Posti di blocco all’imbocco delle corsie riservate e delle Zone a traffico limitato. Controlli sui parcheggi per disabili e accertamenti fiscali automatici. Quanto ai pass scaduti, rubati, ricettati, smarriti, clonati o intestati ad automobilisti deceduti, ecco, quei tagliandi saranno rastrellati e annullati dal comando della polizia locale: «Vogliamo contrastare un’infrazione odiosa, che punisce due volte i cittadini più deboli». Il Comune sta pianificando la campagna d’autunno contro falsi invalidi, furbetti e fantasmi al volante, è un pacchetto d’interventi mirati a «tutelare i portatori di handicap, arginare gli abusi e colpire gli sciacalli da traffico». Dal 1° ottobre si cambia linea e quella nuova s’annuncia dura, severa, inflessibile. La lezione civica che la giunta Pisapia vuole trasmettere ai milanesi sarà comunicata ai posteggi, stampata sui nuovi cartelli, scritta nera su sfondo arancione: «Questo spazio è riservato alla sosta delle persone disabili. Se lo occupi senza averne diritto vai incontro a: sanzione di 80 euro e due punti in meno sulla patente. Il Comune ha disposto controlli fiscali a campione sui sanzionati».
In due mesi, da metà luglio a ieri, la commissione disabili di Palazzo Marino ha depennato tre contrassegni dal suo archivio. Un’inezia. Erano 21.229, sono 21.226. La macchina burocratica «deve migliorare i suoi standard d’efficienza»
e la tecnologia potrà garantire un supporto scientifico ai vigili urbani: «Stiamo sperimentando un sistema elettronico che consenta di accertare in diretta l’uso improprio dei posti auto destinati agli invalidi», spiega Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e alla polizia locale. Funzionerà come il telepass. I nuovi contrassegni saranno dotati di un chip che dialogherà con una colonnina informatica installata al parcheggio: se il database non riconoscerà l’utente, segnalerà l’infrazione al comando dei ghisa più vicino. Un dispositivo infallibile, ma costoso: «Troveremo fondi e margini di manovra – promette Granelli – nel patto di stabilità».
A Milano s’è rotto il patto sociale sulle strade. I furbi si credono impuniti. Nell’area Ecopass e nelle preferenziali condivise da Atm e taxi circolano gratuitamente 979 automobilisti con il tagliando della nonna amata e passata a miglior vita, e altri 206 pirati che hanno «trafugato» o «sottratto» il pass al titolare. E che fine avranno fatto le 267 tessere ufficialmente «smarrite»? Sono in giro, passano di cruscotto in cruscotto, il Comune fatica a recuperarle: «A giorni invieremo una lettera a tutti i possessori dei contrassegni attivi per accertare diritti e requisiti, e per ripulire gli elenchi dai documenti illegittimi», annuncia l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran. Il consulente della giunta per le disabilità, Franco Bomprezzi, è stato ascoltato dai «suoi» assessori: un «rastrellamento» ogni tre mesi non basta, bisogna martellare con costanza, schierare i vigili sulle strade e sollecitare i dipendenti negli uffici. La commissione incrocia una volta al mese i dati dell’anagrafe e gli annunci mortuari. È sufficiente?
Il tema è delicato, le procedure sensibili, la maglia dei controlli larga e in alcuni punti slabbrata (la Procura ha aperto un’inchiesta su un manipolo di vigili corrotti che smerciavano i pass dall’interno del comando di via Friuli, erano stati denunciati dai colleghi onesti). E soprattutto: le multe, a Milano, non riescono a eliminare gli abusi. I verbali sono una trentina al giorno, 10.802 quelli staccati nel 2010 per sosta vietata sugli stalli per disabili. «Il problema vero – aggiunge Maran – è intercettare parenti-amici che utilizzano impropriamente i contrassegni dei loro familiari». Ricordiamolo: il pass non può essere ceduto, dev’essere utilizzato con il passeggero disabile a bordo del veicolo. «Per questo aumenteremo i controlli all’ingresso di Ztl e corsie riservate – conclude l’assessore alla Mobilità -. Il miglior disincentivo è la garanzia del diritto sulle strade».
I contrassegni «speciali» registrati in Comune, come detto, sono 21.226 e consentono tra l’altro di posteggiare su 2.300 spazi di sosta «generici» e altri 1.700 parcheggi «nominali». Ma quanti sono i tagliandi rilasciati fuori Milano, in Lombardia, in mezza Italia, e utilizzati in città? E quanti, tra questi, sono falsi, contraffatti, irregolari? «Quantificarli è impossibile», certo. Ma è difficile persino rintracciare i sindaci che li hanno firmati, accertare i dati, tentare un minimo di pulizia nei registri: «Non c’è un sistema di verifica tra i Comuni, qualcosa ci dovremo inventare»
fonte: milano.corriere.it A.Stella 11/09/2011
è cambiato il vento….. hahahahah