Analisi costi/tariffe 2001-2010 vs Altroconsumo

(clicca sull’immagine per leggere i dati)
E’  comodo ragionare in termini percentuali perchè si ha una percezione della realtà quasi sempre migliore rispetto ad altri metodi di comparazione. Infatti è un sistema molto usato dai politici quando devono snocciolare dati che possano fare presa immediata su chi ascolta. Anche quando si parla di ritocchi tariffari si ragiona in modo analogo e con questo non vogliamo dire che ciò che ci viene detto non sia vero, anzi, sono dati di una precisione assoluta
e restano tali anche quando devono raffrontarsi con più parametri, ma quando l’analisi si allarga in uno spazio temporale molto ampio, ecco che i dati di cui parlavamo convincono un po’ meno, perchè subentrano elementi “storici” archiviati dalla mente e relegati nel passato. Non si tratta di fantasie e se qualcuno volesse sostenere tale tesi, beh… sono fantasie che a suo tempo erano traducibili in bei soldoni, che abbiamo scucito o non abbiamo recuperato.  Con un lavoro di santa pazienza, abbiamo riunito una serie di dati storici nell’arco di un decennio, esattamente dal 2001 al 2010 , riassumendo principalmente i costi fissi di gestione, comuni alla stragrande maggioranza dei tassisti, concentrando le valutazioni sui dati a cavallo del 2006-2007, anno in cui è stato riconosciuto il primo adeguamento tariffario dopo ben sei anni di congelamento. E’ interessante constatare le fluttuazioni dei costi durante gli anni del blocco tariffario e vedere l’andamento degli stessi negli anni successivi, confrontando in contemporanea se i gli adeguamenti concessi nel tempo sono stati congrui e compensativi o in realtà poco più che dei palliativi. Mentre i dati relativi a contributi INAIL e INPS sono precisi, i dati relativi al carburante e all’assicurazione RCA sono stati rilevati considerando l’utilizzo di una vettura diesel di cilindrata minore o pari a 2000 cc, utilizzata prettamente per servizio da persona residente in città (quindi con ridotti km a vuoto), assicurata con i massimali di legge, incendio,furto,atti vandalici e classe di merito bonus/malus 1S. Ovviamente i dati esposti potranno discostarsi anche di molto da quelli di un assicurato in classe bonus malus più sfavorevole e questo incide  notevolmente. Anche le caratteristiche della vettura o la residenza in Comuni oltre la cerchia milanese, contribuiscono a incrementare i consumi e quindi i costi. Detto questo date un’occhiata alla nostra analisi, confrontatatela magari con la vostra realtà personale e poi possiamo trarre le somme e interrogarci: è veramente oro, quel poco oro che luccica? (clicca sull’immagine per leggere i dati)

2 commenti

  1. basterebbe agganciare il tassametro ad 1 media di aumento percentuale di:carburante/i.n.p.s./i.n.i.l./assicurazione e NON potrebbero piu’ prenderci per il,…in giro!

  2. ti porto un esempio più semplice anche se meno presiso. poniamo che i 7km siano percorribili senza intoppi .nel 1997 costo al km 1300 lire,bandiera 5000 prezzo finale 14.100 lire pari 7,28 euro.nel 2010 costo km 1 euro bandiera 3 euro totale 10 euro.per fare 7 km nel 1997 si prendevano 7,28 euro oggi 10,00 per una differenza di 2,72 euro in più in tredici anni.qualcuno dirà che oggi abbiamo la progressiva,ricordo che all’epoca c’era il ritorno doppio sui fuori milano,supplemento bagagli,supplemento linate oggi aboliti in nome della trasparenza tariffaria e anche quella delle nostre tasche.ora rapportiamo i dati all’aumento dei costi fissi di gestione e al caro vita ditemi voi o quelli di altro consumo dove vedono l’aumento del 34% del prezzo del taxi.la domanda è rivolta anche alle associazioni di categoria.

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