Confartigianato: liberalizzare i taxi è un condono agli abusivi

La Confartigianato si schiera con i tassisti per chiarire la questione delle liberalizzazioni delle autorizzazioni ed evitarne l’uso selvaggio. Il testo governativo, ora in discussione in parlamento (Dl 138/11), contiene “misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo” – si legge nel comunicato diffuso dal gruppo di via Orzinuovi – e approva una manovra finanziaria che accoglie gran parte delle richieste avanzate dalle parti sociali, comprese proprio le liberalizzazioni.

Tuttavia, l’art. 9 dello stesso decreto non fa sufficiente chiarezza sul fatto se i  taxi rientrino o meno tra i servizi destinati a essere completamente liberalizzati. A destare allarme è anche il punto di vista dell’Antitrust, che ha evidenziato in passato (ancora nel 2006) una presunta insoddisfazione da parte dei consumatori a livello nazionale riguardo alla qualità del servizio offerto, ritenendo che in alcuni Comuni italiani, specie quelli piccoli, il rapporto tra taxi e popolazione sia ancora sottodimensionato rispetto alla domanda.

Confartigianato ritiene riduttivo sintetizzare solo con i freddi numeri il rapporto che esiste tra i cittadini e l’utilizzo del servizio; in questo modo non viene tenuto in considerazione il contesto particolare in cui si opera, il tessuto sociale e le specifiche situazioni. Se da un lato è vero che in alcuni casi c’è un esubero di richieste da parte dei cittadini, sono anche state denunciate numerosissime situazioni in cui c’è un esubero dell’offerta rispetto alla domanda dei consumatori, specie per la molteplicità di operatori abusivi o simil abusivi che operano nel settore, fenomeno che deve essere stroncato al più presto.

Una liberalizzazione indiscriminata non risolverà questo problema, ma potrebbe essere causa semplicemente di un incremento di vetture in servizio e non necessariamente di una maggiore qualità, con il rischio invece di inasprire inutilmente la competizione a scapito, probabilmente, di efficienza e sicurezza, e sostanzialmente fungendo da condono per l’abusivismo strisciante che si rileva nel settore. La nostra preoccupazione – sottolinea il presidente di via Orzinuovi Eugenio Massetti – è che si possa favorire una situazione di precariato e temporaneità per gli addetti del settore, aprendo le porte a chi non ha dimestichezza con i regolamenti, le norme di sicurezza e le direttive.

Confartigianato si schiera a fianco dei tassisti – continua il richiamo – chiedendo che il parlamento intervenga con chiarezza modificando il decreto in sede di conversione in legge e precisando che la liberalizzazione generale dei comparti economici (come peraltro previsto dalle direttive europee) non possa riguardare anche il settore dei trasporti pubblici locali e quindi anche della professione dei tassisti, in relazione alla quale occorrerà intervenire con misure di diverso tipo, salvaguardando la concessione e l’uso di licenze che proteggano gli operatori del settore da un selvaggio e poco professionale incremento degli operatori.

Ma cosa ne pensa la categoria? “Non si può dimenticare – sottolinea il presidente Antonio Amodio – che una liberalizzazione indiscriminata porterebbe esclusivamente a una inaccettabile ‘guerra tra poveri’, come nelle economie disagiate del terzo mondo, ove fare il tassista è la soluzione alla disoccupazione generale, creando una concorrenza spietata tra operatori che porterebbe alla caduta qualitativa del servizio e a nessun beneficio in termini di garanzie e sicurezza per i cittadini, all’impossibilità di controlli seri e all’apertura di una foresta tariffaria incontrollata e incontrollabile dove chi è più furbo avrebbe la capacità di distorcere il mercato.

Siamo di fronte a migliaia di operatori professionali che su questo lavoro reggono le sorti della propria sopravvivenza economica e delle proprie famiglie e non possiamo permetterci di creare altri disoccupati, specie in questo periodo di crisi economica. A rimetterci sarebbero gli operatori onesti e in regola che verrebbero espulsi dal mercato per essere sostituiti da quelli disonesti (tanto per chiarire, se un operatore cambia quattro pneumatici in meno e fa meno manutenzione alle vetture riesce a fare prezzi più bassi).  Confartigianato – termina il messaggio – chiede quindi a tutti i parlamentari bresciani, di maggioranza e opposizione, di agire in modo deciso col loro intervento e il loro voto perché questa minaccia alla sicurezza dei cittadini e al lavoro degli operatori onesti sia al più presto eliminata”.

fonte: ecodellevalli.tv 3/09/2011

10 commenti

  1. Ciao colleghi! Rientro dopo una giornata di “grande” lavoro(?). Cosa scopro questa mattina? Che finalmente c’è il comunicato!!!! Appeso in giro nei posteggi e udite udite….!!!!! I colleghi che consideravano una cosa da niente tutta la storia, ora si preoccupano!!!! meglio tardi che mai. E speriamo di non dover ripetere Albertini e Bersani……

  2. Giuseppe FI 97 » Si comunica lo stato di agitazione della categoria? Personalmemto sono agitato da tempo. Mi auguro che i colleghi che finora sono stati al pari di serafici cherubini, atterrino finalmente sul pianeta terra!!!

  3. Sì Simone quello del 30. Mi stupisco che ci sia voluto tutto questo tempo per prepararlo, e portarlo a conoscenza dei colleghi che vivono su Marte. Almeno adesso è a conoscenza di tutti, e non solo alle persone come noi che passano, o meglio dire “sacrificano” un po del loro tempo su taxistory. Ne ho parlato a tanti colleghi, spero che lo “clicchino”..

  4. …le magnifiche sorti e progressive del mercato e del liberismo secondo “Libero”…

    “.. Chi lavora fino a sera, poi, avrà tutto il tempo di far la spesa senza rompersi l’osso del collo nel tentativo di arrivare al reparto ortofrutta – sfidando le massaie che menano fendenti con salami ben stagionati e duri come la pietra – prima della tragica chiusura alle ore 19.30. Ah, e che gioia se si potesse andare dal parrucchiere alle dieci di sera o il lunedì (anche la chiusura obbligatoria infrasettimanale viene eliminata). Oppure comprare una camicia alle sei del mattino, giusto in tempo per arrivare in ufficio…Insomma, una fettina di paradiso. Un passo avanti verso la civiltà. ” (link http://www.libero-news.it/news/805718/Sorprese-Ecco-una-piccola-rivoluzione-liberale-Negozi-sempre-aperti-qualcosa-di-destra-c-è.html)

    E conclude “… Per ora, tuttavia, ci accontentiamo di notare che qualcosa di positivo, fra tanti orrendi prelievi, in questa manovra c’è. Così come si trova l’abolizione di alcune restrizioni per l’attività di impresa su taxi, edicole e tabaccai. A dire il vero un po’ di amaro in bocca resta: che un governo di destra faccia qualcosa di destra non dovrebbe essere una notizia, ma tant’è. “.

    Qualcuno per caso vuole rispondergli ?

  5. Davide » Che anche Libero sia arrivato al linciaggio del taxi così come è concepito oggi mi stupisce, ma non troppo. Faremo i conti anche con loro. Tempo al tempo, intanto spero che si metta anche in discussione, prima o poi, la montagna di soldi che la carta stampata prende dal Governo per rimpinguare delle casse che altrimenti sarebbero fallimentari. Se togliessero le sovvenzioni all’editoria si vedrebbe finalmente la vera concorrenza così come la subiamo giornalmente noi.

    Mi pare che “Italia Oggi” citato da Libero sia dello stesso gruppo editoriale. Che tristezza autocelebrarsi.

  6. Devo anche io rilevare, che ci sono tanti TROPPI ………colleghi?!?!?! che hanno preso questo TREMENDO Rischio con una …SUPERFICIALITA’ sconcertante. Certo rispetto alla categoria TUTTA non sono numerosissimi…….però!
    Mi auguro che tutto si risolva con un….GRANDE SPAVENTO!!!!

  7. Dai ragazzi noi rimaniamo sempre uniti e compatti …… Contro tutti se e’ necessario…..

I commenti sono chiusi.