Liberalizzazioni nella manovra economica di Tremonti

ROMA – La manovra economica si avvia al rush finale. In un vertice a Palazzo Grazioli, governo e maggioranza fanno il punto in vista del varo di giovedì in Consiglio dei ministri. Oltre ai tagli e ai sistemi per incamerare più denaro, quali i ticket per la sanità, aumento età pensionabile per le donne, un pacchetto di iniziative per la liberalizzazione delle professioni; la bozza della manovra prevede anche che: «Le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle professioni, diverse da quelle di architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportatore, sono abrogate quattro mesi dopo l’entrata in vigore dal presente decreto». Il testo lascia aperto però uno spiraglio anche ad altre professioni: «Alcune professioni – si legge – possono essere esentate con regolamento da emanare su proposta del ministro competente entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge qualora, fatto salvo il principio di proporzionalità, un prevalente interesse pubblico richieda il mantenimento delle precedenti disposizioni normative».

Nel paragrafo 14 (Liberalizzazioni e sviluppo) della bozza a pag. 69,
L’art. 1 (principio di libertà di impresa) il comma 2 dice: le disposizioni vigenti che regolano l’accesso e l’esercizio delle professioni devono garantire il principio di libertà di impresa e di garanzia della concorrenza. le disposizioni relative all’introduzione di restrizioni all’accesso e all’esercizio delle professioni devono essere oggetto di interpretazione restrittiva.”
L’art 2 (abrogazione delle indebite restrizioni all’accesso e all’esercizio delle professioni) comma 2 dice: Il termine “restrizione”… comprende

a) la limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare un certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l’esercizio, senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente, sulla base della popolazione e altri criteri sul fabbisogno.

b) L’attribuzione di licenze o autorizzazioni all’esercizio di una professione solo dove ce nesi a bisogno secondo l’autorità amministrativa; si considera che questo avvenga quando l’offerta di servizi da parte di persone che hanno già llicenze o autorizzazioni per l’esercizio delle professioni, non soddisfa la domanda di tutta la società con riferimento all’intero territorio nazionale o ad una certa area geografica.

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CON LA CONSUETA SUPERFICIALITA’ VIENE AMMESSO TUTTO CIO’ CHE NON E’ ESPRESSAMENTE CITATO, QUINDI TUTTI COLORO  CHE NON SONO architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportatore, SONO SOGGETTI A TALI PROVVEDIMENTI.  RITORNEREMO SU QUESTO ARGOMENTO PROSSIMAMENTE

Scarica e leggi la bozza della manovra economica.
Il paragrafo 14 che riguarda le liberalizzazioni è a pag. 69

33 commenti

  1. Questa è la dimostrazione che tra dx e sx non ci sono differenze e che il tutto era già stato previsto da lungo tempo.
    Vorrei sapere come reagiremo e con quali mezzi?
    Io ho ancora 14 e rotti anni di mutuo per la licenza davanti e così più o meno molti altri chi ci aiuterà?

  2. Colgo l’occasione nonostante la preoccupazione di quanto letto per ringraziare fermamente TAXISTORY, per la correttezza e sopratutto per la puntualità nonché l’attendibilità delle informazioni che ci fa pervenire, che PURTROPPO neanche le ns. associazioni ci passano con la stessa rapidità. GRAZIE TAXISTORY

  3. Intanto bisogna aspettare che venga approvata, questa è una proposta. Dopodichè si può dare il via alla Rivoluzione. E probabilmente non saremo i soli…

  4. oggi ho provato a cercare qualcosa sui giornali, ma niente…sperem, comunque teniamoci pronti a “farci sentire”, anche perchè liberalizzare colpendo i potenti tassisti e lasciando stare quei poveri cristi di avvocati, notai e farmacisti farebbe un pò ridere come cosa…
    ps: @ lumachino, quella del 2007 era la vera sinistra con tutte le sue componenti, mentre purtroppo quella che c’è oggi al governo non è la Destra, è solamente una Dc un pò “allargata”… 😉

  5. Era nell’aria, trasversalmente politici e media sotto l’egida di confindustria ci insultano dandoci dei lobbysti,
    cosa che per altro potremmo diventare davvero consorziandoci a livello cittadino prima ed in seguito a
    livello regionale e nazionale. ( saremmo un bel esercito )
    Non possiamo aspettare oltre dobbiamo dimostrare che in questo settore non esiste concorrenza e che il numero delle licenze non possono essere infinite ma rimanere contingentate 1 licenza 1 soggetto risultato ottenuto a seguito delle dimostrazioni di piazza che abbiamo fatto lottando allora contro Bersani.
    E’ ormai luogo comune dire che mancano taxi ma nessuno dice mai quanti, ci raffrontano ad altri paesi spesso con dati falsi.
    Convinto come sono che qualche potere forte voglia mettere le zampe sul settore, ed arrivare alla gestione anche totale della flotta e puntare alle sovvenzioni e pubblicità ( le sovvenzioni per noi sono vicine allo zero e l’introito pubblicitario è una miseria ) mentre alcuni cagnoni sanno bene come ottenerle fottendosene di autisti ed utenti.
    Vorrei suggerire una forma di dimostrazione, le licenze di Milano possono operare nei comuni conurbati dove vige la reciprocità di carico sia a Varese ( circa 80.000 abitanti ) che a Bergamo ( circa 120.000 abitanti ) ed altri ancora, se il principio di liberalizzazione è concedere autorizzazioni e licenze a chi ha i requisiti e ne fa richiesta, noi ne siamo già in possesso, organizzandoci in due flotte da 1000 taxi CIASCUN TAXI IN TURNO ma ne basterebbe anche la metà, ( così da non incorrere come i colleghi di Firenze in infrazioni del tipo interruzione di pubblico servizio ) ci presentiamo per un giorno o un mese a LAVORATE con la conseguenza che nei pressi della stazione dove abbiamo i posteggi di 5 o 6 macchine o città alta a Bergamo dove il posteggio è sufficiente ad una sola vettura le due città sarebbero congestionate e bloccate dal traffico che a nostro malgrado creeremmo, e tutto questo solo perchè abbiamo scelto di andarci a lavorare forse anche i più testardi capirebbero che si deve contingentare e non liberalizzare.
    Questo non significa che non vogliamo o dobbiamo essere ancor più propositivi e disponibili nei confronti delle amministrazioni locali negli interessi degli utenti e della categoria.
    A mio modo di vedere dobbiamo tenere fermi 4 punti:

    – 1 LICENZA 1 SOGGETTO TITOLARE

    – RINUNCIA ALLE POCHE SOVVENZIONI ANCHE
    NEL MALAUGURATO CASO 1 LICENZA INFINITE
    MACCHINE SOVVENZIONI A NESSUNO MAI.
    ( senza sovvenzioni non potrebbero mantenersi )

    – LICENZE CONTIGENTATE

    – IVA 4% – PERCHE’ SERVIZIO PUBBLICO SOGGETTO
    A TARIFFA DETERMINATA.

  6. Aspettiamo di capire meglio l’evolversi della situazione però non dimentichiamoci che l’Italia ha recepito nel 2010 una direttiva europea che ESCLUDEVA la nostra categoria dal campo di applicazione delle liberalizzazioni. La direttiva è la 2006/123/ce…cercatela su google il nostro art. è il 21. Ciao a tutti.

  7. A parte che noi rientriamo a termine di legge tra gli autotrasportatori e comunque in caso di strani sviluppi prepariamoci a scioperare e *****are le città compatti e ad oltranza!!!

  8. Forse forse qualcosa si è mosso……………

    Lo scontro sulle liberalizzazioni

    L’allarme era scattato nel pomeriggio. E non è ancora rientrato malgrado il governo abbia ritirato il capitolo dedicato alle liberalizzazioni. Il testo decretava il principio di libertà d’impresa per i professionisti e l’abrogazione delle indebite restrizioni all’accesso e all’esercizio della professione. Dunque liberalizzazione per tutti. Tranne che per cinque categorie: architetti, ingegneri, avvocati, notai e farmacisti. «Sconcerto per le notizie che riportano, in modo ufficioso, un passaggio della bozza di manovra» . Così Marina Calderone, presidente del Comitato unitario delle professioni dopo aver letto che nella bozza di manovra finanziaria saranno previste norme sulla «liberalizzazione» delle professioni. Quella di una riforma delle professioni rimane un nervo scoperto per le categorie. «Vorrei ricordare a Tremonti — continua Calderone— che il ministro della Giustizia Angelino Alfano lavora da tempo alla riforma delle professioni intellettuali. Purtroppo, dopo la presentazione del documento, condiviso da tutto il mondo professionale, sui principi di una legge di riforma, non abbiamo più potuto discutere. Alfano aveva garantito che a ottobre 2010 sarebbe stato presentato un disegno di legge sulla riforma delle professioni, ma non è ancora accaduto» . A preoccupare e infastidire i professionisti c’era anche il riferimento, nel testo governativo, agli autotrasportatori come altra categoria professionale alla quale non verranno applicate le restrizioni. «Con tutto il rispetto per altre categorie — precisa Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti — l’equiparazione è impensabile. Le differenze sono tali e talmente evidenti, che in un momento delicato e profondamente complesso come questo mi verrebbe da dire, siate seri. Questo Paese ha bisogno di riforme vere e urgenti. Non di goffe manovre mediatiche» .

  9. Da quando esiste il mestiere del tassista esiste lo spauracchio delle liberizzazioni.

    Per ora non è mai successo niente.

    Certo, c’è sempre una prima volta.

    Vi invito a pensare positivo, e, quando e se ce ne sarà bisogno, lotteremo sino in fondo come già fatto in passato, vendendo cara la pelle.

    Ciao

  10. invidio i colleghi che riescono a pensare positivo. io proprio non ce la faccio. sappiamo ormai fin troppo bene che siamo forse l’unico argomento che mette tutti d’accordo. ora pare comunque che l’articolo sulle liberalizzazioni sia stato ritirato dalla bozza. dovremo aspettare il consiglio dei ministri di domani per sapere qualcosa di più preciso. però credo che ieri abbiamo ricevuto un avvertimento chiaro. a noi trarre le debite conseguenze. simone ringrazia giustamente taxistory per le informazioni che pubblica e nota che alcune associazioni di categoria tacciono (non tutte, per fortuna). ma allora telefoniamo, inviamo mail, andiamo di persona in associazione e chiediamo conto di quanto accade, di ciò che si fa o non si fa. pretendiamo l’informazione che ci è dovuta. oggi più che mai.

  11. Ringraziando Simone per l’apprezzamento, vorrei fare una precisazione al recente commento di Luca. TaxiStory non ha la bacchetta magica, vive e si aggiorna non solo grazie alla volontà di Marco e del sottoscritto, ma grazie anche alla collaborazione di colleghi che credono nella condivisione delle informazioni e che spontaneamente ci inviano segnalazioni di ogni tipo. Noi le leggiamo tutte e le verifichiamo! Chi preferisce vivere nel silenzio e di silenzio, ha forse interessi diversi dai nostri, o… aspetta le vostre numerose domande a cui rispondere…


  12. Simone:

    Colgo l’occasione nonostante la preoccupazione….

    Grazie, ci fai arrossire. Colgo anch’io l’occasione per ribadire che taxistory è un blog amatoriale e non fa capo e/o da portavoce a nessuna associazione e che le voci che un nostro “amico” mette in giro circa un nostro coinvolgimento in un certo sindacato sono assolutamente prive di fondamento e (a parer mio) riportate per mera (e triste) invidia.

  13. Paolo » Non esageriamo, la Legge va sempre e comunque rispettata, nel caso le eventuali proteste si devono fare nei limiti di Legge.

  14. A parte che noi, tecnicamente, siamo autotrasortatori come dice Paolo e siamo tutelati da una direttiva europea come dice Giacomo ma nel nostro caso c’è il problema del tassametro: come fai a liberalizzare la quatità di licenze ad oltranza imponendo poi tu i prezzi? Non è una liberalizzazione perchè se la liberalizzazione è fatta con lo scopo di abbassare i prezzi sfruttando la concorrenza fra i diversi esercenti (che poi i prezzi ovunque si sia liberalizzato si siano alzati è un altro paio di maniche) che significato ha se i prezzi sono imposti ed uguali per tutti? Se notate poi fra le professioni non liberalizzabili citate (architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportatore) ce ne sono alcune che hanno sia una finalità sociale che prezzi imposti per alcune loro prestazioni (es. farmacista, avvocato, notaio, per ingegnere e architetto non mi esprimo perchè non conosco la materia) esattamente come noi.

  15. rachele


    rachele:

    A parte che noi, tecnicamente, siamo autotrasportatori ….

    non credo che noi rientriamo come autotrasportatori, se non altro per il fatto che loro se non erro hanno un albo, proprio come notai, avvocati etc.. giusto? qualcuna può confermare questo? grazie

  16. Secondo voi la Bolkestein, divenuta legge dello stato il 26/3/2010 (rispetto ai tempi di bersani 2006 che non lo era) può veramente tutelarci?

  17. Simone » La Bolkestein è una direttiva, quindi si spera che non venga disattesa dal Governo, ma il proverbio dice che “chi vive sperando muore ….” quindi teniamo gli occhi bene aperti!

  18. Simone » Per quello che ne so io non siamo autotrasportatori, non abbiamo un Ordine dei Tassisti, nè un Albo della professione di Tassista. Insomma siamo un’anomalia in quanto trasporto pubblico condotto da privato e in più (tanto per complicare) anche Artigiani. Il solito casino tutto italiano.

  19. Scusate se mi permetto di chiedere maggior info.
    Per quanto riguarda la Bolkestein (o meglio la direttiva è la 2006/123/ce) fatta salvo la ns. esclusione recita così all’inizio:

    “DECRETO LEGISLATIVO 26 marzo 2010 , n. 59
    Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno. (10G0080)”

    per poi finire così :

    “Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
    Dato a Roma, addi’ 26 marzo 2010 NAPOLITANO
    Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Ronchi, Ministro per le politiche europee
    Scajola, Ministro dello sviluppo economico Alfano, Ministro della giustizia Maroni, Ministro dell’interno Frattini, Ministro degli affari esteri Tremonti, Ministro dell’economia e delle finanze
    Brunetta, Ministro per la pubblica
    amministrazione e l’innovazione Calderoli, Ministro per semplificazione normativa Brambilla, Ministro per il turismo
    Visto, il Guardasigilli: Alfano”

    Quindi se non ho capito male, quella che era una solo una direttiva prima del 26 marzo 2010 oggi dovrebbe essere legge no??

  20. Simone » Sembrerebbe inequivocabile, se le parole hanno il loro peso e la loro considerazione. Attendiamo gli sviluppi dei prossimi giorni

  21. Io delle/nelle associazioni di categoria ho scarsa fiducia, vediamo i recenti aumenti concessi a fronte di aumenti dei costi evidenti ben maggiori.
    Troppe di queste associazioni sono “in mano” a chi non si siede alla guida di un taxi da troppi anni preferendo ad esso la mera politica. Per le associazioni più taxi ci sono più quote associative entreranno, non dimentichiamolo.

    Liberalizzazione delle tariffe: a fronte di un notevole aumento dei taxi circolanti nella speranza di attirare nuova clientela saremo NOI costretti a proporre un calo tariffario.
    La situazione la si può paragonare alle piccole trattorie, bar e ristoranti che dopo la liberalizzazione e l’invasione cinese hanno tagliato i prezzi, specie a pranzo, poi ti danno cibo scadente e mal cucinato ma i prezzi si sono abbassati o comunque non sono lievitati e molti stanno o sono saltati.

    Anche i parrucchieri erano una “casta” e sono stati trombati sicuri della loro intoccabilità.

    Che dire poi dei commercianti al dettaglio che hanno subito la liberalizzazione negli anni 90, a Milano se chiudevi subito di davano 28 milioni se non “rangess”.

    Entrambe le liberalizzazioni da me citate hanno toccato miei familiari.


  22. lumachino:

    Liberalizzazione delle tariffe: a fronte di un notevole aumento dei taxi circolanti nella speranza di attirare nuova clientela saremo NOI costretti a proporre un calo tariffario

    Peccato che, è dimostrato, ad un taglio delle tariffe corrisponda un aumento della clientela meno che proporzionale.
    E se per aumentare i clienti del 20% devi tagliare le tariffe del 35%, o anche solo del 21%…
    E’ anche per questo motivo che le regole del mercato non funzionano nel settore taxi (infatti dove hanno liberalizzato chi di dovere ha sempre preferito aumentare le tariffe per recuperare l’incasso perduto, piuttosto che diminuirle sperando di aumentare il giro d’affari)

  23. Buonasera. Credo che quello che si intende x liberalizzazione sia già attuato da tempo. Mi spiego meglio; si parla di “principio di territorialità” che verrà a mancare e con cio’ tutti possono lavorare dappertutto, senza obbligo di stanzialità. Tutto cio’ è già attuato dalle migliaia di licenza Ncc che orami avranno campo libero senza avere intralci al lavoro. Per il resto “liberalizzare” il trasporto pubblico, lo vedo difficile data la Direttiva Bolkstein che NON prevede tale liberalizzazione. Comunque se questa “manica di ******” liberalizzano, a quel punto non credo che possano continuare a mantenere il controllo con tariffe e turnazioni che sono inconciliabili con “liberalizzare”… Insomma un gran casino a cui questi “*****” senza ****** di ****** sembrano gettare la categoria
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    nota del moderatore: ogni commento deve essere controllato per evitare un’eventuale denuncia per calunnia, offesa, vilipendio…ecc. che si prenderebbe il titolare del sito web. Questo controllo ci costa tempo e ci costa ancora di più tempo il dovere editare il commento per togliere le “paroline” scortesi che qualcuno scrive. Siete pertanto pregati di autolimitarvi per non aggravare il nostro lavoro e per non (è già successo) finire nella rete di un programmino simpatico che viene istruito dal webmaster per tagliare in automatico le gambe agli esagitati!

  24. Ore 19,55. Saltano le norme sulle professioni
    Una Commissione ad hoc con la partecipazione di Ocse e Fondo monetario internazionale per liberalizzare i servizi. Lo prevede la bozza di manovra. Intanto, nella parte dedicata alle liberalizzazioni sono saltate le norme relative alle professioni che, secondo fonti politiche, finirebbero in un disegno di legge collegato.

  25. Chiedo scusa, ma non credo di aver detto “paroline” degne per essere tacciato tra gli esagitati. ..


  26. stefano:

    Chiedo scusa, ma non credo di aver detto “paroline” degne per essere tacciato tra gli esagitati. ..

    Caro Stefano/Alfredo il tuo esordio finale in questo tuo ultimo commento (che tralasciamo) dimostra la tua scarsa tolleranza e la riluttanza ad attenersi a regole precise contenute in un DISCLAIMER presente da sempre su TaxiStory. Se il monito del moderatore lo interpreti come una ripicca di stampo politico (grazie per averci bollato come filo-governativi), fai davvero bene a togliere il disturbo e scegliere blog dove la fede politica sia ben identificabile, visto che per te questa cosa, in mezzo allo sterco che ci circonda, rappresenta la cosa più importante di cui preoccuparsi.

  27. due punti fermi. 1. non siamo autotrasportatori. senza nessuna possibilità di dubbio. chi esercita quella professione è iscritto a un apposito albo, del quale evidentemente nessuno di noi fa parte. 2. la direttiva bolkenstein non stabilisce affatto che il nostro settore non debba essere liberalizzato, ma lascia libertà ai singoli governi di scegliere se liberalizzare il settore o meno. altrimenti non si spiegherebbe perché in alcuni paesi i taxi sono liberalizzati e in altri no. se vogliamo difendere efficacemente il nostro lavoro è meglio avere informazioni chiare e non vivere di troppe illusioni. quanto alle proposte di sciopero lanciate da qualcuno, credo sia molto meglio mantenere la calma. per ora il provvedimento che potrebbe riguardarci è stato stralciato e inserito nel collegato alla finanziaria. i tempi si allungano, anche di molto. questo non significa che abbiamo risolto i nostri problemi. in ferie tranquilli non ci andremo comunque. sia berlusconi, bersani o montezemolo, sappiamo che non ci lasceranno mai in pace. il punto è prendere finalmente il toro per le corna. e se la voce della piazza è importante, lo è nella misura in cui fornisce appoggio a un lavoro più discreto fatto al livello delle segreterie politiche dei partiti e delle commissioni parlamentari dove le leggi sono fisicamente scritte. voglio dire che forse dovremmo auspicare lo sviluppo di un diverso modello di rappresentanza sindacale, più vicino ai metodi dei lobbisti anglosassoni. servono le proteste fuori, ma serve anche una marcatura ravvicinata del personale politico. e poi, non mi stancherò mai di ripeterlo, serve capire che la battaglia dev’essere comune. non sentiamoci diversi dal precario, dall’operaio, dal giovane in cerca di diritti. il liberismo che priva le persone dei propri diritti, che costringe ora i greci a pagare un conto salatissimo per errori prodotti proprio dai peggiori liberisti è lo stesso sfacciato liberismo che vorrebbe ridurci in mutande. prima capiremo che la risposta dev’essere comune meglio sarà per tutti. il taxi è solo un capitolo di una lotta più ampia.

  28. Ieri ho caricato una signora olandese con la quale chiacchierando , parlava italiano, siamo finiti sulla liberalizzazione delle licenze taxi.
    Questa si è verificata in Olanda circa 7 anni fa, con pessimi risultati:
    gli indebitati acquirenti di una licenza hanno subito una dolorosa colonscopia
    il servizio è peggiorato e finito nelle mani degli immigrati che lo svolgono nella maggior parte dei casi con scarsa professionalità, non voglia essere questa un’affermazione razzista ne deve essere intesa come tale.
    La gente non utilizza più il taxi come prima, quindi molti stanno rinunciando a svolgere questa attività.

    In finis il Governo NL sta legiferando per tornare su un sistema regolamentato come in precedenza con l’appoggio popolare.

    Sarebbe bello attivarci per contattare i colleghi NL e farci raccontare la loro esperienza e poi presentarla noi come monito.

    Sono contrario ad uno sciopero tradizionale con blocco dell’attività serve solo farci odiare di più dall’utenza già ben indottrinata dalla stampa.

    Piuttosto rimetterci per rimetterci non facciamo pagare la bandiera durante l’agitazione e continuiamo a garantire il servizio, obbligando certa stampa a parlare in positivo di noi.

    Tappezziamo i nostri taxi dentro e fuori di spiegazioni per l’eventuale protesta, l’utenza non conosce il nostro lavoro e su questa ignoranza certa stampa e politica ci campa.

    Dobbiamo spiazzare il nemico, lo sciopero per astensione non serve più guardate come è finita l’Alfa di Arese.

    Fa più notizia un postino che morde un cane, ricordiamoci.

  29. SE non verranno discusse e ignorate le nostre motivazioni dal Governo che come sembra ci sta mettendo di fronte al fatto compiuto almeno dopo RICORDIAMOCI !!!e mandiamo TUTTI le nostre Schede Elettorali e quelle dei nostri familiari e magari anche di qualche amico al Ministro GIULIO TREMONTI e considerato che alla fine si dimostrano TUTTI UGUALI spieghiamo alla gente che forse a questo punto…meglio NON VOTARE almeno non ci rendiamo partecipi delle loro scelte,augurandoci che venga usato il buon senso e personalmente ho sempre stimato e ritenuto il Ministro TREMONTI una persona consapevole ed equilibrata e credo che si renda perfettamente conto che non sono certo questi provvedimenti che risolvono i probremi Italiani,e poi le associazioni dei Consumatori vendono fumo,se aumentano troppo di numero i TAXI e ovviamente le tasse e tutto il resto rimane invariato le Tariffe aumenteranno…e loro lo sanno bene!!!,Banche,Assicurazioni,Distributori libera concorrenza, forse si sono abbassati i costi….a me sembra il contrario e a Voi? iIn attesa speriamo di uno sbocco positivo,un saluto.

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