Ci deve essere una sindrome di fine mandato che, negli anni recenti, colpisce i Generali alla guida di Confindustria. Prima Montezemolo che, negli ultimi mesi da Primo Cittadino dell’Associazione di viale dell’Astronomia, dedicò quasi tutto il suo tempo a dichiarazioni di fuoco nei confronti del Governo, affiancato dal socio-compagno Della Valle. Sì proprio quello che con lui ha fondato la NTV, società di trasporto ferroviario ad alta velocità che sfrutterà la rete pagata da altri (gli Italiani). Tanto che è ormai solo questione di tempo la sua pronosticatissima discesa in campo nell’agone politico. Sempre meglio che lavorare… Nell’anno di dis-grazia 2011 Emma Marcegaglia ne ripercorre le orme; a circa otto mesi dalla scadenza del proprio mandato, la Presidente di Confindustria chiude con i tentennamenti e con la diplomazia: decide di scendere apertamente in conflitto con il Governo, proclamando diktat e minacciando l’abbandono dei tavoli di trattativa qualora non venisse applicata la sua cura, unica ed indispensabile, ai mali del Paese.
La sua presa di posizione raccoglie, manco a dirlo, il plauso delle opposizioni le più variegate, compresi i partiti che pochi anni fa ancora difendevano i diritti dei lavoratori contro le angherie della "spietata borghesia padronale". Pochi giorni fa si associa alla Compagna Emma il sempreverde Della Valle (ancora lui!), con un manifesto pubblicato a proprie spese sui quotidiani che brilla per spericolato qualunquismo e vuoto contenutistico. Tanto le ricette le ha Emma… Voci sempre più insistenti vorrebbero anche la Sciùra pronta a candidarsi prossimamente. Sempre meglio che tornare in azienda…
Fin qui tutto sembra filare per il verso giusto. Il sol dell’Avvenir si intravede già oltre la bruma. Ecco che, a rompere le uova nel paniere, ci pensano Marchionne ed Elkann. Indispettiti dagli inciuci di Emma con la CGIL ed irretiti dall’indirizzo politicizzato dato all’Associazione, annunciano l’uscita di FIAT da Confindustria a far data dal 1 gennaio 2012. Vecchie ruggini che avevano spinto la Padrona, in occasione dell’assemblea del 26 maggio ad attaccare platealmente: "Non agiamo sotto la pressione di nessuno. Non pieghiamo le regole della maggioranza per le esigenze di un singolo. Finiti i tempi in cui poche aziende decidevano l’agenda". Detto fatto: fuori uno! Si stima che l’uscita di FIAT comporterà circa 5 milioni di euro in meno di quota associativa per Confindustria.
”Non pensiamo – declama Vincenzo Boccia, presidente della Piccola industria di Confindustria, – che altri prenderanno questa strada". Infatti, a conferma del pronostico di questo brillante indovino, giunge la notizia dell’annuncio di uscita anche delle Cartiere Pigna: A renderlo noto è stato il Presidente e AD del gruppo Giorgio Jannone. «Siamo stufi di vedere Confindustria così schierata» leggi. Fuori due!
Finita? Macché. il gruppo Gallozzi spa, uno dei maggiori operatori nel settore dei trasporti marittimi in Italia italiani ha deciso l’addio all’associazione industriali. «Questa Confindustria assomiglia più ad un comitato politico che ad un soggetto di rappresentanza degli imprenditori, quelli veri. Ha fatto bene Sergio Marchionne – spiega Gallozzi – a decidere che è meglio, molto meglio, tutelare gli interessi della propria azienda da soli». Nell’ articolo si legge che Gallozzi sarebbe anche amico di Montezemolo e avrebbe aderito alla sua Italia Futura. Inizia la lotta per il posto al sole? Comunque sia: fuori tre!
Basta? Manco per sogno! La Sevel spa, la piu’ grande fabbrica d’Abruzzo e d’Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri,che da sola produce il 10% del Pil regionale, si riserva la possibilità di uscire da Confindustria Abruzzo a partire dal primo gennaio 2012.la Lo conferma all’Agi il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera: "a malincuore confermo che l’associata Sevel Spa ha comunicato il probabile, quasi certo, recesso dalla nostra associazione con decorrenza dal primo gennaio 2012". Fuori quattro!
L’emorragia sembra destinata a non arrestarsi qui, al punto che qualcuno in via dell’Astronomia inizia a storcere il naso. Quanto può nuocere ancora la Sciùra Emma all’Associazione? Quanto possono essere valide le ricette di chi non riesce ad occuparsi della salute dei propri familiari?
Ho avuto modo di scriverlo in altre occasioni: quando qualcuno smette di usare se stesso per rappresentare una Categoria ed inizia ad usare una Categoria per rappresentare se stesso, sarebbe utile la decisione di staccare la spina e di lasciare andare alla deriva questo qualcuno.
Ho un sogno: augurarti Buon Viaggio Emma!
fonte: taxilibero.splinder.com 6/10/2011
Il testo l’ho copiato di sana pianta dal blog di Marco Luisi, ho solo cambiato il titolo e l’immagine che mi sembrano più appropriati. Per il resto… incrociamo le dita!
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In tutto ciò vale ricordare uno che la sua azienda (pur con vari contrasti nel corso degli anni) ha saputo renderla unica. Oggi è morto Steve Jobs, fondatore di Apple. Qualche prodotto unico, lui ce lo ha lasciato. Non come qualcun’altro, che sta sempre a lamentarsi e gettare colpe agli altri e ci ha regalato la Palio….
State certi che se la sòra Emma scende dallo scranno di confindustria per salire su quello della politicanza, i primi che verranno attaccati alle fondamenta con proposte di legge distruttrici saranno i taxi e gli ncc.
Preparatevi le bottiglie d’acqua e i panini col prosciutto perchè ci sarà da stare in piazza per settimane come la Grecia.
Pronto a scommetterci un caffé con chiunque.
Per Zio taxi consiglio una cura di OTTIMISMO ,intanto chiedo se qualcuno sa come e’ andato l’incontro di lunedì sera a verona tra la senatrice Bonfrisco che ci ha aiutato con l’emendamento che ci ha salvato dalle liberalizzazioni e i colleghi delle città del nord sempre sullo stesso tema . Ciao a tutti
ma quello che non capisco, perdonate l’ignoranza, è come una società privata ( (NTV) possa sfruttare delle infrastrutture pagate da tutti..almeno dovrebbe pagare tipo un dazio, un pedaggio, per l’utilizzo che ne fa..
Per cortesia cambiatemi la faccina. La questione Confindustria (e servi vari della medesima) meriterebbe qualche pagina e rimanda alla natura parassitaria del capitalismo italiano che si è sempre nutrito di Stato ed ha sempre aborrito il rischio imprenditoriale. Con il fascismo prima, con la DC e successivo pentapartito poi, i padroni si sono specializzati nella privatizzazione dei profitti e nella socializzazione delle perdite, da qui buona parte del debito pubblico, ancor prima della trasformazione dell’impresa da manifattura a entità finanziaria. Avete presente i tarli? Quando si insediano in un mobile non finiscono prima di averlo sbriciolato. Così qui. E noi, poveri artigianelli schiavi del cottimo più feroce, siamo ottimi parafulmini da dare in pasto ad un’opinione pubblica più che incazzata causa crisi e propria frustazione. Ha ragione zio taxi, speriamo di passare indenni il decreto sviuluppo.
Ziotaxi magari…secondo me non staremmo in piazza neanche 2 giorni…i greci erano e sono tutti uniti,noi troveremmo colleghi che continuerebbero a prendere corse come nulla fosse…certa gente non si è fermata neanche durante quell’unica ora pomeridiana di astensione dal lavoro durante i funerali del collega Luca
Khoolaas » Per cambiare la faccina seguire queste istruzioni: http://www.taxistory.it/wordpress/?p=6218