Nonostante la frase fosse scritta, nero su bianco, sul referto medico dell’ospedale, una donna di 81 anni è stata messa su un taxi e rimandata a casa. Manco fosse un pacco postale. Del nuovo caso di insensibilità, (per non dire mala sanità) è rimasta vittima Diva C., classe 1929, la quale domenica scorsa, uscendo di casa, è crollata per terra, probabilmente per un malore. Soccorsa, è finita in ospedale.Dopo le cure del caso, è stata messa sull’auto pubblica. Senza avvisare la famiglia o richiedere un’ambulanza, visto che la signora in questione compie 82 anni il prossimo 14 ottobre ed è entrata al pronto soccorso dell’Istituto Clinico Città Studi, in codice verde, «in stato confusionale».
In pratica il tassista, Walter Meli, del 4040, si è sostituito alla struttura medica. E’ l’eroe di turno della situazione. «Quella sera – ricorda – sono stato chiamato dall’ospedale per accompagnare una paziente.Quando sono arrivato, due lettighieri volontari hanno fatto accomodare la signora sull’auto e hanno chiuso la porta». Fatti una decina di metri, l’uomo ha chiesto dove andare. «In farmacia, in piazza Cinque Giornate».Poi in viale Premuda. «A questo punto – continua Meli – ho capito che la signora faceva confusione e così mi sono fatto consegnare la borsetta. Dai documenti ho visto dove abitava, in via Bronzetti, e l’ho accompagnata».
Non solo: ha rintracciato anche il numero telefonico della figlia e l’ha chiamata: «Credo di avere sua madre nel taxi, qui davanti, cosa devo fare?». E, nel cuore della notte, la figlia dell’anziana, Claudia C., 58 anni, è andata a recuperare sua madre, ringraziando di cuore il tassista. «Poteva anche finire nelle mani di qualche mascalzone. Non voglio neppure pensarci».L’episodio, a dir poco sconcertante, accade domenica sera, poco prima delle 22, quando Diva C. decide di uscire per recarsi dalla figlia. Non lo fa quasi mai, viste l’età e l’ora. Ma quella sera le frulla così per la testa.
Quando è in strada, però, forse per un mancamento o, forse perché inciampa, finisce lunga distesa sul marciapiede. Alcuni passanti la soccorrono e poi decidono di chiamare l’ambulanza. Sul posto arriva la Croce Maria Bambina che trasporta la pensionata al pronto soccorso dell’Istituto Clinico Città Studi di via Jommelli15. Sono le 22.27.Sulla Cartella clinica viene scritto: «Giunge al PS accompagnata da 118 perché trovata a terra vicino casa.Paziente confusa, disorientata, anamnesi non raccoglibile. E.O. Torace Mv presente non rumori patologici.Cuore toni validi ritmici pause libere.
Addome trattabile non dolente».Sono le 23.05 quando viene «presa in carico» dal medico di guardia. Quindi all’anziana vengono eseguiti una serie di esami del sangue. E, alle 0.06, viene dimessa. Sulla scheda una x riempie la casella «invio a domicilio». Il resto si chiama Walter Meli, tassista scrupoloso con un grande senso civico.
Pasquale Ferrante, dal 1° gennaio 2011 direttore sanitario dell’Istituto Clinico Città Studi, non si nasconde dietro a un dito: «Mi scuso con la famiglia per quanto accaduto, contrario alla nostra prassi. I parenti avrebbero dovuto essere avvisati e, eventualmente, avremmo potuto mettere a disposizione un’ambulanza».
fonte: uritaxi.it 29/09/2011
che dire…..1 plauso al collega e agli eredi,sara’ per la prossima volta,FORSE!