I Cannibali Del 2020 (2a parte)

unbornRacconto di Leonardo

…Benché ognuno abbia la sua tecnica di lancio, è fondamentale che il tassametro si scagli contro la testa con lo spigolo, l’unico modo per tramortire l’inseguito e raggiungerlo con calma. Da un certo tempo si è  costituito un gruppo che però rifugge dalla violenza spicciola e mira più in alto, scegliendo la strada della vendetta sottile. Non è gente che si sporca le mani, ma che comunque si spinge oltre i limiti del normale.  Quando sono alla ricerca di una possibile vittima, dismettono i luridi infradito, le sudate canottiere e gli unti pantaloncini; si vestono elegantemente e i loro taxi abbagliano di un bianco immacolato, con i vetri  scuri  chiusi e il climatizzatore acceso a palla. Questi individui di bella presenza che profumano di pulito, si mescolano fra l’orda dei tassisti  scassoni e puzzolenti nelle loro macchine fatiscenti. Stazionano tutti nelle zone della Milano di prestigio, dove ancora risiedono (sotto mentite spoglie) quei vecchi servi e leccaculo senza Corte e senza Re. Qualche volta si ha la fortuna che qualcuno di loro esca allo scoperto. Di solito varcano con aria guardinga il massiccio portone di casa. Guardano più avanti fra la folla dei tassisti puzzolenti cercando il meno peggio e poi non possono fare a meno di scegliere LUI, quello elegante  pulito, con la macchina più bella e il condizionatore acceso.

Me lo ha raccontato giorni fa Antonio, di quella volta in cui,  ben agghindato, lavato e con la macchina lustra, aveva attirato l’attenzione di uno di quei personaggi sul suo taxi. Basta avviare una formale conversazione, fare qualche domanda ben appropriata e riuscire a capire realmente COSA facesse il suo cliente. Mi dicono che quando tornò a corsa ultimata, Antonio avesse l’aria tranquilla che non tradiva emozioni di alcun genere.  Si allentò la cravatta, la tolse lentamente, si tolse le scarpe di vernice e tornò a presentarsi come tutti gli altri che gli stavano attorno, con pantaloncini, canottiera e infradito. Molti di quelli che gli stavano attorno attendevano  con il fiato sospeso qualche parola da lui. Pochi minuti dopo Antonio respirò profondamente  e  con voce ferma disse “… era un economista” .  Si! Perché tutti sapevano di quel posto molto particolare vicino all’aeroporto di Linate; chi ci era stato una volta non lo avrebbe scordato per tutti gli anni che avrebbe avuto da vivere. Era un luogo infernale dove la mente può vacillare, ma non quella dei tassisti, troppo allenata a sopportare le brutture della strada e delle gente. Se scopri che il tuo passeggero scomodo può andare bene per un posto simile, tu ce lo porti anche se si deve fermare molto più avanti, ma lui -stanne certo- non ti dirà di no, perchè il tuo taxi molto presto rimarrà senza carburante e dovrai fare il pieno con urgenza, alla prima stazione di servizio, proprio quella li … ! Entri nel piazzale e ti avvicini ad una pompa, ti allontani per andare alla toilette, anche se non ne hai bisogno. L’importante è che tu attenda qualche minuto lontano dalle pompe, giusto per lasciare ai grotteschi gestori il tempo necessario  per fare un… PIENO…! Quando ritorni verso il tuo taxi puoi vedere benissimo in un angolo appartato, una contorta figura china verso terra, intenta a spolpare e masticare ciò che pochi istanti prima era un essere vivente. Non sono  gli zombies dei peggiori  horror di Wes Craven, sono poveri uomini senza più senno, travolti prima dai debiti, intontiti dalle droghe, e infine colti da irreversibile pazzia, segregati nel più profondo degli inferi. Quella volta Antonio non fu abbastanza rapido a raggiungere il suo taxi, il furioso cannibale gli si scagliò contro. Per sua fortuna fu abbastanza rapido a gridare “ERA UN ECONOMISTA!!!!” Frase che gli salvò la vita.

(fine della seconda e ultima parte)

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8 commenti

  1. Bel racconto di fantascienza. Il lancio dei tassametri mi ha fatto sorridere e contemporaneamente il tono grandguignolesco mi ha fatto accapponare la pelle.

    Sembra un incubo di quelli meglio riusciti. Oppure…
    Oppure mi viene un dubbio: l’altro giorno nel giardinetto di piazza Ascoli c’erano dei bei funghetti tutti a pallini rossi, Ti ricordi Leo? Ad un certo punto mi volto e i funghetti… PUFF!!! spariti…

    LEO, CHE FINE HANNO FATTO I FUNGHETTI DEL GIARDINO DI PIAZZA ASCOLI? MICA TE LI SARAI FUMATI, NEH?

    😉

  2. Leo grande!!! Comunque un consiglio da amico…torna alle droghe leggere!!!

  3. Leo beato te che hai una simile capacità male che vada potrai fare lo scrittore.

    Nell’estate del 1982 lessi un “urania” di cui non rammento il titolo nella quale in un prossimo futuro non esisteva più la possibilità di dare un posto di lavoro a tutti. La gente sopravviveva alla meglio sperando di partecipare ad un gioco di tipo gladiatorio alla tv, dove se sopravvivevi vincevi un posto di lavoro. Il gioco era strutturato perchè fosse impossibile vincere ma l’eroe del libro lo comprende e gioca una partita fuori dalle regole avvicinandosi alla vittoria e dimostrando agli spettatori che il sistema può essere vinto e trova sostenitori che lo condurranno alla vittoria e provocando un sommovimento popolare.

    Chissà perchè dei tanti libri beceri che ho letto questo mi è rimasto così impresso da ricordarmelo dopo 30 anni forse perchè non lo ritenevo così fantastico ed improbabile.

  4. Bravo Leo bel racconto. Sai io il tassametro in fronte lo scaglierei volentieri a quel cretino (e non dico altro altrimenti mi censuri) che ieri (notte credo) ha avuto la stupenda pensata di fare i sui bisogni (solidi) sul pavimento dei bagni (vabbè chiamiamoli bagni x brevità) di Linate. Ora io mi chiedo se diventeremo mai una categoria degna del rispetto altrui. Riusciremo mai a far partire quella rivoluzione intellettuale individuale che deve partire dall’interno di ognuno di noi ? Mi chedo che gusto avrà provato il cretino a sporcare un ambiente comune a tutti noi tassisti.

  5. chiccotaxi » I bisognini sembra che li facciano quella povera disgraziata e quell’altro povero disgraziato che da anni girano per il terminal di Linate. I servizi sociali se ne sbattono altamente e la SEA se ne strafrega di fare una figura pessima lasdiando girare quei due poveri dementi. Altrochè tassisti!!!

  6. Grazie a tutti per i commenti. E’ forse il più “nero” dei miei racconti (ogni tanto mi viene lo schiribizzo di scrivere cose…) non vorrei fosse anche profetico. In ogni modo se un giorno il tassametro non vi/ci servisse più, un’idea di come usarlo ve l’ho data


  7. ZioTaxi:

    Bel racconto di fantascienza. Il lancio dei tassametri mi ha fatto sorridere e contemporaneamente il tono grandguignolesco mi ha fatto accapponare la pelle.

    Sembra un incubo di quelli meglio riusciti. Oppure…
    Adoro i funghi, ma quelli li lascio a chi ne ha veramente bisogno (sono anche velenosi oltre fumabili)
    Oppure mi viene un dubbio: l’altro giorno nel giardinetto di piazza Ascoli c’erano dei bei funghetti tutti a pallini rossi, Ti ricordi Leo? Ad un certo punto mi volto e i funghetti… PUFF!!! spariti…

    LEO, CHE FINE HANNO FATTO I FUNGHETTI DEL GIARDINO DI PIAZZA ASCOLI? MICA TE LI SARAI FUMATI, NEH?

    ;-)

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