La solita truffa dei falsi invalidi sulle corsie preferenziali

pass_invalidiQualcuno li guarda da lassù mentre imboccano una corsia riservata e parcheggiano gratuitamente nel centro storico. Falsi invalidi nel nome del padre. Disabili su carta intestata e scaduta. Sono 968 i fantasmi su quattroruote, automobilisti che custodiscono il ricordo e conservano il pass d’un parente deceduto, ne sfruttano illegalmente i diritti e sfuggono ai controlli incrociati di Comune, Anagrafe, Asl e polizia locale: «È un comportamento odioso, inqualificabile, uno schiaffo a chi convive realmente con un handicap» denuncia Franco Bomprezzi, già portavoce dell’associazione Ledha e consulente della giunta Pisapia per la tutela delle fasce deboli.

L’ultima frontiera degli sciacalli è stata appena valicata. Dieci persone hanno celebrato il funerale del congiunto e si sono precipitate alla centrale di piazza Beccaria, appena prima che gli agenti certificassero il decesso e aggiornassero il database, per ottenere il duplicato del contrassegno e il suo «trasferimento» su un’altra vettura di famiglia. Potevano? No. Era un raggiro. Sono stati denunciati per truffa. Dalle cronache giudiziarie emergono a ondate inchieste sull’utilizzo indebito dei lasciapassare nel traffico. Nell’ufficio Procedure sanzionatorie di via Friuli, secondo l’accusa della Procura, operava una cellula di agenti infedeli e spregiudicati. Sono stati i vigili urbani «puliti» a incastrare i colleghi «corrotti»: diciassette ghisa gestivano – tra l’altro – un traffico di documenti clandestini direttamente dal Comando di Zona 2, avevano definito un tariffario, messo in coda i clienti, accontentato gli amici. Cento euro e la pratica era sbrigata. L’indagine è praticamente chiusa. I reati contestati sono pesantissimi. Corruzione e peculato.
Gli automobilisti-truffatori s’infilano nelle maglie larghe dei controlli e nella rete delle competenze per vagolare sui confini del lecito. C’è chi denuncia d’aver smarrito il tagliando per ottenerne una copia (beccato), chi pretende un contrassegno per un parente di 99 anni o un malato talmente grave da potersi muovere solo in ambulanza, chi clona o fotocopia il cartoncino con una stampante a colori (presi), chi li ruba (226 certificati risultano «sottratti al proprietario» e altri sono 301 «scomparsi»), chi li rivende (dovrà rispondere del reato di ricettazione) e chi, più banalmente, utilizza la tessera in assenza del titolare disabile sul lato passeggero. Il perché è presto detto: il «bonus» invalidi libera le corsie preferenziali di autobus, tram e taxi (un passaggio su tre è «abusivo»), spalanca le zone a traffico limitato e l’area ecopass, consente di posteggiare gratuitamente nei posteggi a pagamento (strisce blu).

Il neoassessore alla Polizia locale, Marco Granelli, ha ordinato agli agenti di insistere con le verifiche e bastonare i trasgressori: «Per i parcheggi riservati ai portatori di handicap stiamo invece studiando un sistema di microchip che identifichi la vettura sui 4.077 stalli personalizzati e lanci immediatamente l’allerta in caso di infrazione». In Comune sono registrati 21.229 pass auto per disabili. Il sistema elettronico del ticket antismog ha consentito, negli ultimi tre anni e mezzo, di ripulire almeno in parte gli elenchi e identificare centinaia di furbi: i contrassegni intestati a persone decedute sono progressivamente scesi dai 3.320 del 2009, ai 1.467 dell’anno dopo, fino ai 968 attuali. Ogni permesso è a termine. Ci sono quelli per invalidità permanente (durano generalmente cinque anni e sono rinnovabili) e quelli per invalidità temporanea (si va da una gamba rotta a patologie gravissime). Il problema è recuperarli alla scadenza. Il Comune spedisce una lettera a casa degli assegnatari «per segnalare la necessità di rinnovo o l’eventuale restituzione». Risposte? Poche. E dunque sospette.

Per questo sono necessari gli screening periodici attraverso la Consulta per la disabilità, gli uffici anagrafici e la polizia locale: «Il settore Mobilità – spiegano dall’assessorato di Pierfrancesco Maran – aggiorna ogni quindici giorni il file con le targhe delle auto associate ai pass e depenna i tagliandi intestati ai deceduti, così la polizia può riconoscere e multare un veicolo parcheggiato abusivamente». Se vengono letti dalle telecamere antitraffico, i pass irregolari finiscono invece automaticamente cancellati dalla lista. E i fantasmi mitragliati di sanzioni telematiche.

fonte: milano.corriere.it 2/08/2011