Lavori M4 fermi prima ancora di cominciare

stopSe il Comune non avesse «ricomprato» obbligazioni e controllo di A2A, ricorda ogni volta che può l’ex sindaco Gabriele Albertini, il metrò 4 Linate-Lorenteggio sarebbe già pronto, o quasi: l’istruttoria sul progetto era già completa nel 2005, le risorse accantonate. Sei anni dopo rischia di non aprire neppure il cantiere. La cordata sconfitta nella gara d’appalto ha presento ricorso al Tar della Lombardia contro l’assegnazione della concessione al raggruppamento d’imprese guidato da Impregilo: i giudici si sono riuniti e hanno rinviato la discussione a novembre. Problema: l’avvio dei lavori, secondo il cronoprogramma annunciato in campagna elettorale da Letizia Moratti, sarebbe previsto subito, entro la fine di luglio. Questa scadenza, adesso, traballa. L’obiettivo Expo, anche.

La giustizia ha tempi lunghi e pure la manovra del governo sta facendo tremare i polsi alla giunta Pisapia. Bisogna ritornare alle buste per provare a intercettare i motivi del ricorso. La cordata promossa da Pizzarotti spa (con Condotte, Ghella, Seli, Clf e Gemmo, le francesi Thales e Ratp, la spagnola Caf e la tedesca Siemens) aveva presentato il progetto di tunnel unico, lungo 15,2 chilometri, che consenta ai treni di viaggiare su due livelli. La proposta studiata da Impregilo (con Astaldi, Ansaldo Sts, Ansaldo Breda, Atm e Sirti) disegna invece una doppia galleria a binario singolo (una per senso di marcia). Sono ipotesi radicalmente diverse, che hanno richiesto un esame lungo e delicato alla commissione di Palazzo Marino. L’assegnazione è stata fatta il 27 maggio, a tre giorni dalle elezioni comunali: vittoria di Impregilo e soci.

Dalla Pizzarotti confermano il ricorso ma si tengono i dettagli: i giudici del Tar non hanno accolto la richiesta di sospensiva e rinviato il «processo» a novembre. Un mese dopo, secondo le tabelle dell’ex amministrazione Moratti, dovrebbe essere firmata la convenzione trentennale per la «realizzazione e la gestione» della nuova linea blu.
E adesso? A Palazzo Marino sono fiduciosi: «Le ragioni dei ricorrenti non hanno spazio». In casa Impregilo non si fanno previsioni, e in ogni caso la decisione – se procedere col cantiere o aspettare la sentenza – spetta al cliente, e dunque alla giunta Pisapia. Il fascicolo Pizzarotti è stato appena consegnato all’assessore ai Lavori pubblici, Lucia Castellano.

Ventuno stazioni e una flotta di treni ultramoderni (automatici, senza macchinista) per collegare l’ultima periferia Ovest all’aeroporto cittadino. La M4 è un’opera «strategica di preminente interesse nazionale», inserita nel dossier Expo: «Trasporterà 86 milioni di passeggeri l’anno». L’investimento è di circa 1,7 miliardi di euro, finanziati per due terzi con contributi pubblici statali e comunali. Capitolo delicato, quest’ultimo. La riprogrammazione delle risorse per le grandi opere, prevista dalla manovra Tremonti, potrebbe portare addirittura alla revoca dei fondi stanziati per la linea 4. L’allarme, ieri l’altro, è stato lanciato dal Sole 24 Ore. Le verifiche sono in corso.

fonte: milano.corriere.it 5/07/2011

4 commenti

  1. Bell’articolo: peccato che alla fine non si sappia se iniziano i lavori oppure no. Così posso tranquillamente fare il giornalista anch’io…

  2. Vediamo se riscono a dare la colpa a noi anche stavolta (già l’avevano fatto, sull’assenza della Metro a Linate).
    La vedo un po’ duretta, perché chi ci assolve è nientepopodimeno che Gabriele Albertini, quando dice a che cosa è dovuto il ritardo…

I commenti sono chiusi.