari)
Ma io ,non mi ricordo dove l’ avevo letto, avevo sentito che nel referendum si parlava di un generico potenziamento del trasporto pubblico non meglio precisato, non di seconde guide e tantomeno di liberalizzazioni del settore taxi.
Rachele il referendum chiede il “potenziamento del servizio taxi mediante il ripristino del secondo turno che garantisca fino a 8 ore aggiuntive di servizio (seconda guida)” vedi articolo di taxistory http://www.taxistory.it/wordpress/?=5594
C’è qualcuno (noi sappiamo esattamente chi, ma naturalmente non possiamo fare nomi e cognomi) che dice che il referendum non parla di seconda guida, invece non è esattamente così, leggere per credere cosa scrive il comitato promotore: http://www.milanosimuove.it/
Quando pubblichiamo frasi o articoli copiati di sana pianta da altri siti lo indichiamo chiaramente con un link finale che speriamo qualcuno lo clicchi per appurarne la veridicità.
Le liberalizzazioni le chiede Mario Draghi (governatore della Banca d’Italia) non indicando i taxi in particolare, ma la “liberalizzazione e la concorrenza nel settore dei trasporti”
Mi sembra chiaro e lampante dove si vada a parare.
Ti consiglio la lettura anche di questa interessantissima valutazione del particolare ed esplosivo momento che stiamo passando: http://blog.libero.it/55varese55/10163112.html (è lunga ma ne vale la pena). Tra qualche giorno la pubblicheremo assieme ad altre cose interessanti a cui stiamo lavorando.
Come dissi, il referendum chiede una cosa che c’è già. Il “secondo turno fino ad otto ore” è esattamente il 10+6 o 8+8. Davanti a tale ignoranza, non possiamo pretendere che capiscano che il secondo turno di otto ore va a sparire perché si ha preferito puntare sul 10+6. Sempre 16 ore 16 sono…
Ma bisogna stare attenti a chiedere “più taxi” e “più mezzi”, perché più taxi significa taxi più cari. Nonostante il Codacons: basta stare attenti a motivare i provvedimenti di aumento.
La ragione per cui il prezzo del taxi non è fatto dal libero mercato è che il numero delle autovetture è contingentato. [Così non fosse, sarebbe notevolmente più caro, come è avvenuto ovunque si siano fatte liberalizzazioni.]
Contingentato significa rapportato alle esigenze della popolazione ed alla sostenibilità dell’impresa taxi, il tutto sull’intero turno di servizio, e tutto l’anno. [Quindi, non il Salone del Mobile nel momento in cui i bus di ATM svaniscono, non i sette minuti in cui arrivano sette treni carichi in stazione Centrale il giorno in cui la metro verde è guasta.]
Un aumento del numero dei taxi dovuto a fattori differenti comporta automaticamente un aumento dei costi. Esattamente come se, a parità di passeggeri trasportati ogni giorno, ATM triplicasse “per volontà politica” il numero delle corse o facesse funzionare la rete 24ore su 24. Un aumento del biglietto sarebbe non solo giustificato, ma dovuto.
Ciò detto, ammesso e non concesso che un sindaco (dovrebbe essere non sano di mente) applicasse in toto quel che il comitato propone per il settore, ci troveremmo un quadro del genere:
1. Centro chiuso, ma farcito di isole pedonali ed a 30 all’ora
2. Ecopass all’anello ferroviario
3. Piste ciclabili
4. Corsie preferenziali e bici pressoché ovunque
5. Un trasporto ATM potenziatissimo e h24
6. sosta a pagamento pressoché ovunque
7. 1000 auto in car sharing
8. incentivi a sostegno del trasporto pubblico
Ovvero, una Milano in cui è quasi impossibile circolare in auto, onerosissimo possedere un’auto senza un box, in cui il biglietto ATM costa tra i tre e i quattro Euro. E dove si applica un’addizionale alle imposte mostruosa per mantenere il carrozzone. Mi sa mi sa che anche questo referendum “lunare” rimarrà lettera stramorta. Scusate la lunghezza.
Marco io, all’ epoca del vostro articolo, avevo letto tutti i link che avevate proposto proprio per verificare de visu cosa stava succedendo ma non avevo trovato nessun riferimento specifico alle seconde guide taxi (la pagina web di milanosimuove è ricchissima di informazioni ma sono sparse ovunque, avevo trovato una sintesi dei 5 quesiti referendari dove, per quanto concerne i trasporti si diceva così : “Dimezzare il traffico e le emissioni inquinanti, completando due nuove linee metropolitane, pedonalizzando il centro storico, realizzando 300 km di piste ciclabili, proteggendo e potenziando le linee di trasporto pubblico il bike sharing, il car sharing, i minibus di quartiere, estendendo la regolamentazione della sosta, regolamentando il trasporto merci, incentivando la rottamazione definitiva delle auto, utilizzando a questo fine le risorse generate dall’estensione di ecopass a tutte gli autoveicoli” però nulla di più. Evidentemente mi son persa qualche articolo da aprire, andrò a rivedere meglio il loro incasinatissimo sito), ad ogni modo poi non ho trovato più nulla fino a quando, mi pare in un posteggio, non ho visto di sfuggita un volantino dove si diceva che nel referendum non si parlava di seconde guide,ecco perchè nel mio commento riportavo questa versine dei fatti. Dal blog di varese 55 purtroppo ho tratto informazioni preoccupanti… in confronto il referendum è nulla! Dobbiamo incominciare ad essere più uniti, a fare categoria invece di essere un insieme di teste sparse, è l’ unico modo che abbiamo per parare la bordata di ‘sta gente che non ne ha mai abbastanza, che vuole sempre di più a scapito del prossimo
Rachele ti regalo un link illuminante: http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/per+saperne/per+saperne/referendum/referendum2011_home
Lucone quando ho letto i tuoi 8 punti mi sembrava di sognare…. Londra! 😉
Grazie del link Marco, finalmente ho potuto leggere qualcosa di chiaro! Nel testo dei quesiti referendari però leggo anche “incentivi a sostegno del trasporto pubblico”… lo sanno che poi devono darli anche a noi?
Lucone sei il mio idolo, illuminante come sempre!!
Certo che i sostegni al trasporto pubblico devono darli anche a noi sono perfettamente d’accordo con te, peccato che poi si inca**ino i soliti signori http://affaritaliani.libero.it/roma/taxi_roma290411.html e… CIAO CIAO INCENTIVI!