Un riassunto delle principali voci delle liberalizzazioni. Nella valutazione EFFICACIA SULLA CRESCITA/FACILITA’ DI REALIZZAZIONE, è interessante osservare l’elevata considerazione sulle licenze (efficacia 8 su crescita) e la prudenza che emerge sulle restrizioni in termine di realizzazione (facilità media)
Procede a piccoli passi la corsa verso le liberalizzazioni di imprese e servizi: a introdurre alcune novità che vanno in questa direzione è stato il decreto legge 138/2011, con il quale si estende a tutti i Comuni la sperimentazione – prevista dalla manovra di luglio solo nelle aree turistiche e nelle città d’arte – che elimina i vincoli di orario di apertura e chiusura, l’obbligo della chiusura domenicale e di quella infrasettimanale (di mezza giornata). La palla passa ora alle Regioni che dovranno aggiornare i regolamenti entro il 1° gennaio 2012. Per liberalizzare e migliorare la concorrenza delle attività economiche la manovra di Ferragosto elimina – salvo eccezioni che potranno essere individuate con un Dpcm – alcune restrizioni, dalle licenze alle distanze minime, dai prezzi minimi alle limitazioni alla vendita di alcuni prodotti.
L’altro grande capitolo delle liberalizzazioni è quello dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: dovranno essere gestiti in regime di libera concorrenza, salvo quelli che, dopo un’analisi di mercato con una specifica delibera degli enti locali, resteranno in esclusiva e verranno assegnati direttamente o con gara a evidenza pubblica. In sostanza, nei prossimi dodici mesi dovrà essere ridisegnata la mappa dei servizi pubblici (soprattutto i trasporti, a eccezione di quelli ferroviari) e scatteranno numerose incompatibilità per i pubblici amministratori.
ACCESSO
EFFICACIA SULLA CRESCITA: 7
FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: ALTA
Libertà di impresa: è questo il principio che le regole sull’accesso all’esercizio di attività economiche devono rispettare. Ed è anche l’obiettivo che la manovra si pone per migliorare la crescita del Paese. Per questo il decreto legge 138/2011 impone che eventuali ostacoli all’accesso vengano rimossi o rivisti. In particolare, salvo eccezioni che dovranno essere identificate attraverso un Dpcm, viene abrogato il vincolo relativo al numero di persone titolate ad esercitare un’attività
ATTIVITÀ LIBERA
EFFICACIA SULLA CRESCITA: 7
FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: ALTA
La parola d’ordine per la crescita del Paese è concorrenza, e per raggiungere questo obiettivo sarà necessario che Comuni, Province, Regioni e Stato adeguino gli ordinamenti al principio secondo cui l’iniziativa e l’attività economica privata è libera ed è ammesso tutto quello che non è vietato dalla legge. Adeguare gli ordinamenti a questo principio consentirà agli enti territoriali di "guadagnare punti" sul piano della virtuosità, parametro che permetterà di ottenere un bonus nel 2012 e l’esclusione dal contributo alla manovra dal 2013. Se gli enti virtuosi risparmieranno, al contrario quelli che non risponderanno ai paramentri pagheranno più degli altri
INCOMPATIBILITÀ DEGLI AMMINISTRATORI
EFFICACIA SULLA CRESCITA: 7
FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: ALTA
Non può essere nominato amministratore delle società partecipate da enti locali chi, nei tre anni precedenti, abbia svolto funzione di amministratore degli enti locali partecipanti. Stessa incompatibilità
(ma in riferimento ai due anni precedenti) per le commissioni di gara per l’affidamento dei servizi pubblici locali. Incompatibilità per la commissione
di gara anche per i dipendenti e amministratori di enti locali partecipanti di società in gara, e per chi abbia esercitato funzioni o incarichi relativamente al servizio da affidare. In ogni caso, le incompatibilità scattano per nomine e incarichi conferiti dal 13 agosto 2011
LICENZE
EFFICACIA SULLA CRESCITA: 8
FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: ALTA
Le licenze continuano a essere necessarie solo per le attività individuate dall’autorità amministrativa, ossia solo quando l’offerta di servizi da parte di persone che hanno già una licenza non soddisfa la domanda da parte di tutta l’area. Al contrario, l’attribuzione di licenze e autorizzazioni viene abolita entro quattro mesi dall’entrata in vigore del decreto per tutte le altre attività
NEGOZI
EFFICACIA SULLA CRESCITA: 7
FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: ALTA
La manovra di Ferragosto estende a tutti i Comuni le misure sugli orari di apertura degli esercizi, comprese le grandi strutture e gli esercizi di somministrazione (bar, pizzerie, eccetera), introdotte dal decreto 98/2011. La manovra di luglio aveva, infatti, eliminato in via sperimentale il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l’obbligo della chiusura domenicale e festiva e quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale per gli esercizi situati nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o nelle città d’arte. La manovra di Ferragosto liberalizza anche gli esercizi localizzati in altri Comuni. Le Regioni (che hanno competenza in materia) e gli enti locali dovranno emanare i regolamenti e le ordinanze operative entro il 1° gennaio 2012. La misura mira a favorire le vendite e il conseguente rilancio delle attività commerciali, agevolando quindi la ripresa dei consumi e con essa l’economia nazionale e dei territori
RESTRIZIONI
EFFICACIA SULLA CRESCITA: 7
FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: MEDIA
Meno vincoli per le attività economiche: la manovra di Ferragosto prevede infatti l’abrogazione (quattro mesi dopo l’entrata in vigore del Dl) di alcune restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attività economiche. In particolare, spariscono:
le limitazioni relative al numero di persone che sono titolate a esercitare una attività economica in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative;
le attribuzioni di licenze o autorizzazioni, che restano solo dove ce ne sia bisogno secondo l’autorità amministrativa;
il divieto di esercizio di una attività economica al di fuori di una certa area geografica e l’abilitazione a esercitarla solo all’interno di una determinata area;
le distanze minime tra le sedi deputate all’esercizio di una attività economica;
il divieto di esercizio di una attività economica in più sedi oppure in più aree geografiche;
la limitazione dell’esercizio di una attività economica ad alcune categorie e il divieto, nei confronti di alcune categorie, di commercializzazione di alcuni prodotti;
la limitazione dell’esercizio di una attività attraverso l’indicazione tassativa della forma giuridica richiesta all’operatore;
l’imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni o servizi;
l’obbligo di fornitura di servizi complementari all’attività svolta.
Tali restrizioni potranno continuare a esistere per singole attività economiche: per questo sarà necessario un decreto del Presidente del Consiglio
SCIA
EFFICACIA SULLA CRESCITA: 7
FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: ALTA
La segnalazione certificata di inizio attività (Scia) sostituisce ogni autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli. La Scia deve essere corredata dalle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell’atto di notorietà. Ha preso il posto della Dia (Denuncia inizio attività) anche per l’edilizia. Nel Dl 138/2011 viene però precisato che la Scia, la Dia e la denuncia e la dichiarazione di inizio attività si riferiscono ad attività liberalizzate e non costituiscono provvedimenti taciti direttamente impugnabili. Gli interessati, quindi, possono sollecitare l’esercizio delle verifiche spettanti all’amministrazione e, in caso di inerzia, chiedere al giudice l’accertamento dell’obbligo dell’amministrazione di provvedere entro un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento
SERVIZI PUBBLICI LOCALI
EFFICACIA SULLA CRESCITA: 7
FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: MEDIA
Tutti gli enti locali dovranno verificare la possibilità di passare al regime di libera concorrenza i servizi pubblici "di rilevanza economica" (tra cui i trasporti pubblici non ferroviari). Resteranno in esclusiva solo quelli che, dopo un’analisi di mercato, risulterà più idoneo ai bisogni della comunità non lasciare in libera concorrenza. Sono comunque esclusi (in ossequio al referendum) il servizio idrico integrato, quello di distibuzione del gas naturale, di energia elettrica, il servizio ferroviario regionale e le farmacie comunali.
Gli enti locali potranno anche definire quali sono, secondo loro, gli obblighi dei servizi pubblici, prevedendo le compensazioni alle aziende al netto delle tariffe che potranno incassare. Dopo la verifica una delibera quadro (da assumere entro il 13 agosto 2012) illustrerà le ragioni della mancata liberalizzazione dei servizi. E li attribuirà in esclusiva mediante procedura competitiva a evidenza pubblica, cui potranno partecipare anche le società a capitale interamente pubblico.
In ogni caso, se il valore economico dei servizi da affidare non supera i 900mila euro, i servizi potranno essere affidati in house
a una società a capitale interamente pubblico, senza gara, che sarà assoggettata al patto di stabilità. In ogni caso, le società a partecipazione pubblica affidatarie dei servizi pubblici locali adottano un regolamento per assumere il personale. Per quanto riguarda il regime transitorio, gli affidamenti diretti di servizi dal valore economico sopra i 900mila euro potranno resistere solo sino al 31 marzo 2012
SOCIETÀ IN HOUSE
EFFICACIA SULLA CRESCITA: 5
FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: ALTA
La gestione in house di un servizio è quella che un ente pubblico (generalmente locale ma non solo) garantisce attraverso una propria società controllata al 100 per cento. L’affidamento del servizio avviene senza gara e aggira anche le regole di concorrenza disposte in passato per molti settori. Il sistema è stato legittimato per i servizi pubblici locali dall’articolo 14 del decreto legge 269/2003. Oggi è comunque vietato l’in house nei settori dell’acqua, del trasporto e dei rifiuti. Nel Dl 138/2011 il ruolo delle società in house è in sostanza confermato con la possibilità di affidamento diretto se il valore del servizio pubblico da affidare non supera i 900mila euro e con l’ulteriore possibilità di partecipare alle gare negli altri casi
Da “ilSole24ore” del 23 agosto 2011 a cura di F.Milano
Quindi cosa vuol dire… Siamo dentro o no?
Si, fino a quando non sarà provata la necessità del contrario. Liberalizzare in questo modo, tutto e tutti, non è così semplice come vogliono far credere!
(….Le restrizioni restano solo dove ce ne sia bisogno secondo l’autorità amministrativa….salvo eccezioni che dovranno essere identificate attraverso un Decreto del presidente del consiglio….)
certo che ci siamo dentro,qualcuno ha ancora questo dubbio???
Possibile che non vi siano rimostranze da parte della categoria??????Stiamo subendo lentamente una ingiustizia crudele, perchè non c’è mobilitazione concreta senza ma e senza se?????
Secondo me scrivono in modo vago per vedere le reazioni delle categorie, le più toste, che faranno baccano, verranno subito messe nella lista dei non liberalizzabili. Ci scommeto
quindi ormai sembra chiaro che la patata bollente passa ai comuni che dovranno “verificare ed analizzare”…
Ora, potrebbero fare analisi serie (o potrebbero già pensare così, senza bisogno di nuove analisi mirate) e giungere alla conclusione che già così può andare bene, o per male che vada rilasciarne qualcuna in più per far vedere a roma che hanno fatto qualcosa; o potrebbero fare le cose con pressapochismo all’italiana e liberalizzare tutto per rientrare nei comuni virtuosi o lasciare tutto com’è adesso per non creare malcontenti. Altri scenari?
Autorità amministrativa=comune,quindi non potrebbe restare tutto com’è?
Calma e gesso! Sono processi lunghi, non basta un DL come certa stampa vorrebbe farci credere! Nel nostro caso sono interessati piu’ Ministeri, le Regioni ed i Comuni, ai quali spetta il compito di organizzare il trasporto pubblico locale. E lo sanno benissimo anche i politicanti che difatti si stanno muovendo con i piedi di piombo. L’importante per la nostra Categoria e’ tenere sempre occhi ed orecchi ben aperti, e prepararsi a contrastare qualsiasi mossa volta a liberalizzare, ma soprattutto a deligittimare il nostro settore. Quindi, ripeto, fiducia nei nostri Sindacati, il tempo c’e’,ma corre, vediamo di darci una mossa!!!
maria cristina » L’incontro sindacale del 30 agosto a Milano presso la sede del Satam, è un INCONTRO NAZIONALE. Al termine dell’incontro i nostri rappresentanti dovranno informarci immediatamente delle azioni che dovranno/vorranno intraprendere. Starà a noi accettare o meno le loro iniziative. Fino a quel momento azioni isolate ed estemporanee non avrebbero nessun effetto se non quello di compromettere dialoghi futuri. Lo so, non è facile da digerire, ma occorre agire con oculatezza senza farsi coinvolgere dall’emotività e dall’impulsività.
Ipotesi verosimile. Siamo pur sempre italiani trullalleri.
“essere o non essere, questo è il problema”
cosi non si dorme piu…aspettare il 30 che i sindacati ci dicano come reagire.ma non potevano incontrarsi prima???!!!!
Mi pare di capire che non si capisce nulla.
Il 30 Agosto sarà una giornata importante sulla quale mi domando cosa esattamente accadrà.
Questa confusione è comunque destabilizzante sotto ogni punto di vista e spero tanto che alla fine della riunione ci saranno dei comunicati UFFICIALI.
A questo punto mi domando ancora: ma quali sono esattamente gli organi preposti a dare queste comunicazioni ufficiali?
I manifesti agli aereoporti? Facebook? O vi sono dei siti internet che saranno prontamente aggiornati (eccezion fatta di Taxistory che si prodiga in ogni modo.)
Quali sono i siti dei sindacati?
non è realizzabile, a Pavia, Bergamo, Brescia taxi liberi, a Milano, Roma, Firenze contingentati. Il risultato è che tutte licenze, di tutti i comuni non varrebbero più niente ma in alcuni comuni rimarrebbe immutato l’incasso.
Sarebbe il delirio più totale
boh questo è quello che ho capito
ovviamente ci sentiamo tutti bruciare dentro ma sicuramente adesso dobbiamo solo vedere gli sviluppi senza fare azioni estemporanee,ho l’impressione che sia la calma che precede la tempesta,spero tanto di no,è anche strano che nessun giornalista si sia chiesto come mai è tutto calmo e tranquillo,,ripeto il mio pensiero è che il governo si aspetta una grandinata di scioperi dalle varie categorie e quindi sarà dura emergere tra tutti
http://www.uritaxi.it/portaltest/?q=node/1599
Ma questa intervista ed in particolare la frase che tutto ciò che non è regolamentato sarà libero ( e noi siamo regolamentati) non sono un ottimo punto di partenza per credere che per il momento nulla possa cambiare?
Addio Berlusconi il prossimo voto non lo prendi certo tu!!!!!!!!!!!!!!!!!
ed un’altra cosa mi stavo chiedendo…
se la cosa passa ai comuni, un comune potrebbe decidere di liberalizzare del tutto ed un altro potrebbe lasciare tutto come è stato fino ad oggi…? 😯
siamo sicuri di doverci solo chiedere se siamo dentro o fuori? credo che potrebbero anche lasciarci fuori, proprio in nome del carattere pubblico del servizio che offriamo. così si eviterebbero anche le proteste. poi, però, aprono a una miriade di servizi paralleli al nostro. non proprio taxi e non proprio ncc. questi potrebbero impiegare autisti a settecento euro al mese: e sapete meglio di me quanti ne troverebbero. poi vanno dalle aziende e si mettono a proporre contratti a prezzi stracciati. tanto i lavoratori li sfruttano e i margini di profitto saltano fuori lo stesso. le aziende e molti privati si affiderebbero a questi servizi e noi? mah, ci resterebbe sempre quello che alle due di notte esce dal pronto soccorso e per andare sul sicuro senza porsi problemi di tariffe chiama il taxi.
Leonardo,ti chiedo dato che e’ poco che faccio il tassista,ma in altri ambiti ho battagliato per i diritti dei lavoratori aderendo a tanti scioperi,se c’e’ da fidarsi ciecamente dei nostri sindacati???chi controlla il controllore????c’e’ poco da discutere a mio modo di vedere,nel momento in cui hanno dato con taciti accordi la possibilita’ di vendere e acquistare le licenze devono permettere ai titolari di poterle rivendere,non vedo altre soluzioni dati i mutui che le persone hanno sulle spalle…..e’ tre anni che sono in piazza,lavoro a Milano,amo molto questo lavoro e sono spiaciuto per le sofferenze di questa categoria che con troppa facilita’ viene continuamente infangata,bersagliata e impaurita…. trovo i miei colleghi sempre molto gentili,professionali,tengono molto al proprio lavoro,nononstante ci siano tante problematiche…..vorrei che i politici,giornalisti,la gente comune si rendessero conto di quanti sacrifici ci sono dietro la nostra categoria….scusami leonardo ma mi pare che e ‘ giunta l’ora di far sentire il fiato sul collo anche a chi dovrebbe difenderci.
Trovi alcuni link sotto la voce “SITI I NTERESSANTI” sulla colonna di destra. Spero diventino interessanti, perchè per ora sono molto poco aggiornati
Comincia la CGIL con lo sciopero generale il 6 settembre, ed è solo l’inizio.
Vedo che è bastato poco tempo in piazza per nutrire sospetti che hanno i colleghi più vecchi. Se in questa faccenda è in gioco il nostro futuro, nondimeno è in gioco il ruolo istituzionale del sindacato. A parte i numerosi pregiudizi, è doveroso conferire loro fiducia perchè saranno i primi interlocutori legittimati ad un confronto con la parte politica. Dialogare con i politici non è cosa semplice: gente comune sarebbe del tutto impreparata.
Ormai vi dico una cosa questo governo e altri governi potranno liberalizzare solo i kebab i centri massaggi cinesi le drogherie e latterie non ce piu niente da fare ma voi provate entrare in una cartoleria un negozio di vestiti e tutto fatto in Cina e allora queste porcate che fanno perche queste sono porcate non servono piu a niente servono solo a spaventarci a noi che lavoriamo 10 ore al giorno questa e tutta gentaglia da eliminare e come l italiano e bravo a suonare e schiamazzare quando vince Inter o il milan o la nazionale dovremmo imparare a suonare anche per queste porcate che fanno!!!!! O no!!!!
Allora: se il parlamentino si riunisce per la prima volta dall’inizio della crisi, cioè il 30 agosto, ditemi voi a cosa serve se e’ ufficiale che la data ultima per presentate gli emendamenti e’ il 29????? Domanda: qualcuno mi dice con chi posso parlate a livello sindacale , perché io voglio essere attiva e non subire passivamente questa estinzione della specie. Non e’ vero che i giornalisti non si sono accorti, le grandi testate sorvolano appositamente ma la associazioni di consumatori in rete, hanno pubblicato da 10 giorni la bella notizia e giornalisti che si occupano di consumi come Lubrano ha postato un articolo sul journal (ripeto e’ in rete) che riporta la notizia della liberalizzazione avvenuta! Ci vogliamo muovete???? Vorrei partecipare e parlare con un sindacato importante. Qualcuno mi sa dire? Va bene pazientare ma io so interpretare bene i decreti e finora non ho dubbi: non andiamo bene.
pizzom, hai ragione, è ben lì che a pensarci sembra strano…a lasciare settori aperti in una città e chiusi in un’altra, potrebbero addirittura istigare i più disperati (non nel senso dispregiativo del termine, ma proprio perchè se uno non ha lavoro da troppo tempo, prima o poi si sentirà disperato) ad emigrare in città liberalizzate o viceversa…boh, essendo fuori dal settore, ormai posso solo dire che si vedrà che faranno da roma e dai comuni e che farete voi
Ragazzi ma quella c…o di direttiva europea che esclude :taxi,ambulanze,servizi portuali dalle liberalizzazioni varrà qualcosa,oppure ci puliamo il c..o? Ah scusate i puntini!
Maria Cristina » Non andiamo bene, è vero! Il Satam riunisce il coordinamento della “categoria unita” nella quale si riconosce un nutrito gruppo di sigle sindacali. Altre sigle invece non si riconoscono in tale cooordinamento e hanno deciso – da tempo – di non farvi parte. Decidere chi sia più o meno importante non è oggetto di questo blog, la scelta con chi interloquire è esclusivamnete tua.Nel blog, colonna di destra, trovi dei link opportuni sotto la voce “SITI INTERESSANTI”. Riassumendo la parte iniziale del tuo commento, il 29 è il termine ultimo per la presentazione degli emendamente da parte dei partiti. E’ quasi scontato (lo spero vivamente) che nel frattempo, aspettando la data del 30, i sindacati si siano messi in contatto con i ministeri opportuni esponendo le numerose ragioni per escludere la categoria dal provvedimento.
Vieni, come faremo in molti, davanti al Satam e quando uscirà qualcuno stai certo che qualcosa sapremo sicuramente!!!
Leonardo – scelgo questo blog di scambio e confronto e se vogliamo dirlo, conforto, perche’ trovo una giusta moderazione nei commenti, ciò non toglie dalla mia mente il fatto che momento critico a parte, bisogna fate chiarezza e smetterla di prendersela SEMPRE con i taxisti, non e’ questione di essere di una sigla sindacale o di un’altra, bisogna smetterla di romperci sempre e sempre le scatole! Sperare che i sindacati si muovano entro il 29 e’ il minimo e forse l’unica cosa che possiamo fare, cioè ben poco. Grazie comunque per esserci sempre. Continua a informarci se hai news.
Cara Maria Cristina pure io non capisco cosa stiano aspettando i nostri sindacati di categoria a muoversi. Mi capita spesso di lavorare a Malpensa e ti posso garantire che gli umori dei colleghi che lavorano li sono pargonabili a quello di un esercito di soldati pronto a partire per la guerra.
Stiano quindi attenti i nostri rappresentanti, non siamo pecore, se qualcuno tradirà la categoria sarà ….. (nota del moderatore: parte del commento rimossa. Incita alla violenza e alla ribellione. FATE I BRAVIIIIII!!!!)
Ragazzi ho letto un volantino di una sigla sindacale , c’era scritto il 29 la riunione al satam mentre il 30 a Roma qualcuno da qualcosa?
Ciao a tutti ho appena letto questo: http://www.assodemoscoop.it/news/823-manovra-economica-relazione-del-senato-le-liberalizzazioni-hanno-criticita-costituzionali.html Sembra una cosa positva, che ne dite?
Mi risulta -da voci di piazza – che il 29 ci sia a Milano una riunione del coordinamento milanese e sempre a Milano il 30 la riunione del coordinamento nazionale
Costantino – non si può lavorare così , sempre con il fiato sul collo, sul piede di guerra, andare a dormire la sera e svegliarsi al mattino e stare con l’ansia se qualcuno quel giorno pensa di portare via il nostro lavoro e la nostra licenza pagata fior di quattrini. Anche a questo bisogna dire basta! Non si vive cosi” E non e’ una rassegnazione la mia ma l’intenzione che questa situazione deve cessare e che chi rappresenta la categoria ne prenda atto, insisto al di la’ del momento critico, non si può ogni due mesi mettere in croce così dei lavoratori! E’ una vergogna!
@ mario
il sito è di tassisti e quindi mi pare logico tentino di far valere le nostre ragioni
il problema è che i problemi evidenziati non sono a mio parere opponibili
1) Sulla parte delle liberalizzazioni, il testo del decreto-legge non ha i requisiti di necessità e urgenza;
– ormai tutte le leggi passano per decreto e quindi…
2) Manca un “cappello costituzionale” che possa far pasare il concetto che tutto è libero tranne cio’ che è vietato dalla legge, allo stato delle cose l’articolo 41 della Costituzione è e rimane in vigore;
– l’articolo 41 non ha impedito altre liberalizzazioni…
3) Mentre la materia della “concorrenza” è di pertinenza dello Stato, quella dei “trasporti” è di esclusiva pertinenza delle Regioni. Quindi il decreto-legge ha una funzione di sollecito e di indirizzo ma non vincolante e legislativo.
– come per il decreto bersani il governo, tocca la sola parte relativa alla concorrenza (in cui ha competenza) poi tutte le altre regole del servizio rimangono in carico alle regioni…
vedo più semplice un ricorso sulla base della carta dei diritti fondamentali, se il governo non fa un passo indietro.
Mario – grazie Mario, sembra uno spiraglio in effetti, dopo molto buio almeno leggo qualcosa che sembra a favore nostro. Teniamoci informati.
Nella scheda di lettura del decreto, se ne tiene conto: Leggi a partire da pag. 182
http://www.senato.it/documenti/repository/dossier/studi/2011/Dossier_305_I.pdf
la direttiva della comunità europea la trovi qui (art. 21):
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:376:0036:0068:IT:PDF
Graze Mario della buona notizia… speriamo in bene
Mi sembra la prima buona notizia!!!
Ai colleghi che se lo domandavano vorrei ricordare che il sistema che prevede la libertà per ogni amministrazione di decidere se stabilire o no un “cap” al numero dei taxi autorizzati esiste gia: in Inghilterra è così.