I sei punti del documento delle parti sociali

cuniliLa solidità dei conti pubblici è «ineludibile», ma va «accompagnata e rafforzata con misure per la crescita dell’economia». È un documento di 6 pagine quello che questa mattina è stato presentato al Governo nel corso del tavolo sulla crisi economica a Palazzo Chigi. Un documento comune messo a punto questa mattina nel pre incontro, che si è svolto nella foresteria di Confindustria tra imprenditori, Cgil, Cisl e Uil, e tutte le altre parti sociali. Sei punti per favorire la crescita del paese, illustrati al Governo dalla presidente degli industriali, Emma Marcegaglia a nome di tutte la parti sociali.

Marcegaglia: la parola chiave è urgenza
«Il tema vero da affrontare ora è l’urgenza, la parola chiave è "urgenza". Si prendano decisioni subito», ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine dell’incontro a Palazzo Marini tra parti sociali e governo. «Il punto che ci preme di più in questo momento è: da una parte l’equilibrio di bilancio e dall’altra la crescita – ha ribadito la numero uno di viale dell’Astronomia – ci aspettiamo ci aspettiamo di essere convocati a breve dal governo mentre, da parte nostra, già nei prossimi giorni convocheremo una riunione tra le parti sociali.

Parti sociali: occorre un drastico programma per rilanciare la crescita
«Siamo a un bivio», scrivono nel documento le parti soclali. «Occorre un drastico programma per rilanciare la crescita. Un programma da attuare subito». Perché la «gravità del momento non consente pause». Le parti sociali hanno ricordato che «non possiamo permetterci di stare fermi e in balia dei mercati fino a settembre». Che è necessario che il Consiglio dei ministri assuma decisioni rapidamente, sottoponendole al Parlamento immediatamente. Ecco, in sintesi, le sei priorità contenute nel documento per la crescita delle parti sociali.

1. Pareggio di bilancio nel 2014
Il pareggio di bilancio nel 2014 è una condizione essenziale per il ritorno alla normalità nei mercati finanziari, un obbligo costituzionale. Che fine ha fatto questo impegno? Per quanto riguarda la proposta di azzeramento del fabbisogno nell’ultima parte del 2011, osservano, «che questa rischia di scaricare maggiori oneri sul 2012. Noi, invece, riteniamo che si debbano prendere provvedimenti strutturali capaci di incidere sulle tendenze di fondo della spesa pubblica». Evidente che non si può prescindere da interventi per aumentare la produttività del pubblico impiego e per modernizzare il sistema di welfare.

2. Costi della politica
Pe le parti sociali «non è possibile chiedere sacrifici agli italiani senza contemporaneamente procedere a tagli effettivi e credibili a tali costi». Dunque si propone di anticipare subito le riduzioni contenute nella manovra. Senza fare una Commissione per valutare i tagli da fare in relazione agli standard europei (perché «significa solo rinviare»). Bisogna ridurre i costi delle assemblee elettive e degli organi dello Stato.
Abolire le province e accorpare o consorziare i piccoli comuni.

3. Liberalizzazioni e privatizzazioni
Avviare subito un grande piano di privatizzazioni e liberalizzazioni. E affrontare con decisione i temi essenziali della regolazione e dell’apertura dei mercati. Si deve, poi, «intervenire nell’immediato su alcune delle situazioni critiche segnalate dall’Antitrust e procedere alla liberalizzazione delle professioni». Vanno avviate la dismissione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, con un piano articolato negli anni. Gli enti locali devono essere incentivati «a dismettere patrimoni immobiliari e società di servizi consentendo loro di utilizzarne i proventi per spese d’investimento superando gli attuali vincoli del Patto di Stabilità».

4. Sbloccare gli investimenti
Servono misure eccezionali per sbloccare le opere già finanziate con risorse pubbliche e private. Vanno rimossi gli ostacoli normativi alla realizzazione delle opere con particolare riguardo alla logistica e all’energia. Bisogna utilizzare, con il necessario cofinanziamento nazionale, «i fondi europei per il Mezzogiorno a partire da quelli dell’anno in corso. Perdere questi fondi sarebbe inaccettabile». Va modificato il titolo V della Costituzione «per recuperare a livelli appropriati la strategia delle grandi reti ed evitare sovrapposizioni di competenze».

5. Semplificazioni e Pubblica amministrazione.
Si chiede una rapida approvazione dei provvedimenti di semplificazione all’esame del Parlamento. «Non è più rinviabile la riforma strutturale della Pubblica Amministrazione che permetta un recupero di produttività e consenta di risolvere situazioni di crisi utilizzando strumenti analoghi a quelli del settore privato». Deve essere accelerato l’utilizzo di nuove tecnologie nella Pubblica amministrazione, «per accrescere la produttività e contrastare l’evasione anche potenziando la fatturazione elettronica e riducendo l’uso contante». Vanno evitate misure «di vera e propria oppressione fiscale nei confronti dei contribuenti».

6. Mercato del lavoro
Per il mercato del lavoro, alla luce delle gravi difficoltà del Paese «le parti sociali proseguiranno l’impegno per modernizzare le relazioni sindacali». Imprese e banche italiane stanno dando un grande contributo all’economia del Paese, si legge nel documento. «Sappiamo che le imprese devono crescere e recuperare produttività». È necessario «un piano straordinario di lotta all’evasione fiscale e contributiva utilizzando i proventi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro». Bisogna detassare in via strutturale i premi di risultato e incentivare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione. Si chiede di avviare «un piano di riduzione progressiva dei pagamenti ritardati alle imprese in vista dell’applicazione della direttiva comunitaria». Vanno attuate «politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all’estero delle imprese italiane». Si chiede infine di definire un piano energetico per la green economy con una visione al 2020, tramite la fissazione di standard. Vanno poi sostenuti i processi di ricerca e innovazione delle imprese cominciando con il rendere immediatamente operativo il credito d’imposta previsto dal decreto Sviluppo.

Fonte: Sole24ore – 4/8/2011

23 commenti

  1. Lo sapevo io: volevo comprare la vaselina ai saldi di fine stagione e me l’avete sconsigliato. Adesso che i saldi sono finiti mi tocca spendere un sacco di soldi….
    Andrò a fare un giro in Paolo Sarpi, dicono che il Balsamo di Tigre sia un toccasana per certi bruciori.
    🙁

  2. prima di comprare la vaselina per noi, facciamo comprare A LORO un pò di cerotti…

  3. Una cosa è sicura io sono pronto alla battaglia! Non gliela mollo facilmente! Tanto senza soldi e lavoro non avró piú nulla da perdere!

  4. ed anche per chi vorrebbe cercare di entrare nel vostro settore, attualmente non è un buon momento…ci manca solo che a fine anno uno si fa un mutuo magari mettendo pure in ballo la casa dei genitori per prendere una licenza che dopo pochi mesi sarà carta straccia…

  5. Vuoi vedere che si riuniscono in agosto e tirano fuori dal cilindro un bel decreto legge???!!!???

  6. accetto scommesse che non cambierà niente anche per noi..ciao cagasotto..ahah :-Dppp robytaxi

  7. Confindustria e Abi come possono firmare un documento condiviso con Cgil, Cisl e Uil. Mi sembra assurdo, ma cosa ci nascondono.

  8. Siamo nei guai,comunque la si metta,interverranno
    pesantemente sulla nostra categoria;a mio modesto avviso si prospetta un orizzonte
    simile a quello avvenuto negli USA nei primi anni ottanta conosciuta dal mondo come DEREGULATION,questa modalità interessò tantissime categorie:avvocati,commercialisti,farmacisti,benzinai,tassisti addirittura permise l’apertura di piccole compagnie aeree.Per salvarci da questa catastrofe bisogna cercare di capire il perchè gli stati ed ed i vari governanti fanno delle liberalizzazioni un cavallo di battaglia.Io mi sono ducumentato,ma quanti di noi lo hanno fatto? Chi mi sa dire a cosa porterà nel breve,nel medio e nel lungo periodo questo vento di cambiamenti?Sono curioso di sentire le vostre opinioni,sappiate purtroppo però che non c’è nulla di empirico ma soltanto un freddo e preciso calcolo economico. Davide

  9. Dopo tutte sti anni a farci…… a che serve la vaselina?

    Ormai ci passa un treno!!!!!

    Scusate il classico bon ton inglese, ma quando è troppo è troppo!!

  10. vorrei lanciare un altra provocazione a riguardo delle liberalizzazzioni…allora leggete bene quanto riportate nell’articolo 3 quello che dovrebbe riguardare anche noi…Si deve, poi, «intervenire nell’immediato su alcune delle situazioni critiche segnalate dall’Antitrust e procedere alla liberalizzazione delle professioni….benissimo dico io,vogliamo creare nuovi posti e possibilità di lavoro??? bene,allora liberalizziamo anch i posti alla camera e al senato,io voglio mettermi in politica e come stipendio a me bastano 1300 al mese…non si può liberalizzare quel settore??? se no mi sapete dire il perchè?? …e poi scusate,ma se i 15mila o forse più di stipendio che prendono questi scalda personefossero divise per 12 al modico prezzo di 1300 sai quanti posti di lavoro creeremmo? ..ehh ditemi voi quanti sono i ministri,senatori ,segretari,sottosegretarietc etc….dai liberalizziamo quel settore….un consiglio….chiamate studio 105 per gli sfoghi,loro credo ci passeranno il nostro malessere e facciamolo conoscere alla gente….io domenica telefono e spero mi passino ciò che dirò….ciao

  11. ecco le ultime notizie…..foto LaPresse
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    La situazione in tempo reale
    18.35 – “Pareggio di bilancio in costituzione”
    Il pareggio di bilancio in Costituzione, misure di liberalizzazioni e l’accelerazione del “patto” per la crescita concordato con le parti sociali. Sarebbero questi – secondo fonti qualificate – i provvedimenti che il Governo si appresterebbe ad annunciare nella conferenza stampa convocata a palazzo Chigi.

  12. Ragazzi noi GIUSTAMENTE ci preoccupiamo del settore taxi,(ci mancherebbe) e se per assurdo, ma non troppo liberalizzassero gli ncc, e noi facendoci credere di non essere toccati,gli cambiassero regole in modo da poter fare quello che oggi fanno illegalmente, poter avere licenze che possono lavorare ovunque, stazionare quindi in città o posti non relative al comune di rilascio, voi cosa ne pensate, potrebbe essere pericoloso? già si scannano così tra loro, invadendo inevitabilmente il ns settore (dovuto alla perenne mancanza di controlli), figuratevi se i grossi o meglio grossissimi gruppo si infilano come vogliono fare in un settore parallelo deregolato?
    Il parere di tutti e gradito.

  13. Simone » Le persone che si scannano tra loro sono sempre pericolose per se stesse e per l’incolumità altrui. Non importa che siano tassisti o noleggiatori, perchè ci sarebberero altre categorie a fare loro compagnia.
    La scommessa nella ripresa dell’economia sta nel dare più soldi da spendere alla gente. Bisogna andarli a recuperare dove sono, magari all’estero in conti segreti o fondi neri o paradisi fiscali o magari semplicemente a “casina nostra” : Quando sento gli ingaggi dei calciatori mi vengono i conati di vomito.

  14. se dovessero liberalizzare penso che gli ncc dovranno stare attenti perche anche per loro sara la fine.
    Alex

  15. finita la conferenza di berlusconi e tremonti….vogliono modificare l’articolo 41 e questo vuol dire liberalizzare le iniziative private dei singoli individui….preparatevi gente,io mi sono già armato ..

  16. secondo me simone ha centrato il punto. liberalizzare gli ncc e lasciare i taxi così come sono è il modo migliore per ottenere l’uovo e la gallina. noi non potremmo protestare più di tanto perché non saremmo colpiti direttamente da un provvedimento legislativo e perché la natura pubblica del nostro servizio resterebbe inalterata. d’altra parte, però, la totale libertà garantita agli ncc consentirebbe a chiunque di creare imprese con tutte le macchine che vuole in concorrenza diretta con noi. e allora grandi capitali potrebbero organizzarsi per gestire la fetta più lucrosa del settore, lasciando a noi i residui meno convenienti.


  17. luca:

    secondo me simone ha centrato il punto. liberalizzare gli ncc e lasciare i taxi così come sono è il modo migliore per ottenere l’uovo e la gallina. noi non potremmo protestare più di tanto perché non saremmo colpiti direttamente da un provvedimento legislativo e perché la natura pubblica del nostro servizio resterebbe inalterata. d’altra parte, però, la totale libertà garantita agli ncc consentirebbe a chiunque di creare imprese con tutte le macchine che vuole in concorrenza diretta con noi. e allora grandi capitali potrebbero organizzarsi per gestire la fetta più lucrosa del settore, lasciando a noi i residui meno convenienti.

    Caro Luca,è esattamente il mio pensiero, a noi ci resterà quello che ormai da qualche anno ci troviamo a fare ovvero la povera vecchietta che da p.ta Romana va al Policlinico e così via.


  18. luca:

    s
    Caro Luca,è esattamente il mio pensiero, a noi ci resterà quello che ormai da qualche anno ci troviamo a fare ovvero la povera vecchietta che da p.ta Romana va al Policlinico e così via.

    Visto che la popolazione sta aumentando farsi una trentina di vecchiette al giorno potrebbe anche starci, il più che abbiamo una pensione decente per usare il taxi.

    Nella mia psiche malata ho sempre visto lo NCC come un autista per lungo cabotaggio ed il taxxi per quello breve e non programmato, il problema è che i ruoli si sono confusi e pensare che una soluzione “meccanica” e legale per il foglio di macchina ce l’avrei da proporre.


  19. lumachino:


    luca:

    s

    Nella mia psiche malata ho sempre visto lo NCC come un autista per lungo cabotaggio ed il taxxi per quello breve e non programmato, il problema è che i ruoli si sono confusi ….

    Esatto i ruoli si sono confusi e ce ne accorgiamo quando vediamo NCC con un Doblò e un tassista (prov. di Varese) con la Jaguar. Qualcosa che non funziona sicuramente c’è, ovvero noi per il lunghi viaggi non siamo competitivi come gli NCC non dovrebbero esserlo i brevi tragitti.

  20. Esiste un sito dove viene usata la parola “taxi” per pubblicizzare un servizio “ncc” se una qualunque delle nostre associazioni “fanca***ste” avesse aperto un ricorso presso il garante per pubblicità ingannevole avremmo dato un segnale fermo e deciso. a voler tenere separati i ruoli nel rispetto delle reciproche professionalità.

  21. Comunque l’abrogazione dell’art. 41 della costituzione prevede un iter temporale di 12 – 18 mesi se tutto va bene e non si va alle elezioni.

    Ma questi vogliono anche abrogare l’art. 18 dello statuto dei lavoratori che sarebbe una operazione più immediata ma assai più dolorosa in termini di accettazione sociale e gradimento popolare e le elezioni del 2013 sono vicine.
    Fate voi una riflessione…..

    Spagna, Israele, Grecia e UK sono in subbuglio popolare e lo scontento della globalizzazione e della finanza fine a se stessa è o sta arrivando al capolinea.

    Una volta i lavoratori avevamo Agnelli come antagonista, che pur ragionando da capitalista si rendeva conto che per vendere le sue auto ai lavoratori questi dovevano avere uno stipendio che gli permettesse di farlo!!!!


  22. lumachino:

    Esiste un sito dove viene usata la parola “taxi” per pubblicizzare un servizio “ncc”

    Solo 1? purtroppo quasi tutti, molti addiritura dicono cose non vere sul servizio taxi ovviamente a loro vantaggio.

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