Io i taxisti li invidio. Perché hanno il tempo per fare dei pensieri. Guidano e pensano. Pensano e guidano. Poi tu sali, parte il tassametro e loro ti spiegano come stanno le cose. Tu al taxista paghi i pensieri, mica la corsa.
(Luciana Littizzetto)
Io invece invidio quelli come la Littizzetto, che guadagnano in un anno quello che noi, forse, riusciamo a racimolare in una vita, senza praticamente fare una sega.
In che occasione ha detto questa frase?
“Io i taxisti li invidio. Perché ci hanno il tempo per fare dei pensieri. Guidano e pensano. Pensano e guidano. Poi tu sali, parte il tassametro e loro ti spiegano come stanno le cose. Tu al taxista paghi i pensieri, mica la corsa. L’altro giorno uno mi ha detto che nella vita bisogna <> se no ti partono le valvole. Giusto. Sarà una nuova corrente new age da taxi: la PB. Prenderla bassa. A me non dovrebbe risultare così difficile, visto che non parto tanto dall’alto. Bon. Comincio a regolare la libido al minimo, giusto che non si spenga ai semafori. E metto anche gli occhiali da sole. Perché gli occhi parlano. Meglio buttarci sopra una coperta scura come si fa con le gabbie dei canarini.> E invece no. Lui l’ha presa bassa e sono ancora lì, con un amore lungo che corre sul filo del rosmarino.> le chiese. E lei: <>. Lui si sedette accanto e fece insieme a lei la guardia alla gazzosa. E adesso si amano. Molto. Prenderla bassa. E’ questo il segreto.”
Prenderla bassa. Ok. Il mio fidanzato, quando mi chiama al cellulare, non mi dice mai cose carine. Nella telefonata più romantica che mi ha fatto ultimamente mi ha chiesto la distanza tra le due viti che tengono su lo stendibiancheria in bagno. Che romantico. Voleva farmi un regalino. C’è chi ti piomba in casa con una lunghissima rosa Baccarat e chi con un lunghissimo stendibiancheria. Basta prenderla bassa e farsene una ragione.
I miei genitori, per dire. Mia madre ha sempre messo il rosmarino nel risotto e mio padre da quarant’anni toglie a una a una le foglioline prima di mangiarlo. Si mette lì, con la perizia di un orologiaio svizzero, tic tic, tic tic, e spulcia il risotto. Son quarant’anni che glielo dice. Ma lei niente. Ci butta dentro delle fronde gigantesche. Interi alberi di Natale di rosmarino. Dice che se no il riso non sa di niente. Lei lo mette e mio padre lo toglie. Così da quarant’anni. E si amano ancora. Io, fossi stata al posto di mio padre, l’avrei lasciata. Sarebbero bastate due righe. <
Un mio amico, in una discoteca del Canavese tempo fa invitò una tipa a ballare. <
Luciana Littizzetto, “La principessa sul pisello”
http://cameliasposa.wordpress.com/2009/05/03/prenderla-bassa/
e questa si chiama comicità !!! ma !
…a me sembra una frase da leggere in chiave positiva….
taxidriver » concordo con te.