“Non riconosco più il mio stato che si chiama Grecia”

Ci abbiamo provato, usando anche messaggi in lingua greca che non conosciamo assolutamente, ma gli strumenti della Rete ci hanno aiutato nel nostro tentativo di fare giungere la nostra voce fino a loro, in una terra dove si sta consumando una lotta che riporta l’umanità indietro nei secoli e fa vedere il presente con raccapricciante vergogna. La geolocalizzazione dei contatti in data odierna ha segnalato  provenienze dalle città di Pátrai, Kos, Kérkira ed è proprio da Pàtrai (Patrasso) che abbiamo ricevuto l’email di Filippos Antonopulos che riportiamo in versione integrale. Inizia così:

non riconosco piu il mio stato che si chiama grecia

Grazie mille per il vostro interesse e chiedo scusa perche non ho avuto tempo di rispondere.
Mi chiamo filippo sono un tassista greco a cita di patrasso.
complimenti per il vostro sito’
Visito spesso i siti italiani in cerca di idee, opinioni, regole per taxi, ricerche ect….
Da quello che ho visto ho capito che tutti i tassisti abbiamo gli stessi problemi traffico, sicureza, liberizzazione,…..
Eravamo in dialogo con il ministro sig Reppas da parecchio tempo per organizare il taxi come in tutta l europa.

Abbiamo preso leggi e tutto che riguarda il taxi dall Italia, Germania, Francia e dalla diretiva europea la qualle e’ diventata anche legge nel 2010

Un lavoro serio e si vedevano i risultati. Adesso arivva il nuovo ministro sig Ragkousis e dice ai rappresentanti "io il lavoro di sig Reppas lo butto nel cestino e facio liberizzazione senza regole". Pensate l Italia con 4 taxi per ogni 1000 abitanti, senza lavoro per tutti, fermati per 1 o 2 ore sulla piazza taxi per prendere un cliente e arivare un ministro a dire che bisogna liberare tutto e non accetta dialogo. Come si puo parlare di liberizzazione in Grecia quando la liberizzazione parziale l’ ha gia fatta ogni governo a sua volta con nuove licenze ogni tanto per accontentare i votatori.

Ogni anno si vendono circa 1000 licenze (da quelle esistenti, come in tutta l’europa ) e tutti i nuovi tassisti devono piu di 150.000-200.000 euro sulle banche. Come puo il nuovo ministro non prendere tutto cio in considerazione? Non si fa piu vedere da nessuna parte, non prende appuntamenti e non fa dialogo e lascia Grecia nel periodo turistico e tassisti nei casini. Ci dicono che il turismo ormai e la cosa piu reditiva in Grecia. Ma la nuova fiscalizzazione dei taxi ha fatto in modo che il Taxi Greco dal piu economico (anche da quello Turco) sta diventando caro (e poi dicono il turismo prima di tutto). La fiscalizzazione e stata una patenta Greca,non volevano le nostre proposte su un sistema(europeo) piu pratico per tutti:clienti,governo, tassisti. La liberizzazione che vogliono infliggere e una patenta Greca..oppure no e’ uno sistema ben organizato che fara il giro (sperro di no)
Qui in grecia devi lottare per il logico.
Domani saremo tutti a protestare ad Atene fuori dal parlamento, se le noticie non sarrano almeno logiche……senza avere altra soluzione ….dobbiamo continuare
I tassisti greci non chiedono un trattamento speciale (privilegiato
chiedono quello che dice la direttiva europea la qualle e’ diventata anche legge greca nel 2010
distinti saluti
Una domanda: la Grecia fa ancora parte della comunita europea oppure no……da quello che vedo qui mi sono confuso
(scusate per il mio italiano se lo usate corelate un po)


Caro Filippo, è stata un a grossa emozione leggere la tua email e abbiamo provato un brivido. In Italia è difficile sapere  cosa sta accadendo da voi, i giornali italiani non ne parlano a fondo, bisogna andare a cercare nella stampa estera. Abbiamo paura per come l’Europa e il mondo stanno cambiando, sapendo che le liberalizzazioni non serviranno a nulla se non  a rovinare tanta gente e tante famiglie. Scrivici ancora se vorrai e informaci di cosa accade nella vostra terra, lo pubblicheremo sul nostro blog. Non ci resta che farvi tanti auguri, di riuscire a resistere e non farvi prendere dalla depressione.

Ciao un abbraccio fraterno a tutti voi.

Marco e Leonardo

5 commenti

  1. la vostra lotta è anche la nostra lotta.
    sabato pomeriggio sono andato a vedere se c’era qualche volo economico per aggregarmi (magari con qualche altro malato di mente come me) alla protesta greca, purtroppo in questa stagione a meno di 250/300 euro su atene non si trova niente 🙁

  2. Filippo, noi tutti tassisti italiani (penso di interpretare il pensiero di tutti, ma proprio tutti) siamo vicini alla vostra lotta.
    Noi di taxistory ci vantiamo di seguire da vicino la vostra sfortunata vicenda informando i nostri colleghi tassisti e siamo orgogliosi di avere ricevuto la tua mail che ci spiega molto bene la vostra delusione per un Governo di cui non vi sentite più rappresentati e la vostra paura del futuro.
    Le stesse vostre paure e i vostri timori li abbiamo anche noi in Italia, i governi nazionali e locali di sinistra e di destra hanno sempre parlato di liberalizzazioni e la stampa e certe associazioni di industriali (per non parlare di altri organi interessati che non nominiamo per vergogna) spingono per la moltiplicazione infinita del numero di taxi inventando scuse vergognose per nascondere interessi economici a tutto svantaggio dei tassisti, ma a vantaggio delle tasche di pochi imbroglioni e faccendieri.
    La verità è che abbiamo il timore che succeda la stessa vostra disgrazia anche qui in Italia: la Grecia è solo il primo passo verso le liberalizzazioni in tutta Europa che possono solo impoverire la popolazione e arricchire sempre di più le poche persone che ben conosciamo.
    Per questo noi vi chiediamo di resistere, resistere a questa follia liberalizzatrice che ci sta portando alla rovina.
    Ci sentiamo vicini a voi.
    Grazie, Marco.

  3. Forza Filippo,non mollate,dall’Italia vi siamo vicini.
    Penso che il minimo che si dovrebbe fare sarebbe un fermo,anche simbolico,di un’ora in solidarietà con i Colleghi Greci.
    Oltretutto la cosa ci riguarda più di quanto pensiamo,se si crea un precedente verrà certamente additato come esempio da seguire quando toccherà a Noi.
    Bisogna prendere coscienza che non è una questione di “se” ma di “quando” ci toccherà.
    Bisogna prendere coscienza che è una battaglia che prima o poi dovremo combattere,sarebbe meglio farsi trovare prepararati.
    Ma ovviamente le nostre associazioni in un momento così particolare fanno finta di niente e,probabilmente spaparanzati in Sardegna o chissà dove,si preoccupano di farci suonare il clacson a mezzogiorno come dei pirla,rischiando di far infartare le vecchiette in transito vicino ai posteggi…

  4. Forza Filippos!!! Siamo con voi.
    Qualcuno ha qualche idea per manifestare solidarietà ai colleghi greci? Confesso che anch’ io avevo guardato i voli per aggregarmi ma costano troppo, andiamo dalle nostre associazioni a chiedere, a rompere… l’ idea dell’ ora di sciopero non è male ma sarebbe utile coinvolgere tramite le nostre associazioni anche altre associazioni in altre città italiane in modo da fare una cosa a livello nazionale (almeno nelle città più grandi).
    Il 21 luglio non c’è stata un’ assemblea fra le varie associazioni di categoria per capire cosa succederà in Italia? Qualcuno ne sa qualcosa?

  5. Rachele » A sì? C’è stata l’assemblea e nessuno ha detto niente a proposito di cosa si sia parlato???

    O bella, pensa che ce lo stavamo chiedendo anche noi e pensa che sappiamo benissimo cosa si è detto (anche i muri hanno le orecchie), però siamo in attesa di un comunicato ufficiale che non sia il solito tam tam del posteggio o le indiscrezioni dei presenti che si lasciano scappare col contagocce come se il livello dei temi trattati non sia avvicinabile dalla plebe, o come se ci sia stata una riunione carbonara.

    Il mondo cambia, la velocità di informazione anche e (di conseguenza) chi è abituato ad avere le notizie in tempo reale non capisce perchè dopo 4 giorni quattro non si sappia ancora niente di quello che i nostri rappresentanti/delegati hanno deciso sul nostro groppone.

    I tempi cambiano, chi si fa trovare con le mutande in mano rimane indietro.

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