«Ringrazio i tassisti che si sono messi a disposizione dei cittadini, spesso oltre l’orario di lavoro, per attenuare i disagi legati all’incendio della stazione Tiburtina…». In politica, i messaggi si leggono anche così: di traverso. E quando, due sere fa, l’assessore Antonello Aurigemma ha diramato questa nota, gli spiriti più arguti della lobby tassinara, i capi delle 16 sigle sindacali in perenne lite tra loro, hanno tirato un pugno sul volante: è fatta, siamo fregati. Anche stavolta niente aumenti delle tariffe. Malignità? Retropensieri capziosi? Saranno i prossimi giorni a svelare l’arcano.
Di certo la lettura dominante è questa. Perché le cose stanno così: il 4 agosto il consiglio comunale andrà in ferie e, 18 mesi dopo l’avvio della vertenza che portò alla famigerata delibera con rincari fino al 54%, poi bocciata dal Tar, i conducenti delle auto bianche si ritrovano senza nulla in tasca. Il tassametro, nonostante le mirabolanti promesse in campagna elettorale che regalarono a Gianni Alemanno un quasi plebiscito nella categoria, è inchiodato alle cifre del 2007. Neanche 5 cent in più a corsa, nonostante la benzina e tutto il resto… É stato il Tar a innescare la retromarcia capitolina sui taxi. Ma il problema, adesso, è che anche l’«opzione b», vale a dire il regolamento messo a punto da Aurigemma che autorizza la giunta a decidere aumenti limitati al tasso d’inflazione, riesce a passare. Mancano i tempi. Il Pdl è diviso. E le opposizioni si sono messe pure di traverso: «No a deleghe in bianco o a forzature in aula», ha dettato la linea Umberto Marroni, del Pd. «La parola definitiva sulle tariffe spetta al consiglio comunale», ha rincarato la dose Alessandro Onorato, dell’Udc. Al consiglio, appunto: ma quando? Le ferie ormai incombono e oltretutto, nella maggioranza, non tutti sono disposti a perdere la faccia votando oggi un «adeguamento tariffario» 3-4 volte inferiore a quello di un anno fa. Dunque, «amici tassisti grazie». E arrivederci a settembre.
fonte: roma.corriere.it 28/07"/2011