Interpretazioni diverse al decreto Ammazza Tassisti

http://blog.libero.it/55varese55/10523424.html siamo finiti come dice Remo Varese55 (Roma)


http://blogtassista.com/ non siamo finiti perché c’è una speranza come dice Lucone (Milano) e visto che ma l’ha gentilmente richiesto lo riporto sul blog con un copia/incolla integrale:

DL 12 Agosto 2011: i taxi sono liberalizzati. Ma c’è una speranza.

Scritto da Lucone | 13 Agosto 2011

Visto il DL 12 Agosto 2011
all’Articolo 3, Commi 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11 (che fornisce una flebile speranza)
all’Articolo 4, Commi 1, 2 (che fornisce una speranza più concreta), 3, 34, 35
possiamo affermare senza ombra del minimo dubbio, che
se nulla cambia, i taxi sono ufficialmente liberalizzati.

Visti l’Art.3 C.11 e soprattutto l’Art.4 C.2, che recita:
"All’esito della verifica l’ente adotta una delibera quadro che illustra l’istruttoria compiuta ed evidenzia, per i settori sottratti alla liberalizzazione, i fallimenti del sistema concorrenziale e, viceversa, i benefici per la stabilizzazione, lo sviluppo e l’equità all’interno della comunità locale derivanti dal mantenimento di un regime di esclusiva del servizio"
sta ora a noi tassisti dimostrare che liberalizzare è fallimentare e dannoso per la collettività.
E farlo in modo che le legioni di legali degli interessati a oligopolizzare il nostro servizio non abbiano a che contestare e vincere.
Vedremo da che parte sta il Governo, se con la gente o con i gruppi di interesse economico. La possibilità di agire l’hanno concessa, il che concede di non essere pessimisti su questo. Il problema è però vedere se il Governo ha la forza di governare in autonomia o se è vero che è "sotto tutela" dei poteri economici.

Tradotto in poche parole, il Decreto è molto simile al precedente. Non contiene la parola "taxi", ma contiene delle definizioni, dalle quali si desume che noi tassisti (e non solo noi) ci siamo dentro in pieno. A differenza del precedente, elimina, però in modo chiaro, certo ed inequivocabile la legislazione vigente. il pricipio cardine secondo cui "tutto ciò che non è regolamentato sarà libero", è stavolta accompagnato in maniera esplicita (secondo me in maniera implicita il concetto era contenuto nel precedente DL, ma è l’opinione di un singolo) nell’Art.1 da una norma chiarissima che fa decadere tutta la legislazione vigente, in particolare quella degli Enti Locali, cui il Trasporto Pubblico Locale fa riferimento per Costituzione (anch’essa, stavolta toccata). Il riferimento agli "appalti ad operatore unico", contenuto in questo DL, serve proprio ad evitare il caos in quei settori in cui esso è necessario, tra i quali c’è il settore del TPL di massa (Atm, per capirci). Stavolta un certo signore di Roma, molto interessato alle liberalizzazioni, non può "girare la frittata" e dir che va tutto bene per suoi tornaconti personali: ci siamo dentro in pieno.
Il Governo, però, nella stesura del DL ha giocato correttamente. ha concesso la possibilità di spiegare perché non si debba liberalizzare un settore. La definizione dei settori liberalizzati, agli occhi di un tassista, sembra proprio una lunga perifrasi per definire il settore taxi. Però anche le motivazioni richieste per essere esclusi da provvedimenti di liberalizzazione (l’Art.4 C.2 riportato sopra), agli occhi di un tassista, sembrano proprio il sommario del perché il settore taxi non debba essere liberalizzato.

Le Associazioni di categoria (quelle di Milano, per lo meno) sono già in allarme. Posso dire che i passi intrapresi prima delle ferie anticipavano proprio quanto questo DL richiede di fare, cioè dimostrare che i taxi non vanno liberalizzati, per il bene comune.
Per questo, secondo me, è bene mantenere la calma e non intraprendere azioni inconsulte, come scioperi spontanei o dimostrazioni. Verrebbero sfruttati dai nostri avversari. Il Governo ha dato la possibilità di difendersi e fornire civilmente le nostre ragioni. Stiamo vigili, ma calmi.

In bocca al lupo a tutti per le lotte (che prevedo durissime, perché chi vuole occupare il nostro settore non starà a guardare) prossime venture


Oppure la colpa è nostra (non si capisce bene di chi) che non capiamo che non c’è niente da capire e siamo allarmisti e che non consideriamo in modo adeguato l’operato dei Sindacati, come ha commentato Giacomo nel post precedente:

La risposta è semplice….. nessuno sa ancora nulla perché nulla è stato deciso. Io faccio parte della Confartigianato Torino e vi posso garantire che se avessi anche la minima sensazione che le cose fossero diverse da come ve le abbiamo più volte scritte non esiterei a dirvelo (e ci mancherebbe). Forse ogni tanto invece di prendervela sempre e solo con i sindacati dovreste prendervela con voi stessi per il poco tempo che dedicate alla parte burocratica della nostra attività. Mi riferisco all’articolo apparso su Italia Oggi… basterebbe sapere cosa dice ESPRESSAMENTE la citata direttiva al fondo dell’articolo di questa specie di giornalista per leggerla in modo del tutto diverso…e invece bontà vostra bevete quello che vi fanno bere….contenti voi.

4 commenti

  1. che c’è scritto…? Non avrei facebook per principio…xD

    Comunque, basta che non inziate a darvi addosso l’un l’altro…O_o

  2. ho sentito il bisogno di rispondere ai colleghi torinesi su facebook. solo perché penso che in un momento tanto difficile sarebbe più opportuno aprire tutti bene le orecchie, invece di arroccarsi su posizioni pregiudizialmente ottimiste. meglio vedere il bicchiere mezzo vuoto, ingegnandosi per riempirlo in qualche modo, piuttosto che crederlo pieno e scoprire quando è tardi che non c’è nulla dentro. la sicumera ha già tradito più d’uno nel corso della storia. e anche di quelli più scaltri di noi. se avessimo avuto una rappresentanza sindacale tanto ‘furba’ oggi non saremmo ancora qui a parlare di liberalizzazioni. quindi non mi stupirei se tra i colleghi c’è parecchia agitazione…

I commenti sono chiusi.