Mal di traffico

cattivonePeggio che andare a un appuntamento dal dentista. Gli italiani al mattino salgono in macchina con questo stato d’animo: perché 8 su 10 sanno che passeranno più di mezz’ora nel traffico e che questo li stresserà perfino più della fine delle vacanze o di un incontro con la proverbiale suocera. A tastare il polso degli italiani al volante è un’indagine della ICM Research britannica, condotta per conto di un’azienda di navigatori satellitari, che ha coinvolto in 11 Paesi europei circa 10 mila persone, fra cui un migliaio di nostri connazionali. Lo psicologo dell’Istituto inglese David Moxon ha misurato cortisolo e altri indicatori dello stress nella saliva di un gruppo di automobilisti, scoprendo che bastano 20 minuti nel traffico per vedere i valori aumentare in modo significativo. Per di più, salgono pressione e glicemia e si riducono le difese immunitarie.

 

Negli uomini i marcatori di stress crescono 7 volte di più rispetto alle donne, ma entrambi i sessi sono poco consapevoli della tensione che si accumula fin dai primi minuti passati in coda: solo un uomo su due e una donna su tre ammette di essere già sotto stress. «Nell’uomo il traffico innesca la tipica reazione "attacca o fuggi"; il fatto che tanti non ne siano consapevoli e non riescano perciò a tenere sotto controllo l’agitazione può avere però effetti negativi sulla salute» ha commentato Moxon. E infatti il 47% dei forzati dell’ingorgo dichiara di avere avuto spesso il "mal di traffico", cioè disagi e malesseri legati alla lunga permanenza in auto, come stanchezza, mal di schiena, mal di testa, disturbi digestivi.

Un italiano su due ammette anche di sentirsi più aggressivo in auto, uno su cinque è andato incontro ad almeno un attacco d’ansia da coda: in questo caso, come per gli attacchi di panico (capitati almeno una volta al 15% degli automobilisti), le vittime sono più spesso donne. In pratica, gli uomini si stressano di più e diventano aggressivi; alle donne invece più facilmente manca l’aria e batte forte il cuore, con l’ansia che sale sempre più fino a diventare panico. «Spesso le prime manifestazioni di attacchi d’ansia o panico si verificano proprio in auto – conferma Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze al Fatebenefratelli di Milano -. Le code o il traffico intenso danno la sensazione di essere in trappola, senza via d’uscita; in più, l’ambiente dell’abitacolo è spesso troppo caldo e poco ossigenato, soprattutto con l’arrivo della bella stagione. Questi elementi nei soggetti più vulnerabili contribuiscono a far "esplodere" la crisi d’ansia. L’auto inoltre è vissuta come un’estensione del corpo: il traffico attorno dà la sensazione di "spazio violato" e questo, inconsapevolmente, aumenta lo stato d’allarme e quindi l’impulsività e l’aggressività».

Quello che più fa arrabbiare gli italiani in coda è il tempo perso, oltre alla condanna ad arrivare eternamente in ritardo e ai soldi spesi per il carburante. Come sopravvivere alle code senza danni, allora? «Intanto, è opportuno non rispondere alle manifestazioni di aggressività altrui, non fosse altro per la propria incolumità – risponde Mencacci -. Poi, bisogna migliorare l’ambiente dell’auto: sì alla musica, scegliendo brani rilassanti; no ciò che può innervosire ulteriormente, dalla sigaretta al cioccolatino con il caffè».

fonte: corriere.it 11/06/2011

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