Come già preannunciato nel post precedente Uri e Uritaxi presenteranno domani 29 agosto entro le ore 20 (termine ultimo) un emendamento all’ articolo 3, comma 11 del DL 138 Tremonti Bis.
Il presidente di Uri e Uritaxi, Loreno Bittarelli, è stato incaricato di proporre la linea stabilità alla riunione del parlamentino nazionale taxi che si riunirà martedì 30 agosto a Milano alle 10:30 in via Messina presso la sede del Satam-CNA, nell’auspicio di poterla condividere in maniera più ampia possibile con tutte le altre associazioni di categoria e di organizzare con loro tutte le strategie, anche di lotta, che si renderanno necessarie per l’ottenimento dei risultati auspicati.
Questo l’emendamento presentato:
ALL’ART. 3, DOPO IL COMMA 11, VIENE AGGIUNTO IL SEGUENTE:
COMMA 11bis
"In conformità alla direttiva del Parlamento Europeo 2006/123/CE e del Consiglio del 12/12/2006, sono, invece, interamente escluse dall’ abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8 i servizi di trasporto di TPL non di linea, di cui all’art. 6 del Dec. Legisl. 26/03/2010 n. 59". |
che andrà ad aggiungersi al comma preesistente:
11. Singole attività economiche possono essere escluse, in tutto o in parte, dall’abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8; in tal caso, la suddetta esclusione, riferita alle limitazioni previste dal comma 9, può essere concessa, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l’Autorità per la concorrenza ed il mercato, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, qualora: a) la limitazione sia funzionale a ragioni di interesse pubblico; |
Link alle leggi citate:
Parlamento Europeo 2006/123/CE
Dec. Legisl. 26/03/2010 n. 59
Detto in parole povere, l’emendamento – se accettato – ci esclude dalla liberalizzazione selvaggia.
Emendamento che non può essere rigettato ne per la forma ne nella sostanza (recepisce in pieno le direttive europee in materia). Se lo rigettano è perché giocano sporco e la torta era già stata spartita. In quel caso si sciopera a oltranza in quanto il nostro governo agisce seguendo le direttive Ue quando gli fa comodo e non seguendole per lo stesso motivo.
Paolo >> e Leonardo » e anche dalla stramaledetta possibilità che si possano intestare 10-100-1000 licenze a delle società che ridurrebbero il nostro lavoro ad una schiavitù simile (se non peggio perchè lì almeno hanno il numero chiuso) a quella newyorkese. Se passa la Legge così com’è stata scritta e se per disgrazia il governo non dovesse accettare l’eventuale nostra richiesta di esclusione tra 4 mesi, noi saremmo in disgrazia. La disgrazia più nera che si possa immaginare, il peggiore degli incubi: LA MADRE DI TUTTE LE SFIGHE.
E’ stato fissato per lunedi’ prossimo, 29 agosto, alle 20 il termine per la presentazione degli emendamenti al Dl manovra in commissione Bilancio al Senato. Lo si apprende mentre e’ tuttora in corso la seduta della Commissione stessa.
http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-968334/dl-manovra-termine-emendamenti/
DECRETO LEGGE 13/08/2011 N.138
EMENDAMENTO ALL’ART. 3
ALL’ART. 3, DOPO IL COMMA 11, VIENE AGGIUNTO IL SEGUENTE:
COMMA 11bis
“In conformità alla direttiva del Parlamento Europeo 2006//123/CE e del
Consiglio del 12/12/2006, sono, invece, interamente escluse dall’ abrogazione
delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8 i servizi di trasporto di TPL non
di linea, di cui all’art. 6 del Dec. Legisl. 26/03/2010 n. 59”.
MOTIVAZIONE
L’art.3 del D.L. 138/11 comporta l’abrogazione della legge 21/92 regolante il
servizio di TPL non di linea.
Al di là delle valutazioni critiche sulla portata operativa dei contenuti della richiamata
normativa di settore, la portata generale dell’art.3 del D.L. 138/11 ha comportato la
mancata valutazione degli elementi di specificità propri del TPL non di linea, rispetto
alla possibilità ed opportunità di ricomprenderli o meno nell’ambito delle previste
liberalizzazioni.
L’approccio al percorso valutativo in questione, propedeutico ad affrontare il
problema necessita di una premessa di ordine concettuale – condizionante qualsiasi
successiva valutazione di carattere politico – e che si fonda sulla consapevolezza che
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la concorrenza e il mercato non possono godere di una presunzione di superiorità ed
efficienza nei confronti di altre tecniche di regolamentazione.
Concorrenza e mercato, infatti, devono essere conciliati con le caratteristiche
fisiche e tecniche di ciascun settore o ambito specifico oggetto di regolazione e,
soprattutto, in alcuni casi devono necessariamente essere contemperate con le istanze
sociali o autonomistiche che, molto spesso, trovano eguale protezione negli
ordinamenti giuridici.
In definitiva è la concorrenza a dover sempre coincidere con l’interesse della
collettività, ma non è sempre vero il contrario.
L’esperienza di altri Paesi mostra – anche e specificamente per il servizio di
TPL non di linea – l’inidoneità e l’inefficacia del ricorso generalizzato ed
indiscriminato al criterio della liberalizzazione del mercato.
Ciò in quanto una siffatta liberalizzazione può generare esternalità negative per
la rete viaria urbana che viene, ad esempio, sottoposta (soprattutto nelle ZTL) a
congestione per la indiscriminata, eccessiva immissione di operatori tra di loro in
concorrenza, a volte anche sfrenata.
L’esperienza di alcuni stati negli USA, proprio con riguardo al servizio non di
linea, mostra inoltre che si verifica spesso un degrado sociale della intera categoria
degli operatori dipendente da ragioni di ordine economico data la ridotta redditività
del servizio.
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Al degrado si accompagnano, a volte, deleteri effetti negativi per la stessa
sicurezza del servizio che, in molti casi, appare difficilmente controllabile.
Inoltre le politiche di liberalizzazione consentono che si formino gruppi
economici mossi da intenti speculativi, i quali mirano ad acquisire sempre maggiori
quantitativi di autorizzazioni che vengono poi utilizzate mediante l’apporto lavorativo
di singoli autisti a condizioni economiche e di lavoro spesso di duro sfruttamento.
In tal modo si verifica una sorta di oligopolio che frustra pertanto la stessa
politica di liberalizzazione mentre i singoli operatori assumono la veste, formale e
sostanziale, di dipendenti sprovvisti di adeguate tutele sociali.
Per evitare tali negatività è la regolazione a dovere entrare in gioco: e a doverlo
fare limitando al massimo la sua portata invasiva rispetto alla libertà di mercato.
La disciplina comunitaria del resto dopo aver escluso – con la direttiva
Bolkestein – il TPL non di linea da ogni forma di liberalizzazione è, infine
pervenuta, con il regolamento 1370/2007 a sollecitare la strada della così detta
Concorrenza Regolamentata oggetto di politiche pubbliche integrate.
Anche secondo l’Ordinamento Comunitario, dunque, la soluzione del problema
non sta nella opzione tra liberalizzazione e regolamentazione: bensì nell’azione
energica dei Governi Locali per elaborare strategie organiche per il miglioramento
della mobilità urbana in termini di stretta integrazione al miglioramento della
regolamentazione del Network stradale e urbano nel suo complesso.
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Ciò non toglie che il testo della legge 21/92 sconti l’evidente rigidità di alcuni
concetti ed il rischio che l’effettività della sua applicazione torni ancora una volta ad
essere vanificata dalla mancata realizzazione di adeguati sistemi di controllo della
stessa da parte del territorio.
E’ però da rilevare che proprio per più compiutamente regolamentare gli aspetti
applicativi di tale legge, e le forme più idonee per impedirne la violazione, la
successiva legge Nazionale 30 luglio 2010 n° 122 ha demandato ad un apposito
Decreto Interministeriale la elaborazione di un Regolamento attuativo finalizzato
specificamente ad individuare anche le misure necessarie per garantirne la più
compiuta attuazione.
Il Decreto del Presidente del consiglio dei ministri, assunto di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze, in data 25/03/2011, ha prorogato al
31/12/2011 la data di emanazione del citato Decreto interministeriale.
E’, dunque, improprio ed ingiustificato oltre che vistosamente contraddittorio
che Governo e Parlamento smentendo il percorso attuativo della citata e recepita
Direttiva Comunitaria Bolkestein e del Regolamento 1370/2007 non prevedano oraper
il TPL non di linea – la deroga dall’ambito applicativo delle liberalizzazioni di
cui all’Art.3 del D.L. 138/11 – consentendo, invece, l’ormai prossimo completamento
del percorso di regolamentazione già avviato.
Roma, 26/08/2011
ma quando sapremo se l’emendamento verra’ accettato o no?
purtroppo,per quello che ne ho capito io,e’ cosi’,perche’ non solo liberalizza(chi he i requisiti ne puo’far richiesta)
ma facendo saltare le legislazioni precedenti,reintroduce
la possibilita’(non piu’ specificamente negata)del cumulo
di licenze,se e’ cosi’ come mi sembra,e’ 1 jattura!
Mah, situazione strana direi, emendamento scritto ( bene) da quelli di Roma, a che serve fare un incontro tra sindacati DOPO ? Dovremo in ogni caso sapere se viene accettato o no, resta palese l’ inutilita’ sostanziale dei nostri sindacati milanesi, sopratutto quello di cui ho la tessera che farebbe bene a cambiare nome e dedicarsi solo a paghe e contributi. Nel merito del decreto poi consiglierei stavolta, anche se venisse accettato l’ emendamento, di aspettare a stappare gazzose e simili, alcune cose sembrano non passare dalla porta e poi entrare dalla finestra
Qualcosa si e mosso,adesso bisogna sperare che venga accettata, a differenza dei comuni o altra gente in ballo noi tassinari “re deGli ignoranti”ci siamo informati nn abbiamo ancora protestato in piazza come gli assessori mangia soldi comunali!!!io dico a tutti nn ci facciano scendere in piazza onde vitare disagi e problemi al pubblico.b lavoro a tutti
aries alias andrea » è proprio quello che diciamo da un pezzo; LA MADRE DI TUTTE LE SFIGHE. taxi condotti da poveracci che si accontentano di meno del minimo sindacale e che poi si troveranno costretti a rubare soldi ai clienti e ai datori di lavoro.
Mio papà ha fatto il dipendente di una ditta dal ’70 fino a quando è stato vietato il cumulo delle licenze e ti assicuro che era un lavoro da disperati, mentre i “padroncini” vivevano bene. L’unica differenza con oggi era che di taxi ne giravono molti di meno e che di lavoro ce n’era il triplo, oggi con la crisi sarebbe la morte di tutti, l’appiattimento verso il basso e un servizio dato ai cittadini pessimo e truffaldino come mai. Altroché sviluppo economico. E poi voglio vedere le lamentele sui giornali.
mi stai raccontando del tempo della multipla col pavimennto sfondato dove l’acqua filtrava dentro,della divisa e cappello(stile bidello)della bandiera “sempre in piedi” con doppiette e triplette varie,delle licenze in mano a notai,avvocati,ricchi borghesi ecc.ecc?sai,avendo iniziato all’epoca nel 90,c’erano ancora molti “VECCHI”del mestiere con i loro racconti che ai miei occhi,da giovane sbarbato pulcino in erba,sembravano preistoria,eppure questi GRANDI vecchi hanno furiosamente lottato per ottenere cio’ che oggi QUALCUNO ci vuol levare,l’unico vantaggio che hanno avuto e’ che hanno potuto bruciare per protesta auto NON loro,cioe’ NON rischiavano commercialmente in proprio,NON avevano partita I.V.A.
e l’italia era in 1 contesto storico ben differente,tutte variabili che OGGI non giocano a ns.favore,siamo piu’ ricattabili da tutto cio’ che ruota attorno ai costi del mestiere,SARA’ DURA!almeno…se non dico min..iate!
aries alias andrea » Ne ho da raccontare a quintali, compresa quella che mio papà venne a casa un giorno col segno meno (!) sulla busta paga perchè i principali (Torriani di via Morosini) giocavano coi numeretti convinti che tutti li fregassero e invece (purtroppo per la mia famiglia) mio papà era uno di quelli onesti che per arrotondare il magro stipendio tornava in officina a cambiare bandiera. Era vita quella?
Con le tecnologie moderne (GPS e tracciamenti via radio/GPRS e telecamere) i nuovi poveri non potranno neanche arrotondare come facevano una volta e provocherebbero una rivolta nel giro di pochi anni.
Non vogliamo questo, spero!
E CERTO CHE NO!se non sbaglio poi se ti rapinavano erano ca22i tuoi,loro la grana te la decurtavano,se erano buoni in via forfettaria,altrimenti in toto,dalla paga.
aries alias andrea » C’era anche il conto dei chilometri percorsi che dovevano rispettare un certo parametro tassametro acceso/tassametro spento e se si sgarrava ti chiedevano il rimborso dei chilometri percorsi ingiustificati. Ecco perchè dell’obbligo (fino a qualche anno fa) di mantenere in funzione e in cassa il tassametro al di fuori del comune di appartenenza (es. al ritorno di una corsa extra comunale) così che non si potesse rubare i soldi al principale facendo la cresta sul ritorno. E i vigili (guarda caso!) erano intransigenti.
In tempi ancora antecedenti, quando i tassametri erano ancora meccanici di tipo vecchio, i dipendenti più furbi effettuavano le corse col tassametro “dimenticato” spento e poi con una ruota della trazione sul cric mandavano in retromarcia per contare all’indietro i chilometri totali del tassametro, il quale, al contrario dei tassametri “moderni” retrocedeva nei numerini. Cose da pazzi, cose da poveri.
Mi piacerebbe sapere per quale motivo dal 4 Agosto ad oggi solo attraverso uritaxi di roma si è venuti a conoscenza di quello che i sindacati confederali governativi si sono permessi di chiedere a nome di tutti i tassisti italiani.
E soprattutto tutti stanno vergognosamente tacendo non solo sui fatti ma su questo emendamento che al momento è l’unica zattera a cui aggrapparsi per non diventare barboni.
Riflettiamo tutti
cric sostituito in tempi meno arcaichi da 1 speciale e famoso”trapano ad avvitamento inverso”, vero?
ma chi sono…….!!!!!
aries alias andrea » No, questa non la sapevo 😉
Mio padre,deceduto nel ’72, aveva ottenuto una licenza tutta sua nel ’64/65, aveva lavorato per un certo S**ini.
Tutti i gg con la propria auto da v.le Corsica andava a ritirare il taxi, pulendolo etc., tornava a casa pranzava ed iniziava a lavorare credo intorno alle 12, io avevo cinque anni +- ecco i ricordi lacunosi, alle 22 fine turno e tornava a casa. Il garage di S**ini credo che fosse nella zona F.Aporti o Maciachini,
Tra i controlli che subiva c’era anche quello sul consumo di carburante che doveva essere nella media a scanso di essere sospettato di “furto”.
Erano proprio bei tempi……
stesso trapano ma con 1 adattatore per il … per,diciamo….ehm… regolare i chilometri,mai usato per vendere al meglio 1 macchina usata e farla sembrare piu'”signorina”?MAH..i giuin d’ogg!
Bisogna mettere pressione in vari modi. Non possiamo certo stare sulla graticola 4 mesi. E a chi ci dice che abbiamo ottenuto grandi successi a Milano rispondo con un sorriso. Non è il momento delle polemiche interne ma quello che abbiamo ottenuto in questi ultimi 10 anni è proprio il minimo sindacale (non un centesimo in più). Di contro per ottenere il minimo dovuto abbiamo calato le braghe in modo rilevante. Qualcuno che, ben pagato, doveva curare meglio i nostri interessi si è preoccupato divinamente di curare i suoi. Se dovesse andare male si faranno nomi e cognomi e qualcuno dovrà pagare questo immobilismo
Ma nessuno sa se hanno presentato l’emendamento?
appunto che serve fare una riunione dopo?
io mi sento preso in giro…per rimanere leggibile
ma ragazzi quanti problemi,non accettano la proposta e liberalizzano selvaggiamente?…pazienza,sciopero ad oltranza,io porto anche le carte che mi voglio fare una partita in piazza della scala, sai che figata :))))
L’EU è composta da 20.000 lobby finanziarie e industriali.Queste lobby danno i voti ai politici locali per la realizzazione o meno delle riforme a loro gradite. Possiamo resistere ancora qualche anno, ma basterà un Governo Tecnico guidato da Mario Monti per far passare ogni tipo di deregulation.
Minimo sindacale? Non lo dire a “certi” sindacalisti che ti rispondono con fare sufficiente che gli abbiamo fregato ben di più dell’adeguamento ISTAT. Non ho mai capito come facciano i conti e perchè dobbiamo stare attaccati all’ISTAT che già è fasulla in partenza e poi non tiene conto degli aumenti vertiginosi delle assicurazione, dei carburanti, delle tasse, dei radiotaxi, dei pneumatici, dei pezzi di ricambio e pure delle autostrade (meno male che noi ne facciamo ben poche di autostrade perchè a Malpensa si va una o duoe volte al mese) e della tenuta contabile.
Penso che finita la menata del “liberalizza sì, liberalizza no” qualcosa dovrà cambiare. La rivoluzione questa volta comincerà da internet.
Ricordatevi che Mario Monti aveva provato a fare nella nefasta commissione Attali (come si fa a far fare le riforme a una commissione gestita da un banchiere multimiliardario) la stessa porcata che vorrebbero fare qui in Italia. Bene i colleghi francesi hanno bloccato tutto e ci hanno rispedito Mario Monti in Italia a c… nel c…. Qui da noi i signorotti che non hanno lavorato un giorno nella loro vita, vivono di stipendi milionari e pullulano di idee strambalate aprendo cerchi di ricerca economica pagati con i nostri soldi godono di grande rispetto. I francesi (Dio li benedica) che non sono idioti questi soggetti li zittiscono immediatamente (cosa che dobbiamo imparare a fare anche noi). Da loro una vergogna come la legge Biagi (che ha precarizzato intere generazioni) che era stata proposta è stata ritirata sull’onda delle dure proteste che aveva scatenato nell’opinione pubblica. Noi quella vergogna ce l’abbiamo ancora e non c’è governo di destra o sinistra che in questi anni si sia degnato di toglierla. Per ottenere bisogna lottare. P.s. Giochino- chi sa cos’è:( IIP*0.5+IIPS*0.5)*(0.4+K). Dove IIP=indice inflazione programmata; IIPS=indice inflazione programmata settore trasporti; K=coefficiente di raggiungimento obiettivi di qualità (massimo punteggio ottenibile 0.6); * sta per moltiplicatore (il cosiddetto per detto alla buona). Se ci giocate capirete con quanta classe ci inc….. giocando sull’ignoranza altrui e la contorsione numerica
DECRETO LEGGE 13/08/2011 N.138
EMENDAMENTO ALL’ART. 3
ALL’ART. 3, DOPO IL COMMA 11, VIENE AGGIUNTO IL SEGUENTE:
COMMA 11bis
“In conformità alla direttiva del Parlamento Europeo 2006//123/CE e del
Consiglio del 12/12/2006, sono invece esclusi dall’abrogazione delle restrizioni
disposta ai sensi del comma 8 i servizi di trasporto di TPL non di linea, di cui
all’art. 6 del Dec. Legisl. 26/03/2010 n. 59”.
Questo è il testo dell’emendamento che non lascia spazio ad interpretazioni ed ambiguità. Vedremo nella riunione del parlamentino taxi di oggi chi vorrà sottoscriverlo e chi invece si nasconderà dietro un dito per inginocchiarsi davanti ai piani alti del rispettivo sindacato e non perdere la poltrona.
Riporto da sito uritaxi
DEPOSITATO EMENDAMENTO MANOVRA BIS PRESSO IL SENATO
COMUNICATI STAMPA – Autore WEBMASTER Data Martedì, 30 agosto, 2011 – 10:37
Per informarvi che in data 29 Agosto è stato depositato dal Sen. Cicolani in 5 Commissione Bilancio del Senato l’emendamento alla manovra bis del governo riguardante la liberalizzazione del servizio taxi ed ncc.
Ci auguriamo di poter far convergere tutta la categoria su questo testo, perché esclude categoricamente taxi e ncc dalle liberalizzazioni ed inibisce l’accesso nel nostro settore alle società di capitali.
A tal punto rimandiamo tutti alla decisione che verrà presa in occasione della riunione del parlamentino Taxi nazionale, che si terrà a Milano il 30 Agosto.
Pubblichiamo in allegato il testo dell’emendamento.
Segreteria Nazionale Uriitaxi
Cmq mediaticamente dobbiamo colpire in alto…Dimenticatevi quelli che siedono in Parlamento!
Mario Monti, Trichet, Mario Draghi e tutti quelli che fanno parte della COMMISSIONE EUROPEA NON ELTTA DA NESSUNO.José Manuel Barroso, Antonio
Tajani,Olli Rehn,Joaquín Almunia…i principali.Il consenso va ricercato anche in quei paesi dove le ricette di questi ********* non sono ancora passate.
esatto,concordo in pieno,bisogna alzare lo sguardo e la posta!