Il Faro on line – “In data odierna, si sono riuniti a Roma i direttivi nazionali di Uri (Unione dei Radiotaxi Italiani) e di Uritaxi (Unione di rappresentanza italiana dei tassisti), per approfondire alcune aspetti della manovra finanziaria che prevede, tra l’altro, la liberalizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale non di linea (taxi e ncc)". Lo afferma un comunicato stampa Uri/Uritaxi. "Unanimemente – è scritto – i presenti hanno deciso di proporre al Parlamento un emendamento correttivo, che escluda specificatamente dal testo del Decreto le liberalizzazioni dei servizi di TPL non di linea, non essendo comprese tra quelle richieste dalla comunità europea. Infatti, la direttiva del Parlamento Europeo 2006/123/CE (Bolkestein) e del Consiglio del 12/12/2006, recepita dal Governo italiano con il Decreto Legislativo 26/03/2010 n. 59, non prevede alcun obbligo di liberalizzare tali servizi, ma rimette agli stati membri la facoltà di decidere la migliore regolamentazione degli stessi, nel primario interesse dell’utenza e lo Stato italiano, all’articolo 6 del predetto decreto legislativo, aveva già escluso i servizi di TPL non di linea dalle liberalizzazioni.
Concorrenza e mercato, infatti, devono essere conciliati con le caratteristiche fisiche e tecniche di ciascun settore o territorio e, soprattutto in alcuni casi, devono necessariamente essere contemperate con le istanze sociali o autonomistiche che, molto spesso, trovano eguale protezione negli ordinamenti giuridici. Una liberalizzazione selvaggia può infatti generare esternalità fortemente negative, non ultimo per la rete viaria urbana che viene, ad esempio, sottoposta (soprattutto nelle ZTL) a congestione indiscriminata, con incremento di traffico e smog per l’eccessiva immissione di operatori.
L’esperienza di altri stati, mostra poi che con la liberalizzazione oltre a un peggioramento della vivibilità urbana, si verifica spesso anche un degrado della intera categoria degli operatori, data la ridotta redditività del servizio. Al degrado si accompagnano, a volte, deleteri effetti negativi per la stessa sicurezza del servizio per gli utenti, che in molti casi appare difficilmente controllabile. Inoltre, le politiche di liberalizzazione favoriscono la formazione di gruppi economici mossi da intenti speculativi, che mirano ad acquisire sempre maggiori quantitativi di autorizzazioni che vengono poi utilizzate mediante l’apporto lavorativo di singoli autisti a condizioni economiche e di lavoro spesso di duro sfruttamento.
In tal modo si verifica una sorta di oligopolio che frustra pertanto la stessa politica di liberalizzazione, mentre i singoli operatori assumono la veste di dipendenti sprovvisti di adeguate tutele sociali. Il presidente di Uri e Uritaxi, Loreno Bittarelli, è stato incaricato di proporre la linea stabilità nella riunione di oggi alla riunione del parlamentino nazionale taxi che si riunirà martedì 30 agosto a Milano, nell’auspicio di poterla condividere in maniera più ampia possibile con tutte le altre associazioni di categoria e di organizzare con loro tutte le strategie, anche di lotta, che si renderanno necessarie per l’ottenimento dei risultati auspicati”.
fonte: ilfaroonline.it 27/08/2011
Penso che quello che chiede Bittarelli sia nè più nè meno il pensiero della maggior parte dei tassisti. I commenti che si leggono su questo blog sono orientati per la stragrande maggioranza in questa direzione, i commenti che si leggono sui vari gruppi di facebook idem, i commenti che si sentono ai posteggi anche.
Bittarelli viene incaricato di portare a Milano la richiesta che la Categoria sta urlando a piena voce.
La madre di tutte le liberalizzazioni rischia di diventare la madre di tutte le ribellioni, mentre noi vogliamo la pace e la civile convivenza.
Speriamo.
perche abbiamo aspettato cosi’ tanto pero’?
Perchè “hanno” aspettato così tanto?
il fatto di dire “hanno”non ci giustifica del fatto……se come me paghi una tessera sindacale,e come la maggior parte di noi,ti ci devi mettere dentro.Ora sento colleghi(oramai da tempo sono tutti concorrenti)”ma perche i sindacati non fanno…..”e alla mia domanda “ma tu sei iscritto da qualche parte?”la risposta piu’ classica e’ “io non mi faccio rappresentare da nessuno”.E allora perche non vai tu a Roma a chiedere al governo perche ci fanno questo?e a fare le tue proposte? a quel punto il comportamento piu’ classico e’ SE SE SE ora devo tirare avanti……..Credo che in tutto cio sia un comporatmento da non commentare ,e che la domanda sia Perche’ Abbiamo aspettato tanto!anche tu(non mi riferisco a te )che non sei iscritto a nessun sindacato,quindi avresti dovuto fare qualche cosa………. o no?
Riprendo in parte quello che dice Marco e che dà risposta ad alcuni perchè.
La forza della Rete è straordinaria, i blog e i social network sono i “termometri” che misurano ogni stato emotivo della popolazione; leggendo i numerosi commenti di Taxistory e i gruppi su Facebook solo un irresponsabile riuscirebbe a sottovalutare il dissenso che la Rete urla a voce piena. Speriamo che tali urla non giungano alle orecchie dei sordi.
Ribadiamo la nostra presenza Martedì 30 in via Messina davanti al Satam, in vostra compagnia.
In una categoria molto eterogenea e prettamente individualista come la nostra è naturale osservare dei comportamenti difformi fra loro. Il fatto che qualcuno scriva il suo pensiero su queste pagine, per me equivale a mettersi in discussione e accettare un confronto. E’ già qualcosa di positivo
Leonardo » Aggiungo che quando abbiamo cominciato col blog (rinato sulle ceneri del vecchio taxistory) lo abbiamo fatto quasi per gioco. Piano piano è diventato un lavoro piacevole fatto a tempo (quasi) perso. Ora è un impegno piuttosto serio che occupa serate intere, ma la soddisfazione di unire in qualche modo parte della Categoria è enorme. Ci parliamo senza neanche quasi conoscerci (magari poi ci conosciamo già in piazza e non lo sappiamo), ci scambiamo idee più o meno costruttive e, cosa più importante, facciamo vedere che ci siamo. A chi? Anche a persone che non immagineremmo neanche lontanamente, anche a chi studia gli umori per girare le vele dalla parte giusta. Qualcuno lo ha appena fatto.
Proposta: perché come è stato fatto con la bandiera della Grecia non applichiamo una semplice scritta sul lunotto posteriore solo come quella nella foto di questo articolo:
NO AI TAXI DI CONFINDUSTRIA,
siamo in tanti e giriamo tutto il giorno in tutta Italia
Tutto bello tutto perfetto peccato che i Signori dei sindacati siano arrivati fuori tempo massimo, adesso si riuniranno e decideranno, forse, che cosa finalmentr chiedere, fuori tempo massimo. I Comuni hanno protestato, sono anche andati a Roma a manifestare e alla fine hanno ottenuto di essere esclusi dalla manovra, hanno scelto i tempi giusti, e i taxisti erano al mare a spalmarsi la crema, verrei in via messina solo per prenderli a gavettoni
(nota del moderatore: intendevi dire “gavettoni virtuali, vero?”. Ricordati di completare le frasi)
Ecco un comunicato ufficiale fatto come si deve e che rappresenta il pensiero unificante dell’intera categoria a livello nazionale. Non arriva da Milano, che ultimamente sembra solo obbedire come un esercito di soldatini di latta, ma l’importante è che sia arrivato e ci si allinei immediatamente. Niente papocchi ne doppi giochi dai nostri sindacati locali. O si ottiene questo o si sciopera a oltranza: NO AI TAXI DI CONFINDUSTRIA o come scrissero i francesi 4 anni fa: I NOSTRI TAXI NON SI TOCCANO. Scipperemo in caso contrario senza aspettare che ce lo dica qualcuno, come sempre fuori tempo massimo. Ora è il tempo del dialogo civile; finito quello, se inascoltato inizia quello della lotta dura!!!!!
sono un collega di roma,ho conosciuto questo sito da poco ma in questi ultimi giorni vi seguo costantemente,nella speranza di trovare qualche notizia positiva in un momento così difficile.un grazie particolare a leonardo x quello che fa.scusate,non voglio avvilire nessuno ma sono molto preoccupato,come immagino anche voi,e collegarmi con voi è l’unico piccolo conforto che ho al momento.grazie
ragazzi stanno scioperando anche i calciatori miliardari, noi cosa aspettiamo,?…..che sti quattro decrepiti ci condannino con le loro cazzate che gia’ conosciamo, usciamo, facciamoci sentire adesso.
BASTA, stiamo diventando patetici, ci stanno prendendo tutti a pesci in faccia, dalle nostre radio alle associazioni, dagli abusivi fino ai pinguini d’albergo che ci prendono per il culo.
Iniziamo ad alzare le mani, “in modo simbolico, s’intende”
ciao mode sono beppe, forse prima ho postato in modo anonimo. sorry.
…CARO ANONIMO,QUA LE MANI ALCUNI LE ALZEREBBERO DAVVERO AHAHAHAHAHAHAH
Caro Sandro, TaxiStory esiste anche grazie a Marco, un amico e ottimo collaboratore , fonte inesauribile di idee e iniziative. Il vostro apporto, con i vostri commenti e le vostre email, ci rafforza e ci fa sentire sempre più uniti. Questo forse ci aiuta a sopportare meglio questo delicato momento. Una saluto ai colleghi di Roma.
puntano su cose sensate, anche il traffico che si creerebbe nelle tanto amate (dai sindaci) ztl, credo che sia una buona arma da usare per far riflettere su eventuali liberalizzazioni selvagge del settore
…anche il collega di Roma, va 55, dice cose sensatisssime,
…http://blog.libero.it/55varese55/view.php?reset=1&id=55varese55…
ECCO IL TESTO DELL’EMENDAMENTO
DECRETO LEGGE 13/08/2011 N.138
EMENDAMENTO ALL’ART. 3
ALL’ART. 3, DOPO IL COMMA 11, VIENE AGGIUNTO IL SEGUENTE:
COMMA 11bis
“In conformità alla direttiva del Parlamento Europeo 2006//123/CE e del
Consiglio del 12/12/2006, sono, invece, interamente escluse dall’ abrogazione
delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8 i servizi di trasporto di TPL non
di linea, di cui all’art. 6 del Dec. Legisl. 26/03/2010 n. 59”.
L’art.3 del D.L. 138/11 comporta l’abrogazione della legge 21/92 regolante il
servizio di TPL non di linea.
MOTIVAZIONI DELL’EMENDAMENTO
Al degrado si accompagnano, a volte, deleteri effetti negativi per la stessa sicurezza del servizio che, in molti casi, appare difficilmente controllabile.
Inoltre le politiche di liberalizzazione consentono che si formino gruppi economici mossi da intenti speculativi, i quali mirano ad acquisire sempre maggiori quantitativi di autorizzazioni che vengono poi utilizzate mediante l’apporto lavorativo di singoli autisti a condizioni economiche e di lavoro spesso di duro sfruttamento.
In tal modo si verifica una sorta di oligopolio che frustra pertanto la stessa politica di liberalizzazione mentre i singoli operatori assumono la veste, formale e sostanziale, di dipendenti sprovvisti di adeguate tutele sociali.
Per evitare tali negatività è la regolazione a dovere entrare in gioco: e a doverlo fare limitando al massimo la sua portata invasiva rispetto alla libertà di mercato.
La disciplina comunitaria del resto dopo aver escluso – con la direttiva Bolkestein – il TPL non di linea da ogni forma di liberalizzazione è, infine pervenuta, con il regolamento 1370/2007 a sollecitare la strada della così detta Concorrenza Regolamentata oggetto di politiche pubbliche integrate.
Anche secondo l’Ordinamento Comunitario, dunque, la soluzione del problema non sta nella opzione tra liberalizzazione e regolamentazione: bensì nell’azione energica dei Governi Locali per elaborare strategie organiche per il miglioramento della mobilità urbana in termini di stretta integrazione al miglioramento della regolamentazione del Network stradale e urbano nel suo complesso.
Ciò non toglie che il testo della legge 21/92 sconti l’evidente rigidità di alcuni concetti ed il rischio che l’effettività della sua applicazione torni ancora una volta ad essere vanificata dalla mancata realizzazione di adeguati sistemi di controllo della stessa da parte del territorio.
E’ però da rilevare che proprio per più compiutamente regolamentare gli aspetti applicativi di tale legge, e le forme più idonee per impedirne la violazione, la successiva legge Nazionale 30 luglio 2010 n° 122 ha demandato ad un apposito Decreto Interministeriale la elaborazione di un Regolamento attuativo finalizzato specificamente ad individuare anche le misure necessarie per garantirne la più compiuta attuazione.
Il Decreto del Presidente del consiglio dei ministri, assunto di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, in data 25/03/2011, ha prorogato al 31/12/2011 la data di emanazione del citato Decreto interministeriale.
E’, dunque, improprio ed ingiustificato oltre che vistosamente contraddittorio che Governo e Parlamento smentendo il percorso attuativo della citata e recepita Direttiva Comunitaria Bolkestein e del Regolamento 1370/2007 non prevedano ora per il TPL non di linea – la deroga dall’ambito applicativo delle liberalizzazioni di cui all’Art.3 del D.L. 138/11 – consentendo, invece, l’ormai prossimo completamento del percorso di regolamentazione già avviato.
Roma, 26/08/2011
http://blog.libero.it/55varese55/view.php?reset=1&id=55varese55
Intanto che vi scaldate guardate V per Vendetta film del 2006 (esiste anche lo splendido fumetto della planeta De Agostini scritto da Alan Moore). È utile anche leggere ‘L’arte della guerra’ scritto da Sun Tzu edito da neri pozza ( ma ne esistono varie edizioni). Prepararsi!!!!!
….se passa questo emendamento bene…se non passa…addosso con i gavettoni di fine estate….
Scusamatemi per la mia ignoranza ma l ‘emendento scritto da Gabriele e’ a nostro favore??
nicola, non sapendo se ci siano già altri commenti in attesa di moderazione, ti dico: se per “nostro favore” intendi la categoria dei taxisti, assolutamente sì, in pratica si esclude l’intera categoria dalle liberalizzazioni!! ; )
Speriamo che accettino…il problema è che come la categoria dei taxisti, è probabile che anche altre categorie si muovano in tal senso…e se tutte le categorie gli mandano un “suggerimento” del genere, non so quanto prendano in considerazione…
io voglio solo dire che bisogna stare in allerta perche penso che prevenire e meglio che curare perche devo dire la verita io non mi fido tanto dei nostri sindacati